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OPERE MINORI

DI

DANTE ALIGHIERI

VOLUME PRIMO

PARTE II.

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CANZONE I.

Parla alle Donne dei pregi e delle virtù della sua Beatrice.

Donne, ch'avete intelletto (1) d'amore,

lo vo' con vci della mia donna dire;
Non perch' io creda sue laude (a) finire,
Ma ragionar per isfogar la mente.
lo dico che pensando (2) il suo (b) valore,
Amor si dolce mi si fa sentire,

Che, s'io allora non perdessi ardire,
Farei, parlando, innamorar la gente :
Ed io non vo' parlar si altamente,
Ch'io divenissi per temnenza vile;
Ma tratterò del suo stato gentile
A rispetto di lei leggeramente,
Donne e donzelle amorose, con vui,
Chè non è cosa da parlarne altrui.
Angelo clama (3) (c) in divino intelletto (4),
E dice: Sire, et mondo si vede

(a) sua lode

(b) al suo (c) chiama

Intelligenza, cognizione.

(2) Considerando.

(3) Esclama, grida.

(4) Concetto, linguaggio.

e;

Meraviglia nell' atto (5), che procede
Da un'anima, che fin quassù risplende:
Lo Cielo che non have (d) altro difetto (6)
Che d'aver lei, al suo Signor la chiede
E ciascun santo ne grida mercede (7).
Sola pietà nostra parte difende ;
Chè parla Iddio, che di madonna intende
Diletti miei, or sofferite in pace,

Che vostra speme sia quanto mi piace
Là ov'è alcun che perder lei s'attende (8),
E che dirà nello inferno a'malnati:
Io vidi la speranza de' beati.

Madonna è desiata in sommo (e) cielo:
Or vo' di sua virtù farvi sapere:
Dico: qual vuol gentil donna parere
Vada con lei; chè, quando va per via,
Gitta ne'cor villani Amore un gelo,
Per che ogni lor pensiero agghiaccia e pere:
E qual soffrisse di starla a vedere
Diverria nobil cosa, o si morria :
E quando trova alcun che degno sia
Di veder lei, quei prova sua virtute;
Chè gli addivien ciò che gli dà salute (f),
E si l'umilia, che ogni offesa oblia:
Ancor le ha Dio per maggior grazia dato,
Che non può mal finir chi le ha parlato,
Dice di lei Amor: cosa mortale

(d) Lo Ciel che non aveva (e) in l'alto
(f) Che gli avvien ciò che gli dona salute

(5) Costume, maniera.

(6) Non ha altra mancanza.

(7) Ne domanda gridando la grazia,
(8) S'aspetta.

Come esser può sì adorna e sì pura (g)?
Poi la riguarda, e fra se stesso giura,
Che Dio ne intende di far cosa nova.
Color di perla quasi informa (h) (9), quale
Conviene a donna aver non fuor misura (10):
Ella è quanto di ben può far natura ;
Per esempio (11) di lei beltà si prova.
Degli occhi suoi, comecch' ella gli muova,
Escono spirti d'amore infiammati,

Che fieron gli occhi a qual (12), che allor gli guati,
E passan si che 'l cor ciascun ritrova :
Voi le vedete Amor pinto nel viso,
Ove (i) non puote alcun mirarla fiso.
Canzone, io so che tu girai parlando

A donne assai, quando t'avrò avanzata (13);
Or t'ammonisco, perch' io t'ho allevata
Per figliuola d' amor giovane e piana (14),
Che dove (k) giugni tu dichi pregando:
Insegnatemi gir; ch'io son mandata
A quella, di cui loda io sono ornata (1):
E se non vogli (m) andar, siccome vana,
Non ristare (n) (15) ove sia gente villana:
Ingegnati, se puoi, d' esser palese

(g) puote si adorna e pura (h) in forma (i) Là u (k) Che là ove (1) io so❜adornata (m) vuoli`(n) re

stare

stire.

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(9) Veste. Informare per prender forma, ve

(10) Non fuor di misura.
(11) Per confronto.

(12) Qualunque, chiunque.
(13) Inviata, mandata.

(14) Dimessa, modesta.

(15) Non fermarti.

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