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mani sacerdotali e lo benedicano colla Croce e pei meriti del Crocifisso: Postquam loculi sint eis, elevatis manibus, benedicant eis.

Ecco pertanto ciò che attende oggi ancora la vostra pietà da me, giunto che sono al fine dell'apostolico ministero che ho avuto non dirò già l'onore, poichè sarebbe farvi un complimento profano, ma la santa soddisfazione in Gesù Cristo di esercitare presso di voi.

lo pure, benchè il più indegno de' sacerdoti, de' predicatori di Gesù Cristo, come lo stesso Gesù Cristo ai discepoli, nei quaranta giorni misteriosi che sono trascorsi, non vi ho parlato che del regno di Dio: Loquens de regno Dei.

Ho preso, è vero, a spiegarvi i principali miracoli operati in vita dal Redentore del mondo nell'ordine della grazia ed in quello della natura. Ma tale si è la ricchezza, la fecondità delle sue opere, che questo argomento mi ha aperto il campo a farvi meglio conoscere l'importanza, la maestà, la grandezza della sua religione, la magnificenza de'suoi misteri, la virtù de'suoi Sagramenti, l'economia della sua grazia, la verità della sua dottrina, le obbligazioni della sua legge, la perfezion del suo culto, la necessità della sua Chiesa, l'efficacia de'suoi esempi, le ricchezze della sua misericordia, gl'incanti del suo amore, la felicità di credere in lui, di appartenere a lui, di ubbidire a lui, di servirlo, di amarlo, di possederlo; in una parola vi ho parlato del vero regno di Dio fra gli uomini con Dio: Loquens de regno Dei.

16. Ma che dissi io mai? Vi ho parlato ! No, no, oso affermarlo: non sono stato io che vi ho parlato, ma Iddio; poichè, persuaso che Dio non si predica con frutto se non si fa parlare esso stesso, e che la sola sua parola il· lumina l'uomo, come la sua destra lo ha creato, io mi sono, per quanto mi è stato possibile, ritirato, nascosto nella mia miseria, nel mio nulla, ed ho fatto che il santo Vangelo di Gesù Cristo parlasse alla vostra mente, il suo cuore al cuor vostro e punto non dubito che il vostro cuore sì cristiano e sì pio, a traverso del velo grossolano della mia parola, abbia inteso, abbia indovinato questo linguaggio dell' amore divino e vi abbia risposto con amore. Di tanto mi assicura il favore con cui mi avete accolto, la pazienza con cui mi avete udito, la discrezione, l'indulgenza con cui mi avete giudicato; sebbene non abbiate trovato nulla in me di quegli artificii, di quegli ornamenti profani, che molti cristiani de' nostri giorni ricercano anche quando si vien loro a parlare dell' eterna salute.

Io son certo adunque, poichè conosco per esperienza la divina misericordia e l'efficacia della divina parola con semplicità annunziata, io son certo che voi, dall' avere udito le opere della sapienza, della potenza, della bontà di Gesù Cristo, meglio conoscete e sentite meglio la sorte di essere cristiani; vi credete più felici di appartenere, alla Chiesa cattolica, unica santa, unica legittima, unica vera; vi siete sempre più confermati nella grazia onde ne credete l'insegnamento divino e ne professate le leggi pure e perfette; avete risoluto di mettere in armonia colla fede le opere, col nome la vita di cristiani; e che per ciò il regno di Dio, di cui vi ho parlato, Loquens de regno Dei, è al presente in voi e con voi : Regnum Dei intra vos est (Luc. XVII).

Via su dunque, o Signore, stendete dal cielo la vostra mano pietosa a compiere l'opera che in questi santi giorni la vostra grazia ha incominciato: Operi manuum tuarum porriges dexteram (Job. 14). E dal tempio della vostra celeste Gerusalemme confermate colla vostra benedizione le risoluzioni salutari che voi stesso, voi solamente ci avete ispirate in questo tempio della vostra Gerusalemme terrena: Confirma hoc, Deus, quod operatus es in nobis, a templo sancto tuo quod est in Jerusalem (Psal. 67).

Benedite questo insigne Capitolo coll' illustre suo capo e questo degnissimo clero e non permettete che in questo venerando corpo di leviti giammai si estingua lo zelo da cui sono animati per la propria santificazione e per lo splendore del vostro culto; zelo che ne forma le vere pietre spirituali (I Petr, 1) di questo augusto santuario, più risplendenti e più preziose delle ricche pietre materiali che lo adornano.

Benedite questo uditorio sl religioso e sì fedele, intervenuto con tanto desiderio e con tanta frequenza ad udire le opere della vostra grandezza e del vostro amore fate che la semenza della vostra parola, caduta in questa buona porzione del terreno della vostra Chiesa, vi fruttifichi al centuplo in grazia ed in virtù.

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Estendete ancora questa benedizione a tutta la città di Roma, che voi avete privilegiata e distinta con tanta misericordia e con tanto amore. Distruggetene la funesta zizania che l'uomo nemico dell'uomo viene di nascosto a sopraseminarvi sul grano eletto della vera fede che i vostri Apostoli Pietro e Paolo vi hanno piantata col loro zelo, vi hạn fecondata col loro sangue e vi han mantenuta colla loro protezione. Rendetene sempre più santo, sempre più zelante il clero; sempre più edificanti i claustrali; sempre più fervorose le sacre vergini; sempre più saggi quelli che comandano; e quelli che ubbidiscono sempre più docili e sottomessi; più umili i grandi, più generosi i ricchi, più pudici i conjugati, più incorrotti i giudici, più onesti i trafficanti, più pazienti i poveri: affinchè Roma, santa come è fedele, abbia ad esibire al mondo cristiano, colla confessione della fede sempre pura, gli esempi di una virtù perfetta.

Ma dove lascio to mai il personaggio più Interessante a Roma, a questi Stati, alla Chiesa universale, al mondo? Il personaggio più illustre, più degno, pfù santo che siavi sopra la terra non meno per la dignità altissima che lo riveste che per la sapienza che lo distingue e per le virtù che lo adornano, l'immortale Gregorio XVI, vostro augusto vicario in terra? Vi risovvenga, o Signore, che voi nella vostra sapienza lo avete scelto, nella vostra misericordia ce lo avete accordato, e ne avete fatto il centro dell'unità, la pietra fondamentale dell'edificio della vostra Chiesa, il testimonio sincero della vostra rivelazione, il depositario fedele della vostra dottrina, l'interprete infallibile de'vostri ora. coli, il sostenitore dei vostri altari, il vindice della vostra legge, il conciliatore delle differenze religiose, il propagatore della vostra religione. Deh versate sopra di lui in maggiore abbondanza le vostre misericordie. Già gli avete conceduto di veder rapidamente progredire il ritorno, da tre secoli sospirato, di tanti figliuoli prodighi alla casa paterna della vera Chiesa. Già gli avete conceduto di vedere che i portenti dell' umana industria, che hanno distrutte le distanze e ravvicinati i popoli tra loro, servono alla propagazion della fede; e che sopra le stesse navi che volano colla rapidità del fulmine, a fianco della cupidigia montandovi lo zelo e portandovi la vostra fede, la vostra grazia, il vostro sangue, va a fecondare, a rigenerare le terre della superstizione e della barbarie. Già gli avete conceduto di vedere che navigatori audaci, mettendo il piede sopra lidi sconosciuti, non han fatto che portarvi i vostri ordini suggellati, di cui non potevan leggere i caratteri, e che, credendo di avere acquistati quei lidi ignoti a vantaggio dell' interesse e della politica, non li hanno scoperti che alla vostra verità. Già gli avete conceduto di vedere che il conquistatore britannico ha aperto un nuovo mondo che pareva inesorabilmente chiuso alla luce del Vangelo, e nel piantarvi il suo vessillo trionfante, senza forse pensarvi, vi ha piantata la vostra Croce. In fine gli avete conceduto

di vedere che tanto sconcerto degli elementi, tanti delitti degli uomini, tante folli rivoluzioni, tante catastrofi luttuose che hanno scompigliata la terra come le deviazioni di una cometa sembrano sconcertare l'armonia del cielo, arrestate, dominate dalla vostra potenza suprema, sono state da voi rivolte a facilitare ai popoli il cammino dell'unità e far sentire anche ai re la necessità dell' unione e dell' ubbidienza alla vostra Chiesa.

Deh, o Signore, come avete conceduto a questo gran sacerdote della vostra scelta e del vostro cuore di vedere il principio di queste meraviglie della vostra destra, che renderanno questo pontificato mai sempre memorando alle età future, concedetegli di vederne anche il compimento, che deve ricolmare di gaudio il cielo, di dispetto l' inferno, di stupore e di consolazione la

terra.

Fate che, distrutte le divisioni e gli scismi che lacerano la gran famiglia del rigenerati col Battesimo, Gregorio sia per tutti i cristiani quello che finora è stato per noi cattolici: il medico pietoso che tutte risani le piaghe dell'errore e del peccato; il nocchiere caritatevole che tutti raccolga nella navicella di Pietro, di cui regge il timone con tanta vigilanza, con tanta destrezza, con tanto coraggio; il maestro che tutti istruisca; il padre che tutti accolga, tutti abbracci, tutti consoli; il pastore che tutto il cristiano gregge affidatogli seco introduca nei pascoli eterni: Ut ad vitam, una cum grege sibi credito, perveniat sempiternam.

A tal fine versate ancora l'abbondanza delle vostre benedizioni sopra tutto l'apostolico senato, ornamento della Chiesa e di Roma; sopra tutto il corpo dei pastori, chiamati a parte delle sollecitudini del pastore universale; sopra tutti gli operai e i ministri evangelici, intenti a ricondurre a voi i traviati colla forza della santa parola e colla santità della lor vita, sopra tutti i principi e i popoli cristiani, perchè gareggino di santa emulazione a glorificare il vostro nome, ad adempire le vostre leggi, a rispettare, a difendere la vostra Chiesa.

O Gesù santo, Gesù buono, Gesù clemente, dolce e pietoso Gesù, vi rammenta che oggi è giorno di perdono, di grazia, di misericordia e di pace. Spargetela a piene mani oggi questa pace, questa misericordia, questa grazia sopra tutta la terra santificata già dalla vostra presenza e dal vostro sangue. Benedite tutti i figli degli uomini della vostra benedizione efficace e possente, che illumini l'infedele, riconduca l'eretico, converta il peccatore, trionfi dell'ostinato, purifichi l'immondo, infervori il tepido, perfezioni il giusto, e, pegno di confidenza e di pace, cambii i persecutori in amici, i servi in figliuoli.

In questa benedizione però, cui voi nella vostra pietà ammetterete ancora i lontani, tutti, tutti voglio che vi siano inclusi i presenti. Sì, sì, non ve ne prego solamente, non ve ne scongiuro: ma lo voglio, lo esigo dalla vo⚫ stra misericordia, dal vostro sangue, per la vostra morte, per l'intercessione della santissima vostra e nostra madre Maria. Non permettete che nessuno di questo pio uditorio si perda. Tutti, tutti abbiano la vostra benedizione nel tempo, pegno di quella dell' eternità. Deh alzate, ve ne prego, alzate voi pure nel cielo le vostre mani, mentre io vostro indegno ministro, a nome vostro, le alzo in terra; e dopo che avete per mio mezzo parlato a questo buon popolo, per mio mezzo altresì beneditelo: Domine Jesu, postquam loculus es, elevatis manibus, benedic eis ; e sia l'eco della vostra benedizione quella che io di vero cuore a tutti comparto, collo stesso sentimento di amore veramente cattolico onde voi moriste per tutti. Benedictio Dei omnipolentis, etc.

I DISEGNI

DELLA

DIVINA MISERICORDIA

SOPRA LE AMERICHE

PANEGIRIGO

IN ONORE DEL

BEATO MARTINO DE PORRES
Terziario professo dell'ordine de'PP. Predicatori

Quod stultum est Dei, sapientius est hominibus: et quod infirmum est Dei, fortius est hominibus. Non multi sapientes secundum carnem, non multi potentes, non multi nobiles: sed quae stulta sunt mundi elegit Deus, ut confundat fortia: et ignobilia mundi, et contemptibilia elegit Deus, et ea quae non sunt, ut ea quae sunt destrueret : ut non glorietur omnis caro in conspectu ejus.

(I Cor. 1, 25-29).

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