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indipendenza, non patria, senza i Cattolici. Insomma egl'intende perfettamente dove consista il suo principale appoggio. Ma non debb' esso governarsi con tutti i riguardi verso l'opinione che lo sostiene? Dopo avere, per sì lungo tempo e con sì buon successo, gridato contro al partito chericale, debbe col suo silenzio far credere ch' ei lo rispetti e contragga alleanza con esso? Questa condotta non sarebbe la sua rovina, somministrando agli esagerati occasione di torgli la confidenza della quale ei gode al presente?

Questa obbiezione ci può, fino ad un certo segno, spiegare quel che oggigiorno vediamo; ed è possibilissimo che tutte le manifestazioni liberali non sieno egualmente fatte in sul serio. I partiti che trionfano per l'astuzia e per la menzogna, sono costretti a continuare questo maneggio per mantenersi; questa è la disgrazia della mancanza di lealtà e di sincerità. Ma realmente, val meglio per coloro che sonosi collocati in una condizione di questo genere, il difendersi con ogni sorta di piccole industrie, che il riconoscere francamente il lor torto e retrocedere sopra i loro passi? Havvi un mezzo fra questi due partiti? Il darne sentenza non tocca a noi, che del resto possiamo tranquillamente aspettare. Tuttavía nostro vivo desiderio si è che non si prenda inganno sopra questo argomento, e che si operi secondo le più savie risoluzioni. Se nostra mira fossero stati cangiamenti, rovesci, rinnovazioni, potremmo bramare il contrario, e preferire di veder suscitarsi, per l'adozione di partiti imprudenti, ogni sorta di difficoltà. Ma, poichè il

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potere non è la cosa principale per noi, a' quali basta (come tante volte l'abbiamo detto) di serbare intatto il godimento degli attuali diritti, noi facciam quindi voti perchè il potere giudichi bene la sua presente condizione, e si conduca giusta la maggior prudenza possibile. Noi soffriremo persino che le sue collettive proscrizioni sieno formolate coll' esposto motto. S' egli pensa aver bisogno di questa impresa, non lo impedirem di valersene. Presupponiamo che da questo punto alle usurpazioni ed alle incostituzionalità rimanga uno spazio che neppur si pensi a varcare. Importa nondimeno che il popolo cattolico sia rassicurato a questo proposito, e che non sia costretto a diffidar di quelli che lo governano. Imperocchè tal diffidenza non farebbe che aumentare i pericoli da' quali ci troviam circondati.

ENCICLICA DEL SOMMO PONTEFICE

IN ORDINE

ALLA SENTENZA DELL' IMMACOLATO CONCEPIMENTO DI MARIA SANTISSIMA

Venerabilibus Fratribus Patriarchis, Primatibus, Archiepiscopis, et Episcopis totius Catholici Orbis.

PIUS PP. IX. Venerabiles Fratres, salutem et Apostolicam Benedictionem.

Ubi primum, nullius certe nostris meritis, sed arcano Divinae Providentiae consilio, ad sublimem Principis Apostolorum Cathedram evecti, totius Ecclesiae gubernacula tractanda suscepimus, summa quidem consolatione affecti fuimus, venerabiles Fratres, cum noverimus quomodo in Pontificatu recolendae memoriae Gregorii XVI, praedecessoris nostri, ardentissimum in catholico orbe mirifice revixerit desiderium, ut ab Apostolica Sede tandem aliquando solemni iudicio decerneretur, Sanctissimam Dei Genitricem, omniumque nostrum amantissimam matrem,Immaculatam Virginem Mariam, absque labe ori

Ai nostri venerabili fratelli Patriarchi, Primati, Arcivescovi, e Vescovi di tutto l'Universo Cattolico.

PIO PP. IX. Venerabili Fratelli, salute ed Apostolica Benedizione.

Quando innalzati, non per merito nostro, ma per arcano consiglio della Divina Provvidenza, alla sublime Cattedra del Principe degli Apostoli, imprendemmo da prima a reggere il governo di tutta la Chiesa, l'animo nostro fu colmato di somma consolazione, o Venerabili Fratelli, al conoscere come nel pontificato del nostro Predecessore Gregorio XVI, di felice memoria, maravigliosamente ardesse in tutto l'orbe cattolico il desiderio che dalla Sede Apostolica fosse pronunziato alfine con solenne giudizio che la Santissima Genitrice di Dio, e madre amorosissima di tutti noi, Maria Vergine Im

ginali fuisse conceptam. Quod pientissimum desiderium clare aperteque testantur atque demonstrant postulationes tum ad eumdem praedecessorem nostrum tum ad nos ipsos continenter perlatae, quibus et clarissimi Antistites, et illustria Canonicorum collegia et religiosae familiae, inter quas inclytus Praedicatorum ordo, certatim efflagitarunt, ut in sacra liturgia, ac praesertim in praefatione missae de Beatissimae Virginis Conceptione, vocem illam Immaculatam palam publiceque enunciare et addere liceret. Quibus postulationibus ab eodem praecessore nostro, atque a nobis ipsis quam libentissime fuit obsecundatum. Accedit etiam, venerabiles Fratres, ut quamplurimi e vestro ordine suas litteras ad ipsum decessorum nostrum, et ad nos dare non destiterint, per quas iteratis petitionibus, atque ingeminatis studiis expostularunt, ut veluti Catholicae Ecclesiae doctrinam definire vellemus, Beatissimae Virginis Mariae conceptum immaculatum omnino fuisse, atque ab omni prorsus originalis culpae labe immunem. Neque vero hac nostra etiam aetate defuere viri ingenio, virtute, pietate, doctri

macolata, fu concepita senza la macchia dell'originale peccato. Il quale piissimo desiderio è dimostrato con chiarezza ed evidenza dalle postulazioni al medesimo nostro Predecessore, ed a noi stessi indiritte, con che Prelati ragguardevolissimi ed insigni capitoli canonicali, e famiglie religiose, tra le quali l'inclito Ordine dei Predicatori, a gara dimandarono che nella sacra liturgía, e specialmente nel prefazio della messa della Concezione della Beatissima Vergine, quella parola IMMACOLATA fosse lecito aggiungere ed esprimere apertamente. Alle quali petizioni dallo stesso nostro Predecessore, ed a noi stessi fu soddisfatto con animo più che volonteroso. Si aggiunge ancora, o venerabili Fratelli, che moltissimi dell'ordine vostro non cessarono d' inviar lettere e al nostro Predecessore ed a Noi, chiedendoci instantemente e con ripetute premure che definir volessimo come dottrina della Chiesa, il concepimento della Beatissima Vergine Maria essere stato assolutamente immacolato, ed immune affatto da ogni macchia della colpa originale. Nè in questi nostri tempi ancora mancarono uo

na praestantes, qui doctis ac laboriosis eorum scriptis huiusmodi argumentum, pientissimaque sententia ita illustrarunt, ut non pauci mirentur, quod nondum ab Ecclesia et Apostolica Sede hic Sanctissimae Virgini decernatur honor, quem communis fidelium pietas, Virgini ipsi ex solemni eiusdem Ecclesiae et Sedis iudicio, atque auctoritate tribui tantopere exoptat. Equidem huiusmodi vota pergrata, perque iucunda nobis fuere, qui vel a teneris annis nihil potius, nihil antiquius habuimus, quam singulari pietate et obsequio, atque intimo cordis affectu Beatissimam Virginem Mariam colere, et ea peragere, quae ad maiorem ipsius Virginis gloriam et laudem procurandam, cultumque promovendum conducere posse videantur. Itaque vel ab ipso supremi nostri. Pontificatus exordio summa quidem alacritate in tanti momenti negotium curas cogitationesque nostras serio convertimus, atque humiles fervidasque Deo optimo maximo preces adhibere haud omisimus, ut caelestis suae gratiae lumine mentem nostram collustrare velit, quo cognoscere possimus quid in hac re a nobis sit peragendum. Etenim ea

mini per ingegno, per virtù, per dottrina e per pietà illustri, i quali con dotti ed elaborati loro scritti e con piissima. sentenza illustrarono così questo argomento che non pochi meravigliano come dalla Chiesa, e dalla Sede Apostolica non sia decretato ancora quest' onore alla Santissima Vergine, che la comune pietà dei fedeli grandemente desidera sia per solenne giudizio della Chiesa, e per autorità della Nostra Sede tributato alla stessa Vergine. E certamente codesti voti furono gratissimi e giocondissimi a Noi che fino dai più teneri anni non avemmo cosa più a cuore nè più preziosa del culto della Beatissima Vergine Maria, e di operar tutto ciò che meglio sembri condurre a procurare la gloria e la lode maggiore ed a promuovere la venerazione della Vergine medesima. Pertanto sin dal principio del Nostro Pontificato volgemmo con somma alacrità le nostre cure e le nostre sollecitudini sopra un oggetto di tanta importanza, e innalzammo le nostre umili e fervide preghiere a Dio Ottimo Massimo, perchè volesse illuminare la nostra mente col raggio della sua grazia onde potessi

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