Hierarchica communio: significato della formula nella Lumen Gentium

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Pontificia Univ. Gregoriana, 1980 - 653
Appena si comincia a fare uno studio un po' piu approfondito del Concilio Vaticano II ci si rende conto dell'importanza che la nozione di communio assume nella sua dottrina. Tre sono le accezioni principali in cui viene usata. Nella prima abbiamo uno spiccato riferimento all'opera dello Spirito Santo per la quale siamo messi in comunione con Cristo e con la Trinita. Da questa comunione scaturisce la comunione tra tutti i membri della Chiesa e delle Chiese tra di loro; essa si specifica nella comunione di vita, di fede, di sacramenti e di carita tra i fedeli e tra le varie Chiese e si esprime nella comunione di beni spirituali, di opere apostoliche e di aiuti temporali, in modo che la varieta delle Chiese particolari non nuoccia all'unita della Chiesa universale. Questa communio inter Ecclesias quando giunge a perfezione si manifesta nella concelebrazione eucaristica. E' sempre questa stessa comunione con Cristo e con la Trinita, attuata dallo Spirito, che costituisce, insieme all'insegnamento degli Apostoli la frazione del pane e le orazioni, l'unita della comunita cristiana. Tuttavia la communio non e uniformita, anzi, e costituita dalla pluralita dei doni gerarchici e carismatici e dei ministeri opera, essi pure, dello Spirito. Il contenuto della communio spiritualis lo possiamo sintetizzare cosi: il vincolo tra i battezzati e tra le varie Chiese particolari, creato dallo Spirito Santo nella plurita dei doni gerarchici e carismatici e dei ministeri con un riferimento all'eucarestia.

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