Obrazy na stronie
PDF
ePub

ARTICOLO II.

Delle Monete proprie degl'Ebrei impresse da' tempi di Simone Maccabeo fino all'epoca della dispersione totale della nazione.

Il diritto dell'impressione della Moneta fu in ogni tempo segno di autonomía o di podestà suprema; oppure dipendè talora da un permesso concesso dal sommo dominante (v. Eckel, T. 1, p. LXX). Gli Ebrei pertanto, che prima della cattività Babilonese non ebbero altrimenti Moneta lor propria, non poterono averla nè manco in appresso per tutto il tempo in che furono soggetti ai monarchi dell' Assiria e della Persia. Dopo la caduta del regno della Persia essi dipendevano dai Re della Siria e dell'Egitto, secondo che prevalevano le forze degli uni o degli altri. In appresso, dopo che l'empio Antioco Epifane, profanato il Tempio di Gerosolima, mosse fierissima persecuzione al culto del Dio vivente ed agl' Israeliti fedeli alla sua legge, questi, dopo lunghe sofferenze, presero l'armi e rivendicarono il luogo santo e la propria autonomía. Dopo varie vicende, ora prospere ed ora avverse, sotto il regno di Demetrio II, le cose de' Giudei prosperarono a segno, ch'essi nell'anno 170 dell' era de' Seleudici (143 innanzi l'era nostra) per concessione del Re medesimo essi ricuperarono la libertà ed istituirono un' epoca novella: Anno CLXX ablatum est iugum Gentium ab Israel, et coepit populus Israel scribere in tabulis et gestis pubblicis:

ANNO PRIMO SVB SIMONE SACERDOTE MAGNO, DVCE ET PRINCIPE IVDAEORVM. (I Machab. XIII, 41). Nell' anno appresso; addì 23 del secondo mese, gl' Israeliti entrarono lieti e festosi nell'arce o sia cittadella di Sion ricuperata di mano de' Gentili dal valoroso Simone (1. Machab. XIII, 51). Nell'anno IV o v dell'era novella della Liberazione d' Israele Antioco VII, succeduto nel regno della Siria al fratello suo Demetrio II, scrisse a Simone un' epistola amichevole, nella quale, dopo avergli confermate le concessioni ad esso lui fatte da' suoi predecessori, dice: et permitto tibi FACERE PERCUSSURAM PROPRII NUMISMATIS in regione tua; IERVSALEM autem SANCTAM ESSE ET LIBERAM (1 Machab. xv, 6, 7). Ma l'ingrato e perfido Antioco poco dopo, benchè Simone gli avesse inviato due mila uomini in aiuto contra l'usurpatore Trifone, e molto oro ed argento, nulla accettò, sed rupit omnia, quae pactus est cum eo antea, et alienavit se ab eo (1 Machab. XV, 26, 27). Tutti questi fatti ricevono bella conferma dalle Monete Giudaiche superstiti, impresse negli Anni 1, II, III, e Iv dell'era della Redenzione d'Israele, nelle quali Gerusalemme è detta Santa, e Simone Principe. Il nome di Sion non comincia a comparire che nelle monete dell' Anno 11; e così dev'essere, perchè addì 23 del Mese II di quell' Anno gl' Israeliti ricuperarono l'arce del monte Sion, in prima occupata da un presidio dei Re della Siria. Coll' Anno IV finiscono le Monete d'epoca certa; e ciò conforme al detto dello Storico Sacro intorno all' alienarsi che fece da Simone il perfido Antioco in quell' anno o

nel susseguente. () Queste ed altre conferme, che dal riscontro de' monumenti contemporanei ricevono i Libri Deutero-Canonici de' Maccabei, tornano vie più notevoli ed opportune perchè la loro autorità fu impugnata sì dai Protestanti come dagl' increduli e Razionalisti de' tempi nostri.

S. I. Monete di Simone Maccabeo e degli altri Principi Asmonei.

Le seguenti Monete Giudaiche furono per la più parte impresse nel decorso de' primi quattro anni déll' Era della Redenzione d' Israele, o sia dall'anno 143 al 140 innanzi all'Era nostra; e finiscono con quelle di Re Antigono, ultimo della regia prosapia

(11) Il Froelich (Annal. Reg. Syriae p. 83) fu d' avviso, che Simone, dopo che vide da sè alienato l'animo di Antioco, si rimanesse dall' imprimere Monete proprie, ne alienatum Regis praepotentis animum amplius irritaret, et spem aliquam restituendae pacis interea foveret: ed il Bayero (p. 121), a conferma di ciò ricordava i cento talenti di argento esibiti da Simone ad Atenobio in compenso delle pretese ingiuste di Antioco sopra Ioppe e Gazara (I Machab. xv, 35). L' Eckhel (T. 111, p. 466) congetturava, che Simone dopo l'anno IV del suo Principato omettesse di segnare nella Moneta sua gli anni dell' Epoca della Redenzione d'Israele; e ciò stesso potè fare per non irritare, colla menzione di quell' Epoca gloriosa per gl' Israeliti, l' animoso Antioco. Il ch. Lenormant, che di recente scrisse intorno alle Monete di Simone Maccabeo (Revue numismat. 1845, T. x, p. 173-195), tentò altra via per riempiere le lacune che lasciano le Monete Giudaiche superstiti nella serie degli anni del Principato degli Asmonei; ma parmi tuttora preferibile l'avviso del Froelich, del Bayero e dell' Eckhel.

degli Asmonei, messo a morte da M. Antonio nell' anno 716 di Roma, 38 innanzi l'Era Cristiana. (**)

1. SCEQEL ISRAEL (Siclo d'Israele). Calice, cui sovrasta un Aleph, oppure uno Scin accompagnato da un Beth o da un Ghimel (cioè Anno I, II, III). )(IERVSALEM QEDOSCIÀH, ovvero IERVSALAIM HAQQEDOSCIÀH (Gerusalem Santa, Gerusalemme la Santa). Ramo trifido, che finisce in tre Fiori come di Giglio o di Giacinto. Arg. 6. 2. Altre simili, ma con l'epigrafe CHATZÌ HASSCEQEL (Metà del Siclo) nel ritto, e con un Aleph, o con uno Scin accompagnato da un Beth, al disopra del Calice. Arg. 4. LEGHEVLATH I

3. SCENATH ACHATH SRAEL (Anno primo della Redenzione d'Israele). Lulav, o scia Fascetto di rami di Palma, di Mirto

(12) La descrizione delle seguenti Monete Giudaiche è ritratta dall' esimia e splendidissima opera del dotto Arcidiacono di Valenza Francesco Perez Bayero, intitolata: De Numis Hebraeo-Samaritanis (Valentiae Edetanorum, MDCCLXXX1), dall' Eckhel (T. 111, p. 455-498), dalla Descrizione e dal Supplimento del Mionnet e dal Trésor de Numismatique (Rois Gr. Pl. LVII LIX), ove trovansi fedelmente rappresentate col nuovo metodo Collas. Nell' indicare i moduli, o grandezze diverse delle monete, ho seguito la scala del Mionnet. Mi duole di non avere potuto profittare delle Vindiciae del sullodato Bayero, se non che per quel poco che ne riferisce l'Eckhel. Del resto, per mancanza di caratteri Ebraici, e molto più de' Samaritani, nelle nostre tipografie, ho dovuto rappresentare così alla meglio con caratteri nostri il suono delle voci delle Epigrafi Ebraiche delle Monete di Simone e d'altri Principi Asmonei.

T. IX.

22

e di Salice, legato con tre nodi; e vicino ad esso un grosso frutto di Cedro.

)( IERVSALEM. Porta chiusa, con propileo sostenuto da quattro colonne Doriche. Arg. 7.

4. Altra simile, ma con uno Scin ed un Beth susseguiti dalla scritta LACHERuth ISRAEL (Anno 11 della Liberazione d'Israele) nel diritto; e col nome SIMEON scritto a lato del Propileo, cui sovrasta una Stella. Arg. 7.

5. Altra simile alla precedente (n. 4), ma senza indizio di Anno, e con la scritta LACHERVTH IERVSALEM (della Liberazione di Gerusalemme) nel diritto. Arg. 7.

6. SIMEON. Grappolo d'uva.

Uno Scin ed un Beth susseguiti dalla leggenda LACHERuth ISRAEL (Ann. 11 della Liberazione d'Israele). Prefericolo, o sia Orciuolo, con presso un Ramo di Palma. Arg. 4.

7. SIMEON. Grappolo d'uva.

)( LACHERVTH IERVSALEM. Due Trombe o Tibie, poste ritte con la bocca volta all'insù; e globetto di mezzo ad esse. Arg. 4. 1. 8. Altre simili, ma con Cetra a tre corde invece delle due Trombe.

Arg. 4.1.

9. SIMEON, scritto entro una ghirlanda. 》( LACHERVTH IERVSALEM. Due Trombe po

ste ritte.

Arg. 4.

10. Altre simili, ma con Vaso invece delle due Trombe.

Arg. 4. II. SCENATH ACHATH LEGHEVLATH ISRAEL (Anno primo della Redenzione d'Israele). Foglia di Vite, o Diota, o Cetra.

« PoprzedniaDalej »