La Gerusalemme liberata, Tom 1P. Didot il Magg., 1812 |
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Alcandro alcun alfin allor altrui Amor anco arda Argante arme Armida Asia audace avea Baldovin Boemondo campo cavalier ch'a ch'è ch'io Chè che'l ciel circasso Clorinda consiglio crudo desio destra destrier dolce duce Dudon Erminia Eustazio fero feroce ferro fiede franchi fugge furor genti Gerusalemme Gerusalemme liberata Goffredo gran grida Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto invitto Ismeno l'ajuto l'alma l'altro l'arme l'ira l'opre lieto loco LXXI LXXVI medesmo merto mille mira mortali morte mostra mura nemico novella novo occhi omai onor pagan Palestina pensier percosse periglio petto piaga picciol piè pio Buglion poscia pregio pugna puote quì Quinci quivi ragion re norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno se'l seco secura segue sembiante serba signor Soliman sovra spada stuolo suon superbo Tancredi Torquato Tortosa tosto turba vede veggio volgo volto volve XXXVI
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Strona 11 - Ove un sol non impera, onde i giudici pendano poi de' premi e de le pene, onde sian compartite opre ed uffici, ivi errante il governo esser conviene. Deh! fate un corpo sol de' membri amici, fate un capo che gli altri indrizzi e frene, date ad un sol lo scettro e la possanza, e sostenga di re vece e sembianza.
Strona 2 - O Musa, tu che di caduchi allori non circondi la fronte in Elicona, ma su nel ciclo infra i beati cori hai di stelle immortali aurea corona, tu spira al petto mio celesti ardori, tu rischiara il mio canto, e tu perdona s'intesso fregi al ver, s'adorno in parte d'altri diletti, che de
Strona 95 - Qui mille immonde Arpie vedresti e mille Centauri e Sfingi e pallide Gorgoni, molte e molte latrar voraci Scille, e fischiar Idre e sibilar Pitoni, e vomitar Chimere atre faville, e Polifemi orrendi e Gerioni; e in novi mostri, e non più intesi o visti, diversi aspetti in un confusi e misti.
Strona 104 - Come per acqua o per cristallo intero trapassa il raggio, e no '1 divide o parte, per entro il chiuso manto osa il pensiero sì penetrar ne la vietata parte. Ivi si spazia, ivi contempla il vero di tante meraviglie a parte a parte; poscia al desio le narra e le descrive, e ne fa le sue fiamme in lui più vive.
Strona 2 - Sai che là corre il mondo ove più versi di sue dolcezze il lusinghier Parnaso, e che '1 vero, condito in molli versi, i più schivi allettando ha persuaso.
Strona 203 - Ma poi ch' insieme coll' età fiorita Mancò la speme e la baldanza audace, Piansi i riposi di quest' umil vita, E sospirai la mia perduta pace; E dissi: 'O corte, addio.
Strona 69 - E l'uno a l' altro il mostra; e intanto oblia La noja e'l mal de la passata via. n. Al gran piacer, che quella prima vista Dolcemente spirò ne V altrui petto . Alta contrizion successe , mista Di timoroso e riverente affetto. Osano appena d...
Strona 168 - Bianche via più che neve in giogo alpino avea le sopraveste, e la visiera alta tenea dal volto; e sovra un'erta, tutta, quanto ella è grande, era scoperta.
Strona 17 - E ben nel volto suo la gente accorta Legger potria; questi arde, e fuor di spene: Così vien sospiroso, e così porta Basse le ciglia e di mestizia piene.
Strona 194 - Poi rimirando il campo ella dicea: « O belle a gli occhi miei tende latine ! Aura spira da voi che mi ricrea e mi conforta pur che m'avicine...