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LA

SCUOLA DE' MIRACOLI

OVVERO

OMILIE SOPRA LE PRINCIPALI OPERE

DELLA POTENZA E DELLA GRAZIA

DI GESÙ CRISTO FIGLIUOLO DI DIO

E SALVATORE DEL MONDO

PREDICATE NELLA BASILICA VATICANA

» Non sufficit intueri in miraculis Christi; interrogemus ipsa miracula quid nobis loquantur de Christo: habent enim, si intelligantur, linguam suam. Nam, quia ipse Christus Verbum Dei est; etiam factum Verbi, verbum nobis est ».

S. AUG. Tract. 24 in Jo.

1. Il pulpito quaresimale di San Pietro in Vaticano presenta all' orator sacro particolari difficoltà. La lontananza di quel gran tempio dal centro di Roma; l'ora in cui vi si sermoneggia, spesso varia, sempre incomoda; l'angustia del sito in cui si predica, e la dura condizione per chi ascolta di dovervi rimanere in piedi (1): tutte queste circostanze rendono necessariamente raro e scarso il concorso degli uditori laici; e non lasciano spesse volte al sacro dicitore altro uditorio fuorchè il numeroso e dot to clero della Basilica. Gli argomenti perciò che comunemente si trattano nel corso quaresimale su gli altri pergami non sono, per la maggior parte, adatti per nulla all'uditorio suf quale il vaticano predicatore può solo calcolar con certezza e chi si avvisasse di recitarvi sermoni fatti per le udienze ordinarie delle grandi chiese e del-` le grandi città, a conto fatto, ne sprecherebbe più della metà, e metterebbe ad una prova troppo dura la pazienza e la squisita delicatezza di que' degni ed esemplari ecclesiastici.

All'opposto però non può il sacro oratore farvi discorsi tutti proprii e adattati solamente pe' chierici: sì perchè bisogna ancora aver riguardo, e non trascurare affatto i laici di ogni condizione, che, nonostante le accennate difficoltà, più o meno numerosi vi accorrono; sì perchè non si parla quasi mai del chiericato a' chierici alla presenza dei secolari senza dar luogo ad applicazioni maligne, a perfidi sorrisi, senza esporsi al rischio di far credere che si vuole satiregggiare, mentre non si pretende che istruire; che si vogliono rimproverare vizii, mentre non si pretende che rammentare doveri ; e che si vogliono censurare disordini esistenti, mentre non si pretende che prevenirli e tenerli lontani: e sarebbe perciò più certo lo scandalo che la edificazione, l'irritazione che il frutto.

2. Altre circostanze rendono ancora, quanto più grande e più sublime tanto più difficile l'incarico di annunziar, come devesi, in San Pietro la divina parola. Ivi è la cattedra, ivi è il corpo del Principe degli Apostoli : Pietra misteriosa, sulla quale è piaciuto al Figliuolo di Dio di elevar l'edificio della

(1) In San Pietro, durante la Quaresima, in ogni domenica si anticipa di un quarto d'ora tutta l'ufficiatura. Certi giorni non vi è che una sola messa cantata in coro prima della predica; d'ordinario ve ne sono due, certi giorni tre, ed alcuna volta fino a quattro. Ciò nonostante la domenica per lo più la predica incomincia alle ore nove e mezza del mattino. In fine si predica nella cappella del coro, che, per quanto sia grande, è sempre una cappella; e non vi sono che una dozzina di piccoli banchi senza appoggio, nelle grandi basiliche non essendo permesse le sedie. Questo sistema dipende, è vero, da antichi usi venerabili, fondati sopra di sode ragioni, e che si fa bene a mantenere in vigore, ma non lascia però di riuscire, rispetto alla predicazione, incomodo.

Scuola dei Miracoli. I.

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