La Gerusalemme liberataCrapart, Caille e Ravier, 1805 |
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aíta alcun alfin allor alma altrui Amor anco arda Argante armata arme Armida Asia audace avea campo Capitan cavalier Chè ciel Circasso Clorinda consiglio Cristiani crudo desio destra destrier dolce duce Dudon Egitto elmo empio Erminia fero feroce ferro fiede Franchi fugge furor genti Gerusalemme GERUSALEMME LIBERATA Goffredo gran grida Guelfo guerra guerrier guisa indi insieme intanto invitto Ismeno l'ajuto l'arme lieto loco medesmo merto mille mira mortali morte mostra mura nemico notte novella novo occhi omai onor opra opre Pagan Palestina parla pensier percosse periglio petto piaga picciol piè pio Buglione poscia pregio pria pugna puote quì Quinci quivi ragion regno Rinaldo sangue scudo sdegno seco sembiante serba Sicchè Signor sovra spada stuolo suon superbo Tancredi Torquato Tasso tosto turba usbergo vede veggio virtù volgo volto volve
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Strona 179 - 1 Ciel benigno ascolta affettuoso alcun prego mortale, che venga in queste selve anco tal volta quegli a cui di me forse or nulla cale; e rivolgendo gli occhi ove sepolta giacerà questa spoglia inferma e frale, tardo premio conceda...
Strona 77 - Ma quando il sol gli aridi campi fiede Con raggi assai ferventi , e in alto sorge, Ecco apparir Gerusalem si vede, Ecco additar Gerusalem si scorge: Ecco da mille voci unitamente Gerusalemme salutar si sente.
Strona 104 - Sì penetrar nella vietata parte . Ivi si spazia, ivi contempla il vero Di tante meraviglie a parte a parte: Poscia al desio le narra e le descrive, E ne fa le sue fiamme in lui più vive. XXXIII. Lodata passa e vagheggiata Armida Fra le cupide turbe^ e se n'avvede: Nol mostra già, benchè in suo cor ne rida, E ne disegni alte vittorie e prede.
Strona 98 - Orrida maestà nel fero aspetto terrore accresce, e più superbo il rende: rosseggian gli occhi, e di veneno infetto come infausta cometa il guardo splende, gl'involve il mento e su l'irsuto petto ispida e folta la gran barba scende, e in guisa di voragine profonda s'apre la bocca d'atro sangue immonda.
Strona 104 - Ma nella bocca , ond' esce aura amorosa , Sola rosseggia e semplice la rosa. XXXI Mostra il bel petto le sue nevi ignude , Onde il foco d' amor si nutre e desta : Parte appar delle mamme acerbe e crude , Parte altrui ne ricopre invida vesta : Invida, ma s' agli occhi il varco chiude , L' amoroso pensier già non arresta ; Che non ben pago di bellezza esterna , Negli occulti secreti anco s
Strona 176 - O padre, or che d'intorno d'alto incendio di guerra arde il paese, come qui state in placido soggiorno senza temer le militari offese?
Strona 60 - Amico, altri pensieri, altri lamenti, per più alta cagione il tempo chiede. • Che non pensi a tue colpe e non rammenti qual Dio prometta ai buoni ampia mercede? Soffri in suo nome e fian dolci i tormenti, e lieto aspira a la superna sede. Mira il ciel come è bello e mira il sole ch'a sé par che n'inviti e ne console. — z88 XXXVII Qui il vulgo de' pagani il pianto estolle, piange il fedel ma in voci assai più basse.
Strona 28 - Tu, magnanimo Alfonso, il qual ritogli al furor di fortuna e guidi in porto me peregrino errante, e fra gli scogli e fra l'onde agitato e quasi absorto, queste mie carte in lieta fronte accogli, che quasi in voto a te sacrate i
Strona 75 - O de' liquidi laghi alberga il fondo, E chi si giace in tana, o in mandra ascoso, E i pinti augelli, nell'obbh'o giocondo, Sotto il silenzio de' secreti orrori, Sopian gli affanni, e raddolci'ano i cori.
Strona 152 - Volgendo gli occhi ov' è colei sul colle. Poscia immobil si ferma, e pare un sasso, Gelido tutto fuor, ma dentro bolle: Sol di mirar s'appaga, e di battaglia Sembiante fa che poco or più gli caglia.