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nostra città, e la fecero distinguere col nome di santa, poichè inaffiata la sua terra dal sangue di tanti eroi; questo stesso pose nell' impegno tutt' i degni successori di Pietro e singolarmente S. Gregorio il Magno a contradistinguere con particolar rito

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indulgenza o i giorni de' loro trionfi, o i sagri tempi depositarj di questi trofei; divole processioni, ferventi suppliche, frequenti vigilie furono a tal' effetto istituite fin dai primi tempi, per le quali si riunirono i fedeli intorno alle tombe de' martiri, e vi passavano lunghe ore divotamente, il che diè il nome di Stazione a tal religioso co

stume.

Oh il commuovente spettacolo vedere que' primitivi fedeli convenire con edificante contegno intorno ai sepolcri degli Apostoli, e de' martiri, e lodare riuniti Iddio sempre ammirabile ne' santi suoi! Possiamo pur dire, che presso queste S. Tombe si alimentava la loro vita spirituale, poichè qui si ravvivava la loro fede, qui si confermava la speranza loro, qui si accendeva la loro carità qui alla vista di quelle spoglie, di quel sangue, che ben rammentano le loro vittorie contro le porte d'inferno, si rive stivano di nuovo coraggio, e nel disprezzo de' beni terreni s' innamoravano dei celesti,: e si auguravano quel fine, che li rese così gloriosi il potersi aggirare intorno a que

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ste sagre tombe fù il pascolo delle anime. più grandi e il massimo fra i dottori S. Girolamo ricorda questo suo santo costume nella dimora fatta in Roma, mentre vi attendeva agli studi. Dum essem Romae. solebam diebus Dominicis in sepulcra apostolorum, et martyrum circumire, crebroque cryptas ingredi, quae in terrarum profundo defossae sunt (*). Ai quali esempi tutti si unirono nei tempi a noi più vicini quelli ferventissimi dei Filippi Neri apostolo benemerito di questa città, dei Borromei, De Lellis, dei Calasanzi, e di tanti altri risplendentissimi lumi di santità.

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A ravvivare sempre più questo pio costume, che tanto onorò chi ci precedè nella fede, e ad ottenere per l' intercessione di questi onorati, e potenti amici di Dio la continuazione di quella divina assistenza,che giammai manco per loro mezzo a questa distinta città, il nostro Sommo Pontefice GREGORIO XVI., che del nome si gloria di quel gran pontefice, che ne fu il principa

le propagatore, ben conoscendo l'immenso vantaggio che ne ritorna a chi con fede divotamente lo pratica, increndo allo zelo mo strato per un tal pio costume da Leone XII. di sa. me., e volendo dare anche una norma per tutti gli anni avvenire, ci ha ordi

(*) Comment. sup. Ezechi

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nato di prescrivere, che in tutte le chiese, quali godono per le memorie, che conser vano, le antichissime indulgenze delle Stazioni, ne' giorni, in cui queste ricorrono nelle ore pomeridiane dopo i divini ufficj si recitino in tono corale le antifone Sancta Maria etc. col suo versetto Dignare me etc., e l'orazione Concede etc. l'altra Gaudent in Coelis animae sanctorum etc., col verso: Exultabunt Sancti etc., e l'orazione: Deus, qui nos perpetua etc. e quindi le litanie de' santi colle preci, come viene indicato nel libro appositamente già stampato.

Fedeli, queste pubbliche preghiere nel ricordarci l'antica lodevole costumanza de' nostri padri, ci fanno anche intendere il commuovente invito del nostro Supremo Pastore, col quale ci richiama a meditare, e rammentare quegli esempj, che sono proprj dell' uomo cristiano; onde in mezzo a tanta prevaricazione, e tanto illanguidimento di fede, e diciamolo pure, in mezzo a tanto disprezzo della religione santissima apprendiamo dalle lezioni degli Apostoli, e de' martiri come dobbiamo noi diportarci; onde conoscendo, che mentre il mondo li stimava stolti, e inonorati nella lor morte, essi in vece furono innalzati, e coronati di gloria, così noi ci rivestiamo del nobile sentimento di burlarci del mondo, e de' suoi seguaci, riponendo tutta la nostra gloria, e

la nostra sorte nella divisa della Croce di Gesù Cristo.

Data dalla nostra Residenza il primo Marzo 1832.

D. Placido Card. Vicario.

Giuseppe Canonico Canali Segretario.

ELENCO DELLE STAZIONI
COME SONO PRESENTEMENTE.

STAZIONI DELLA QUARESIMA.

Mercordi delle ceneri. S. Sabina. S. Maria in Cosmedin. S. Alessio.

Giovedì. S. Giorgio in Velabro. Gesù, e Maria al corso.

Venerdì. Ss. Giovanni, e Paolo. S. Gre. gorio al Monte Celio.

Sabato. S. Trifone. S. Agostino.

Domenica I. di quares. S. Giovanni in Laterano.

Lunedì. S. Pietro in Vincoli. S. Giovanni della Pigna.

Martedì. S. Anastasia.

Mercordi. S. Maria Maggiore.

Giovedì. S. Lorenzo in Paneperna.

Venerdì. SS. XII. Apostoli.

Sabato. S. Pietro in Vaticano.

Domenica II. di quares. S. Maria in Domnica, detta la Navicella. S. Maria Maggiore. S. Gregorio al monte Celio.

Lunedì. S. Clemente.

Martedì. S. Balbina.

Mercordi. S. Cecilia.

Giovedì. S. Maria in Trastevere.
Venerdì. S. Vitale.

Sabato. SS. Marcellino, e Pietro al La

terano.

Domenica III. di quares. S. Lorenzo fuori le mura.

Lunedì. S. Marco.

Martedì. S. Pudenziana.

Mercordi. S. Sisto. SS. Nereo, ed Achil

leo.

Giovedì. SS. Cosma, e Damiano.

Venerdì. S. Lorenzo in Lucina.

Sabato. S. Susanna, S. Cajo. S. Maria degli Angeli.

Domenica IV. di quares. S. Croce in Gerusalemme.

Lunedì. SS. Quattro Coronati.

Martedì. S. Lorenzo in Damaso. S. Andrea della Valle.

Mercordi. S. Paolo.

Giovedì. S. Martino a' Monti. S. Silvestro in capite.

Venerdì. S. Eusebio. S. Bibiana.

Sabato. S. Nicolò in Carcere. S. Nicolò de' Lorenesi.

Domenica di Passione. S. Pietro in Vaticano. S. Lazaro.

Lunedì. S. Crisogono.

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