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bonum (1); ammonimento, che è efficacissimo rimedio contro le tirannie. Dovrebbero badare, che la Chiesa mette a suo tempo in bocca ai sudditi, il non possumus e il non licet; li rende obbedienti per debito di coscienza, non per timore della spada, onde quando la coscienza ripugna a fare la volontà del Principe, non v'ha persona più ferma del cattolico nell'opporvisi. Il Re di Siam, non sono molti anni, ebbe a dire: « Tratutti i miei sudditi, i cristiani sono i soli, che sappiano dire di no (2) ».

Sarebbe utile ricercare a questo punto, che cosa sarebbe diventato il mondo, posto che avesse da principio e sempre prevalso il sistema di separazione tra lo Stato e la Chiesa; e come questo ora dice alla Chiesa: fate i fatti vostri; di voi non mi preme nè punto, nè fiore; così la stessa cosa detta avesse la Chiesa allo Stato nell'irrompere de'barbari, e nell'infuriare de'Musulmani. Ma cosìiffatta ricerca ci trarrebbe più in lungo di quello, che noi ci siamo proposti. Per la qual cosa non aggiungeremo, che una sola parola sulla contraddizione di coloro, che amicissimi del principio costituzionale, perorano con tanta forza in favore della separazione tra lo Stato e la Chiesa. Costoro non avvertono come il sistema cattolico, che vuole la concordia e l'amicizia, applichi appunto ai due grandi poteri lo spirituale e il temporale, quella massima, che chiamano di controllo, ed è il cardine del governo rappresen― tativo. Siccome il potere esecutivo ha un contrappeso

(1) Rom. XIII, 4.

(2) Annales de la Propagation de la foi, tom. v, pag, 131. Vedi anche Solutions des grands problêmes, vol. 1, chap. LVI,

in politica nelle due Camere, e nella risponsabilità ministeriale; così più in grande, secondo l'organamento cattolico il potere temporale trova un contrappeso nel potere spirituale, che gli sta di fronte e in quella risponsabilità, che pesa sui principi, per cui la Chiesa in certe circostanze può sorgere, e chiedere loro ra— gione delle proprie operazioni. Chi è sincero amante di libertà, ben lungi dal distruggere questo Stato di cose già prestabilito, dovrebbe invece promuoverlo dove non esistesse ancora, non essendovi ripiego migliore per far testa agli arbitrii ed al despotismo.

CD

CAPITOLO X.

Una digressione sugli Stati-Uniti d'America

e sulle condizioni della religione e della civiltà in quelle contrade.

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Abbiamo già udito il conte Camillo Cavour appellarne all'America, quando nella sua lettera del 23 agosto 1850 voleva in Piemonte la separazione assoluta della Chiesa dallo Stato. « Amico quant'altri mai della libertà religiosa la più estesa, io desidero ardentemente di veder giungere il tempo in cui sarà possibile di ticarla da noi, quale essa esiste in America, mercè l'assoluta separazione della Chiesa dallo Stato, separazione che io reputo essere una conseguenza inevitabile del progresso della civiltà, e condizione indispensabile al buon andamento delle società rette dal principio di libertà. »

Ripete lo stesso l'avv. coll. Boggio, che è il dragomanno del conte di Cavour. Nella sua tesi, ad ogni piè sospinto ti caccia contro gli Stati-Uniti d'America, « Gli

Stati-Uniti d'America sono forse il paese nel quale abbiavi maggior fervore di religione; eppure da quasi un mezzo secolo la separazione della Chiesa dallo Stato è per essi un fatto compiuto, e non furono certamente spinti a consumarlo da tendenze ateistiche o indifferentiste » (1). Nella sua lettera poi al conte di Cavour, scrive: « Od havvi paese nel quale il sentimento religioso sia più vivo, più intenso e più operoso, che non agli Stati Uniti di America? dove pure da sessanta a settant'anni è un fatto compiuto?» (2). Veggiamo un po' che cosa v'abbia di vero in questo panegirico interessato degli Stati Uniti.

In primo luogo noi riconosciamo i progressi del cattolicismo negli Stati-Uniti d'America, e ce ne gode l'animo. La religione cattolica veniva introdotta in quelle contrade dalla colonia, che otteneva da Carlo I di sfuggire alle leggi penali della tollerante Inghilterra, e nel 1632 fissavasi nel Maryland, condotta da lord Baltimore, e assistita dal P. Andrea White, primo apostolo del Maryland. Nel 1720 il P. Grayton, con altri suoi confratelli introdussero il cattolicismo nella Pensilvania, ove in breve si propagò maravigliosamente. La pace del 1783 assicurò la piena libertà e i diritti dei cattolici in tutta l'Unione, e da varie parti d'Europa vi accorsero zelantissimi missionarii. Pio VI nel 1789 dichiarava Vescovo di Baltimore il R. Giovanni Carrol, già da molti anni superiore della Missione (3). Pio VII

(1) Tesi pag. 52, 53.

(2) Pag. XXVII.

(3) J. Carroll Brent pubblicò la vita di questo illustre prelato intitolata Biographical sketch of the Most Rev. John Caroll first Archbishop of Baltimore with select portions of his writings. Baltimore 1843.

elevò Baltimore a sede arcivescovile, e creò quattro nuove diocesi suffraganee, cioè Boston, Nuova-York, Filadelfia, e Bardstown nel Kentucky, alle quali nel 1820 si aggiunsero le due di Richmond e di Charleston. Le diocesi ora sono trentatrè. Nel 1846 venne eretta in archidiocesi la città di Oregonha, nel 1847 la Chiesa di San Luigi, e nel 1850 quelle di NuovaYork, di Nuova Orleans e di Cincinnati. L'anno 1822 la diocesi di Nuova-York comprendeva 46,000 miglia quadrate, e non aveva che 8 chiese e 12 sacerdoti. Quella di Baltimore 36 chiese, quella di Boston 6, quella di Filadelfia 15. L'anno 1850, la prima, dimi– nuita l'estensione per la erezione delle nuove diocesi di Albarus e di Buffalo, contava 67 chiese, 5 cappelle e più di 100 sacerdoti; quella di Baltimore 67 chiese e quattro in costruzione, 9 cappelle e più di 100 sacerdoti; quella di Filadelfia 80 chiese, 6 cappelle e 83 sacerdoti; quella di Boston 63 chiese; 3 cappelle e 63 sacerdoti. Il teologo F. Villanis (1) attribuisce in gran parte l'avanzamento della Chiesa americana alla pietà ed alla generosità de' poveri emigrati irlandesi (2).

(1) Cenni istorici del Progresso del Cattolicismo in America, e segnatamente nella diocesi di Nuova-Jork, scritti dal T. Felice Villanis, parroco della Chiesa della Madonna di Loreto in Cold Spring, nella stessa Diocesi, dedicati a S. E. il Card. G. F. Fransoni, Pref. della S. C. de Propag. fide. Roma, 1851.

(2) L'Almanacco Cattolico degli Stati-Uniti pel 1854 dimostra che in 20 anni il numero delle diocesi e delle Chiese cattoliche ha quadruplicato. Nel 1854 si contavano agli StatiUniti diocesi. 1712 Chiese, 34 Seminari, 20 Collegi ecclesiastici, e 142 case di educazione femminile.

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