Obrazy na stronie
PDF
ePub

lignorum Sari fluvii ostia, e poi situò Orton anche tra Peligni. Or che diremo di questo geografo? Il Cluverio (1) riportando lo stesso passo aggiunse: Ptolomoeus falso Pelignis tribuit, (Sarum) ut magnus turbator est Italiae, Ma doveva il Cluverio notare, che Tolomeo distendendo i Peligni sino alla foce del Sangro cadde in una evidente contraddizione, perchè descrivendo i Frentani loro assegnò la riva dritta, e sinistra dello stesso fiume, dove ripose Anxano, Larino, il Tiferno, Buca, ed Istonio. Or come mai i Peligni potevano occupare la bocca di questo fiume, se esso bagnava il territorio di Anxano, e d' Istonio città da lui stesso appellate Frentane? Si può scusar forse Tolomeo ?

Dileguati questi errori corografici tratti da' due celebri geografi noi veniam facilmente a stabilire il confine della regione Frentana. Essa negli antichissimi tempi avea principio senza fallo dal fiumeFrentone, dove confinava cogli Appuli, siccome parlando di quella regione abbiam provato (2) colla testimonianza di Cicerone, di Plinio, e di Tolomeo, che riposero Larinum nella regione Frentana. Da questo fiume la linea correndo da mezzogiorno a settentrione attraversava la lunga falda, ed il declivio de' monti sino al monte Majello, siccome si è dimostrato nella corografia de' Sanniti (3). Da questo punto la linea correva dal monte al mare pel fiume Foro e lasciava a' Marrucini tutta la parte sinistra. Indi radendo il territorio Marrucino per l'odierna Francavilla arrivava sino al fiume Aterno per la riva del mare. In ben so, che L. Camarra (4) storico Marrucino vorrebbe attribuire al suo paese questa parte marittima dal fiume Foro all' Aterno, che io assegno a' Frentani: ma il passo di Mela è troppo chiaro per non averne a dubitare: Frentani habent Aterni fluminis ostia, a cui corrisponde la descrizione di FliPart. III.

[ocr errors]

(1) Cluver, ibid,

(2) V. Apulia.

(3) V. Corogr. del Sann,

(4) L. Camarr. Teat, antiq. lib. I. cap. 1.

nio: In ora Frentanorum a Tiferno flumen Trinium portuosum. Oppida: Histonium, Buca, Ortona, Aternus amnis. Intus Anxani cognomine Frentani. Non deve recarci alcun disturbo, che Flinio qui, siccome fece anche Mela, abbia ristretto il paese Frentano dal Tiferno all'Aterno, invece del Frentone all'Aterno. Noi altre volte abbiam fatto osservare, che Mela, e Plinio scrissero la loro geografia, secondo la nuova corografia di Augusto, in cui molte regioni d'Italia o furono ristrette, o dilatate, secondo il numero degli abitanti. Per riguardo a Frentani perdettero essi tutto il tratto dal Frentone al Tiferno per 20 miglia, su cui si distesero gli Appuli, e fin d'allora la loro confinazione cominciando da quest' ultimo fiume arrivava per 60 miglia all'Aterno.

con varie

La regione Frentana tutta distesa pel marittimo lido, distinta in vaste pianure, in ameni colli, ed in fruttifere valli, ed inaffiata di tratto in tratto da' fiumi, e da' torrenti presenta un paese assai delizioso, ed abbondante. Da' ruderi de' molti porti, che vediamo ancor al presente in diversi siti di mare, come in Aterno, in Ortona, in Buca, nel Trigno, e nel Frentone, possiam argomentare, che la nazione si giovasse moltissimo del commercio specialmente coll' Illirio, e colla Dalmazia. Noi lo proveremo ancora iscrizioni. A questa comunicazione esterna aggiunger dobbiamo l'interna circolazione, che veniva favorita dalla grande strada, o via Frentana, la quale per la riva del mare attraversava tutta questa regione, e comunicava cogli Appuli, e co' popoli seguenti, e dippiù da' magnifici ponti, che si alzavano sopra tutti i fiumi, e special-. mente sul Saro, e sul Frentone, da cui si rendeva il cammino più facile, e spedito. Argomento singolare di questa circolazione ci si ricorda dalle famose nundine, che si celebravano in Anxano, dove concorrevano non solo i popoli vicini, ma quei finanche di là da mare, e da altri lidi lontani. La nazione adunque a' fonti naturali aggiungeva un ricco commercio, che le apriva altre sorgenti di ricchezze. Di queste nundine troviamo chiare memorie anche ne bassi tempi.

Noi sarem molto ristretti nel descrivere questa regione, quantunque ci abbia apprestato la prima luce del giorno. Avendone parlato con molta distinzione in un' opera particolare, da cui prendiam ora i migliori materiali, ci sembra inutile di trattenerci in quelle istesse distese descrizioni, che ci occuparono altra volta. Noi adunque ne direm tanto, che basti all' oggetto della nostra topografia.

САРІТOLO ЦI.

TOPOGRAFIA DE FRENTANI.

S. 1.

FRENTO LUMEN,

Questo fiume col nome di Frento fu ripcs.o da Plinio ne' Dauni, perchè, secondo abbiam notato, égli seguì la corografia di Augusto, colla quale i Dauni furono distesi sino al Tiferno. Non può negarsi però, che ne' tempi anteriori appartenesse a' Frentan, perchè Cicerone, e lo stesso Plinio appellarono i Larinati col nome di Frentani, la cui città giaceva al di quà dal Tiferno, ossia verso il Frentone. L'abbiam provato nella corografia de' Frentani.

Dallo stesso autore risappiamo, che questo fiume era fornito di porto Flumen portuosum Frento, di cui oggi restano molti avanzi nella riva del mare, e specialmente da quel sito, ove al presente s'innalza la torre del Fortore.

Si traghettava questo fiume per un nobile ponte in quel sito', dove alzavasi Teanum Appulum nell'opposta riva, conosciuto poi col nome di Civitate. Di questo ponte si fa menzione nell'itinerario di Antonino col nome di Ponte Longo, di cui appresso parle

remo (1). Per questa direzione passava la via Frentana, detta poi Trajana dalle restaurazioni, che vi fece Trajano imperadore. Di questo ponte troviam memoria anche nelle carte de' bassi tempi, una delle quali fu riportata dal Pollidoro (2). In essa Tesselgardo conte di Larino donando Civita Gaudia al monastero Tremitense nell' anno 1041 nominò veterem pontem Fortoris fluminis. Oggi questo ponte è una delle opere magnifiche del nostro regno rifatto a spese delle popolazioni vicine.

Nasce il Frentone nel centro del Sannio presso le falde di Monte Falcone, e di Baselice', e per cammin lungo, e tortuoso si scarica nell'Adriatico ricco di acque dopo il corso di 40, e più miglia.

§. 2.

GERI 0.

Celebre castello Frentano per l'assalto, e per la dimora, che vi fissò Annibale, quando giunse in questa contrada. Avendo egli risaputo dagli esploratori, come Polibio racconta (3), che gran quan4ità di grano si conservava in Luceria, ed in Gerunio, e che questa seconda piazza fosse molto opportuna per lo stabilimento de' magazzini, deliberò di passarvi l'inverno: Annibal ab exploratoribus admonitus Luceriae, et Gerunii magnam esse frumenti copiam, Geruniumque ad usum horreorum opportunum esse locum tractu hibernare statuit, et praeter montem Liburnum ad nominatas urbes ducit. Ut ventum ad Gerunium est, quod oppidum a Luceria millia passuum XXV abest. A tale oggetto, aggiunge lo storico, rivolse l'esercito a questa città, e non potendo venirne in possesso colle promesse, l'assali, la prese, prese, e ne spianò le case,

(1) F. Cliternia.

(2) Pollid. de flum. Frent. ms.

(3) Polyb. lib. III. cap. 201. et. 202.

riserbandone solamente alcune pe' magazzini, e lasciando intatte le mura per sua difesa.

In questo tempo Minucio maestro de'cavalieri in assenza di Fabio, passati i monti, nel sentire, che i Cartaginesi avevano occupato Gerione, scese ne' luoghi piani, e venne secondo lo storico citato, in arcem in Larinate agro sitam, cui nomen est Calela, e qui pose accampamento. Allora Annibale per assicurarsi del di lui arrivo, e per cagionargli timore, salì col suo esercito sopra un monte a due miglia da Gerunio, e qui fermossi: Annibal propinquare Romanos cernens propius hostem castris motis, duo ferme a Gerunio millia tumulum quemdam obsidet, ut adversariis

terrori esset.

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

Lo stesso racconto abbiamo da Livio (1), e specialmente la circostanza di Minucio, che aveva preso il comando, invece di Fabio, ed erasi accampato ne' campi Larinati, e che Annibale per veder il nemico salisse sopra un colle due miglia da Gerione distante: Annibal pro Gerionis moenibus, cujus urbis captae atque incensae abs se in usum horreorum pauca reliquerat tecta, stativa habebat . Romanus tunc exercitus in agro Larinate erat . deinde Annibal castra ipsa propius hostem movit, duo ferme a Gerione millia in tumulum hosti conspectum. Tutte queste circostanze servono mirabilmente per risapere la topografia di questa città in mezzo al contrasto di molti geografi, e degli storici patrj. Per questo circostanziato racconto cade l'opinion del Cluverio, e del Cellario (2), che riposero Gerione a Dragonara castello oggi disfatto. Credette il Cluverio, che ben ne conveniva il tratto, e l' intervallo, quantunque Dragonara situata una volta presso Torremaggiore fosse distante da' campi Larinati per 15 miglia, e 12 da Lucera. Come dunque poteva il Cartaginese veder il nemico accampa

(1) Liv. lib. XXII. cap. 18. 23. 24.

(2) Cluver. lib. IV. cap. 12.
Cellar. lib. 11 cap. 9.

« PoprzedniaDalej »