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E PROFANIS

SCRIPTORIBUS

HISTORIE,

Quibus admifta funt varia honefte vivendi
• præcepta ex iifdem Scriptoribus
• deprompta.

EDITIO RECENTISSIMA,
ENT

Aucta, & a pluribus mendis expurgata.

PARS PRIMA.

R.2070

COLONIA ALLOBROGUM.

MDCCLXXI I I.

SUPERIORUM PERMISSU:

I

DELL'AUTORE

Tradotta dal Francefe.

gradimento, che n'è raffembrato aver il Pubblico verfo la piccola Raccolta Latina dell' Iftorie cavate dall' Antico Teftamento, mi ha incoraggito a prefentargliene una Seconda d'Iftorie fcelte dagli Autori profani, accompagnate da alcuni precetti della Morale di effi. Mio penfiero è ftato, sì nell'una, che nell' altra, di poner fra le mani de' fanciulli, e di altre perfone, che principiano ad imparare la Lingua Latina, qualche Opera piccola, che foffe facile ad intenderfi, ed utile per i coftumi. Egli è fuor di dubbio, che i libri Santi unifcono infieme quefti due vantaggi, e ciò pare che n' abbia indotti tanti Maeftri incaricati dell' educazion Pubblica, o privata de' fanciulli, a far loro leggere la noftra prima Raccolta.

Per procacciare, inquanto ne farà poffibile, un favor eguale a quella, che prefentemente vi offro, mi è convenuto non perder di mira quefti due oggetti: La chiarezza de' concetti, e delle efpreffioni, e l'utilità delle materie. Circa l'attenzione per la chiarezza, fono stato obbligato principalmente nella Parte Prima di togliere dalle Iftorie, e dalle maffime, che fcrivo degli Antichi, i concetti ofcu

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ri,

ri, o troppo fottili: di mutare talvolta l'efpreffioni troppo acute, e troppo alte per i fanciulli, in altre più femplici, di icorciar le frafi troppo lunghe; e finalmente, preferendo la nettezza, e la facilità al fuono, di collocar le parole in un ordine più naturale; la lor pofitura, che fa così bella comparsa nel Linguaggio Latino, effendo quella che ftanca la maggior parte di coloro che cominciano a tradurre gli Autori, i quali ne fcriffero in cotefta lingua. Quefto n'è il motivo, per cui fi troveranno quafi tutte le parole de' primi Capitoli di questo Libro collocate fecondo la costruzione più femplice, e più comune. Allorchè insegnafi una Lingua a' fanciulli, bafta dapprincipio far loro apprendere le regole, edarne ad intendere i vocaboli. Tempo verrà, in cui farà d' uopo renderli attenti all'elleganza. Queft' è come quando dopo di aver ben stabiliti i fondamenti di una fabbrica, talun prendefi'l penfiero di abbellirne gli appartamenti.

I mezzi di cui mi fon valfo per render facile la intelligenza degli originali, hanno fatto per certo lor perdere della fua forza, e della fua bellezza. Ma io ardifco affermare, reftarne loro ancor abbaftanza per poter piacere, ed effer d'uti le a' fanciulli. Ed io non mi fon perfuafo, effer ciò un operar control intenzio ne di queft' illuftri Defonti, che hanno faticato per la pofterità, col toglier loro per un tempo una porzione della fua maeftà, e de' suoi ornamenti, a favore

d'un'

d'un'età, la quale vuol metterfi a buon ora in pofitura di approfittare delle loro lezioni, e di far buon ufo de' rimedj che fonofi preparati, (a) com' il dice uno fra loro, a tutto il Genere umano. Si moftreranno alla Gioventù con tutto il fuo fplendore, e con tutti, i suoi abbi gliamenti, dappoichè fi crederanno capaci di conofcere bellezze tali, e di avervi del fentimento.

Per qualche facilità che s'è voluto da re a quefta Operetta, fi può effer lasciato qualche paffo alquanto difficile per i fanciulli. Perciò non fpero, che coloro i quali non hanno fennon una lieve tintura de' principi della Latinità, se ne pof fano fervire facilmente fenza l'ajuto di un Maeftro. N' avverrà come degli Au-. tori Claffici più facili, per l'intelligenza de' quali i Principianti abbifognano d'un Interprete, e d'una Guida. Il vantaggio che fi ha fu ciascuno di tali Autori, che fi ha la mira di ponerli fra le mani, egli è che fi unifce infieme, e fi mette come fotto di una fola occhiata una quantità grande di maffime, e di efempj, che poffono non folamente tirare e trattener l'attenzione della Gioventù per la varietà loro; ma eziandio a cooperare a formar i coftumi di quella. Ciò che fi è il frut

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(4) Pofterorum negotium ago. Illis aliqua, quæ poffint prodeffe, confcribo. Salutares admonitiones, litteris velut medicamentorum utilium compofitiones, mando. Senec. Ep. 3.

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