Opere, Tom 4N. Carli e G. Ricci, 1814 |
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Strona 99
... buon Saturno il fortunato regno . Disse ; ed Augusta , che tai detti sente , Sparge le guance di color di rose ; Indi al labbro di porpora ridente Del soave liquore il nappo pose . Iri , ciò visto , il volto suo lucente Fura ad Augusta ...
... buon Saturno il fortunato regno . Disse ; ed Augusta , che tai detti sente , Sparge le guance di color di rose ; Indi al labbro di porpora ridente Del soave liquore il nappo pose . Iri , ciò visto , il volto suo lucente Fura ad Augusta ...
Strona 103
... buon Caton lasciorno Ch ' entro s ' immerse a la profonda quiete . Ma quando gli augelletti ai rami intorno , Mentre l'aurora il chiaro manto stende , Salutavan cantando il nuovo giorno , Ei desto in man l'ingiusto ferro prende , Che ...
... buon Caton lasciorno Ch ' entro s ' immerse a la profonda quiete . Ma quando gli augelletti ai rami intorno , Mentre l'aurora il chiaro manto stende , Salutavan cantando il nuovo giorno , Ei desto in man l'ingiusto ferro prende , Che ...
Strona 152
... buon ' uom nell ' orecchio ; eccomi escluso Di quella casa : ecco gettati i lunghi Servizj miei ; che il perdere un seguace In nessun luogo importa men che in Roma . E poi ( non ci aduliam ) qual merto mai D'un pover uom l'ufficiosa ...
... buon ' uom nell ' orecchio ; eccomi escluso Di quella casa : ecco gettati i lunghi Servizj miei ; che il perdere un seguace In nessun luogo importa men che in Roma . E poi ( non ci aduliam ) qual merto mai D'un pover uom l'ufficiosa ...
Strona 202
... buon su l'alba è il ferrajuolo : In somma per avere a chi far motto Di tratto in tratto , e a chi fidar tai cose , Che possano fidarsi a un sacco rotto : Materia a cento lingue invidïose Quindi son.io. Di Mecenate a lato Jeri i giuochi ...
... buon su l'alba è il ferrajuolo : In somma per avere a chi far motto Di tratto in tratto , e a chi fidar tai cose , Che possano fidarsi a un sacco rotto : Materia a cento lingue invidïose Quindi son.io. Di Mecenate a lato Jeri i giuochi ...
Strona 205
... buon padron di casa egli a giacere Stassi a disagio , e malamente cena , Per lasciar tutto il meglio al forestiere . Ma perchè vuoi così vivere in pena ( Proruppe alfine il cittadin ) di queste Selvose balze in su l ' alpestre schiena ...
... buon padron di casa egli a giacere Stassi a disagio , e malamente cena , Per lasciar tutto il meglio al forestiere . Ma perchè vuoi così vivere in pena ( Proruppe alfine il cittadin ) di queste Selvose balze in su l ' alpestre schiena ...
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Popularne fragmenty
Strona 290 - Da tutto ciò convincentemente si deduce che l'imitatore non essendo copista, né aspirando perciò ad ingannare alcuno, non si obbliga a conservar nelle sue imitazioni tutte indistintamente le circostanze del vero; ma solamente quelle che la sua industria può giungere a comunicare alla materia in cui si è impegnato di farle, senza mai però abbandonarla o nasconderla. E che per necessaria conseguenza è assioma assai difettoso ed equivoco il dir seccamente (come ogni giorno si dice) che l'imitatore...
Strona 198 - Si veneror stultus nihil horum : " 0 si angulus ille Proximus accedat qui nunc denormat agellum ! 0 si urnam argenti fors quae mihi monstret, ut illi Thesauro invento qui mercenarius agrum Illum ipsum mercatus aravit, dives amico Hercule...
Strona 398 - Il popolo è per l'ordinario il men corrotto d' ogni altro giudice . Non seduce il suo giudizio rivalità d'ingegno, non ostinazione di scuola, non confusione d'inutili, di falsi, di male intesi o male applicati precetti, non voglia di far pompa d' erudizione , non malignità contro i moderni , mascherata d'idolatria per gli antichi, nè alcun altro de' tanti velenosi aflètti del cuore umano , fomentati , anzi bene spesso prodotti dalla dottrina , quando non giunge ad esser sapienza.
Strona 398 - ... fomentati , anzi bene spesso prodotti dalla dottrina , quando non giunge ad esser sapienza. Legge ed ascolta il popolo i poeti unicamente per dilettarsi : non se ne compiace se non quando sente commoversi ; e, benché s'inganni il più delle volte, quando pretende di spiegar le cagioni del suo compiacimento , non s'inganna perciò in lui giammai la natura , quando si risente ali' efficacia de' non conosciuti impulsi che l
Strona 322 - Cartagine, in un altro la cena, nel terzo la caccia, nel quarto gl'inutili sforzi della regina per non essere abbandonata, e finalmente nell'ultimo la disperata sua morte ; perché sarebbe mai degno di biasimo un poeta che presentasse a" suoi spettatori successivamente in diversi gruppi, come in diversi quadri, le diverse azioni, senza le quali non sarebbe verisimile la principale? Ogni nuovo quadro, essendo circoscritto e distinto, senza violare qualunque più sofistica regola, può supporre altro...