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potissimum spe nitimur fore, ut Beatissima Virgo, quae meritorum verticem supra omnes Angelorum choros usque ad solium Deitatis erexit, (1) atque antiqui serpentis caput virtutis pede contrivit, quaeque inter Christum et Ecclesiam constituta, (2) ac tota suavis et plena gratiarum, Christianum populum a minimis quibusque calamitatibus, omniumque hostium insidiis et impetu semper eripuit, atque ab interitu vindicavit, tristissimas quoque ac luctuosissimas nostras vicissitudines, acerbissimasque angustias, labores, necessitates amplissimo, quo solet, materni sui animi miserans affectu, velit praesentissimo, aeque ac potentissimo suo apud Deum patrocinio, et divinae iracundiae flagella, quibus propter peccata nostra affligimur, avertere, et turbulentissimas malorum procellas, quibus cum incredibili animi nostri dolore ubique iactatur Ecclesia, compescere, dissipare, et luctum nostrum convertere in gaudium. Optime enim nostis, venerabiles Fratres, omnem fiduciae nostrae

mo conoscere la determinazione che in proposito dobbiamo prendere. E Noi sopra ogni altra cosa poggiamo nella speranza che la Beatissima Vergine la quale è stata innalzata pe' suoi meriti al di sopra di tutti i cori degli Angeli fi no al trono di Dio, la quale infranse il capo dell'antico Serpente col piede della virtù; la quale collocata fra Cristo, e la Chiesa, tutta piena di grazia e di soavità sempre tolse il popolo Cristiano da qualsivoglia calamità e dalle insidie e dall' impeto di tutti i nemici, e lo salvò dalla rovina; commiserando ora con quella immensa tenerezza che è propria del suo cuore materno, le triste e lamentevoli sventure, le crudeli angosce, le pene che sopportiamo, vorrà col suo pronto e potentissimo patrocinio presso Dio stornare i flagelli dell'ira sua che ci affliggono a cagione de' nostri peccati; calmare e dissipare le spaventevoli tempeste di mali da' quali la Chiesa è assalita da ogni parte con incredibile dolore dell'animo nostro ; e cam

(1) S. Gregor. Pap. De exposit. in libros Regum. (2) S. Bern. Serm. in cap. x11 Apocalyps.

rationem in Sanctissima Virgine esse collocatam; quandoquidem Deus totius boni plenitudinem posuit in Maria, ut proinde si quid spei in nobis est, si quid gratiae, si quid salutis, ab ea noverimus redundare..... quia sic est voluntas eius, qui totum nos habere voluit per Mariam. (3)

Hinc aliquos ecclesiasticos viros, pietate spectatos, ac theologicis disciplinis apprime excultos, et nonnullos venerabiles Fratres nostros Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinales, virtute, religione, consilio, prudentia, ac rerum divinarum scientia illustres elegimus, eisque commisimus, ut pro eorum prudentia atque doctrina gravissimum argumentum omni ex parte accuratissime examinandum curarent, ac subinde eorum sententiam ad nos diligentissime deferrent. Dum autem ita se res habent, illustria decessorum nostrorum vestigia sectari, exempla aemulari censui

mus.

Quamobrem has vobis, venerabiles Fratres, scribimus lit

biar finalmente il nostro lutto in gaudio. E già Voi, venerabili fratelli, benissimo conoscete che il fondamento di ogni nostra fiducia è la Santissima Vergine, perchè Dio pose in Maria la pienezza di ogni bene, cosicchè se ci ha speranza in Noi, se grazia o salute, sappiamo che da lei deriva.... essendo tale la volontà di Lui il quale volle che tutto noi avessimo per Maria.

Quindi abbiamo scelto alcuni Ecclesiastici per pietà rispettabili, e nelle dottrine teologiche versatissimi, ed alcuni Cardinali della Santa Romana Chiesa nostri venerabili fratelli, illustri per virtù, religione, saggezza, prudenza e scienza delle cose divine ed umane; e ad essi abbiamo commesso di esaminare colla più alta cura, per ogni parte questo gravissimo argomento, secondo la loro prudenza e dottrina, e di sottoporci quindi la loro opinione con tutta la maturità possibile. E così abbiam pensato seguire le vestigia ed emulare gl' illustri esempi de' nostri Predecessori.

Per la qual cosa, Venerabili Fratelli, v' indirizziamo queste

(3) S. Bern. in nativit. S. Mariae de Aquaeductu.

teras, quibus egregiam vestram pietatem, atque episcopalem sollicitudinem magnopere excitamus, vobisque etiam, atque etiam inculcamus, ut quisque vestrum pro suo arbitrio atque prudentia in propria Dioecesi publicas preces indicendas, ac peragendas curet, quo clementissimus luminum Pater nos superna divini sui Spiritus luce perfundere, numine afflare di gnetur, ut in tanti momenti re illud consilium suscipere valeamus, quod ad maiorem, tum sancti sui nominis gloriam, tum Beatissimae Virginis laudem, tum militantis Ecclesiae utilitatem possit pertinere. Optamus autem vehementer, ut maiore, qua fieri potest, celeritate nobis significare velitis, qua devotione vester clerus, populusque fidelis erga Immaculatae Virginis Conceptionem sit animatus, et quo desiderio flagret, ut eiusmodi res ab Apostolica Sede decernatur; atque in primis noscere vel maxime cupimus quid vos ipsi, venerabiles Fratres, pro eximia vestra sapientia de re ipsa sentiatis quidque exoptetis. Et quoniam Romano Clero iam concessimus, ut peculiares canonicas horas de Beatissimae Virginis Conceptione recentissime composi

lettere, colle quali eccitiamo grandemente la vostra egregia pietà e la sollecitudine vescovile, ed inculchiamo anche a Voi che ciascuno, secondo la sua prudenza e il suo giudizio, procuri di ordinar nella propria diocesi pubbliche preci affinchè il clementissimo Padre dei lumi si degni irradiarci della luce suprema del suo divino Spirito, e confortarci colla sua grazia per modo che in cosa di tanto momento abbiamo a prendere quel consiglio che possa contribuire alla maggior gloria del suo santo nome, alla lode della beatissima Vergine, e alla utilità della Chiesa militante. Ma desideriamo ardentemente che c' informiate colla possibile prontezza da quale devozione sia animato il vostro Clero, e il Popolo fedele verso la Concezione della immacolata Vergine, e di quale desiderio divampi perchè la Sede Apostolica porti un decreto sopra questa materia; e sopratutto desideriamo conoscere ciò che Voi stessi, o Venerabili Fratelli, nella esimia vostra sapienza sentiate, e che desideriate intorno alla cosa medesima. E poichè già concedemmo al Clero Romano la facoltà di recitare un ufficio della

tas, ac typis editas recitare valeat loco earum, quae in communi breviario continentur, idcirco hisce litteris facultatem vobis tribuimus, venerabiles Fratres, ut si ita placuerit, universus vestrae Dioeceseos Clerus easdem de Sanctissimae

Virginis Conceptione canonicas horas, quibus nunc Romanus utitur Clerus, persolvere libere et licite possit, quin eiusmodi veniam a nobis, vel a nostra Sacrorum Rituum Congregatione implorare debeatis.

Plane non dubitamus, venerabiles Fratres, quin pro singulari vestra in Sanctissimam Virginem Mariam pietate hisce nostris desideriis omni cura et studio quam libentissime obsequi gaudeatis, atque opportuna responsa, quae a vobis exposcimus, nobis dare properetis. Interim vero caelestium omnium munerum auspicem, et praecipuae nostrae in vos benevolentiae testem accipite Apostolicam Benedictionem, quam ex corde profectam vobis ipsis, venerabiles Fratres, cunctisque fidelibus vigilantiae vestrae commissis amantissime imperti

mur.

Datum Caietae, die 2a februarii anno 1849, Pontificatus nostri anno tertio.

Concezione della Beatissima Vergine Maria, recentemente composto in luogo di quello che si trova nel breviario comune; ora con queste lettere vi diamo la facoltà, Venerabili Fratelli che, se così piacerà, tutto il Clero della vostra Dio

cesi possa liberamente recitare le ore canoniche della Concezione della Santissima Vergine delle quali si serve il Clero Romano, senza che Voi abbisogniate di chiederne la facoltà a Noi, o alla Congregazione dei Sacri Riti.

Non dubitiamo punto, Venerabili Fratelli, che la vostra singolare pietà verso la Santissima Vergine Maria, non vi faccia volentieri e lietamente secondare il desiderio che vi esprimiamo, nè siate solleciti di trasmetterci le opportune risposte che vi domandiamo. Frattanto però come auspicio di tutti doni celesti e come pegno della nostra speciale benevolenza verso di Voi, ricevete la benedizione apostolica che dall' intimo del nostro cuore a Voi stessi, Venerabili fratelli, e a tutti i fedeli affidati alla vostra vigilanza amorevolissimamente impartiamo.

Dato a Gaeta il giorno 2 Febbrajo 1849, del nostro pontificato anno terzo.

L'Amico della Religione accompagnava la ristampa della premessa Enciclica colla riflessione seguente:

<< In mezzo alle tempeste che assaltano da ogni parte la nave della Chiesa, il Successore di Pietro affisa lo sguardo alla Stella del mare; e diviene un ammirabile e commovente spettacolo il vedere l'augusto proscritto di Gaeta che data dal suo esilio questa Lettera indiritta al Mondo Cristiano, per eccitare la pietà del popolo fedele verso la Madre santissima di Dio, aumentare la gloria e gli onori dovuti alle prerogative di Maria, ed implorare più ardentemente i suoi soccorsi e la sua tutelar protezione! >>

LETTERA

DELL'ASSOCIAZIONE CATTOLICA ALEMANNA ALL'UFFICIO DEL COMITATO CATTOLICO PER LA LIBERTÀ RELIGIOSA A PARIGI (*)

Onoratissimi Fratelli nella Fede

Le afflizioni alle quali è stata fin qui soggetta la Chiesa

Cattolica in Alemagna, sono senza dubbio conosciute dalla maggior parte di voi. Ma voi ignorate tutta la moltiplicità degl' inceppamenti ond' essa trovasi, da quasi cinquant'anni, aggravata. In parecchie contrade della nostra patria è stato messo ad effetto un vasto e scaltro sistema, calcolato con arte e praticato con perseveranza, il quale per ostacoli or violenti or graduali, per un' ostilità or aperta or mascherata, per un servaggio or più or meno oppressivo, ha inflitto alla Chiesa delle ferite che la sola libertà può guarire. L' influenza usurpata

(*) Per riguardo a qualche frase che, nelle conchiusioni adottate in questa lettera come principj, abbia sembianza di un'arma a doppio taglio, vogliasi aver ben presente come si trovi fino ad ora situata e circondata in Germania la sola Chiesa custode e propugnatrice della verità.

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