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(aquae) inundaverunt et omnia repleverunt in superficie terrae (3) Opertique sunt omnes montes excelsi sub universo caelo (32) Consumptaque est omnis caro... universi homines et cuncta, in quibus spiraculum vitae est in terra, mortua sunt. Universalità comprovata anche nel riferir che fa Mosè il fine e le conseguenze del Diluvio. Dio parla a Noè e a' suoi figli come ai soli uomini che esistano, e dà loro, come al primo e solo Adamo, il comando di crescere e popolar la terra: (33) li assicura di non più mandare il Diluvio (34) Non igitur ultra percutiam omnem animam viventem, sicut feci. = Lo storico aggiunge, che i tre figli di Noè sono lo stipite di tutto il genere umano (35) Et ab his disseminatum est omne genus hominum super universam terram. Che cosa si può opporre ad espressioni simili se non inezie, ricorrendo ad esempj che non contano, e ad erudizione inutile per farci sapere che lo stile orientale era figurato e iperbolico? (10)

Anche la repentinità di un tal Diluvio mirabilmente combina colla storia di Mosè, e cogli agenti ch'esso riferisce ed impiega per tale innondazione. Egli certamente non s' ideava di formare una teoria, un' ipotesi, un sistema che rendesse ragione dei fenomeni geologici che noi osserviamo, e ai quali egli non richiama mai il popolo Ebreo. Egli

(31) Ib. c. 7, v. 19.
(32) Ib. c. 7, v. 21, 22.
(33) Ib. c. 8, v. 17.
(34) Ib. c. 8, v. 21.

(35) Ib. c. 9, v. 19.

(36)

non s'occupa che nel tesser la storia della genesi del mondo, e del popolo Ebreo, e vuole informato il medesimo d' un avvenimento che dovea certamente per tradizioni essergli noto, e che nell' ammirabile economia della Provvidenza dovea servirgli di salutare testimonio dello sdegno di Dio, e d' epoca sicura per la sua Cronologia. Ciò nullostante noi troviamo fin nelle espressioni di Mosè un' aggiustatezza, una precisione, che spiega i fenomeni tutti originati dal Diluvio. (11) Noi abbiamo per agenti principali e cause seconde dello sdegno divino l'irruzione dell'acque degli abissi, e la caduta di quelle che trovavansi nelle cataratte del cielo Rupti sunt omnes fontes abyssi magnae, et cataractae coeli apertae sunt. A meno d'una forza miracolosa e impellente di quest' acque che trovavansi nel grande abisso, sarebbe stato inutile che Dio ne avesse schiuse le bocche, e il ritrovar sui monti le conchiglie e le materie fossili, che stavano in fondo al mare, mostra chiaramente, che per una forza violenta si elevarono simili acque sotterranee e marine sino all'altezza di 15 cubiti sulle più alte montagne. (37) L'osservarsi anche attualmente sulla faccia del globo effetti in apparenza contraddittorj, mostrandosi ora d'acque sconvolte, ora tranquille, prodotti ora in maggiore, ora in minor tempo, oltrechè questi si possono ragionevolmente spiegare per le diverse correnti, per gli sconvolgimenti più o meno sensibili, più o meno insiem combinatisi nel

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colmo dell' innondazione e precisamente in quello stato in cui l'acque coprivano e diffondevansi su tutta la terra, viene pure espresso da Mosè un tale stato, dove dice che furiosamente e con gran forza le acque inondaron per tutto: che tutto riempirono e coprirono sulla superficie della terra: che troppo prevalsero, o come spiegano alcuni s'ingrossarono, si fortificarono, e colla loro forza poterono sconvolgere, cangiar la faccia della terra, produrre in una parola quegli effetti che vi osserviamo (38) vehementer (aquae) inundaverunt et omnia repleverunt in superficie terrae, et aquae praevaluerunt nimis super terram. Finalmente nella narrazion di Mosè abbiamo il ritiro delle acque tempestoso e turbato mediante un vento gagliardo (39) adduxit spiritum super terram.... reversaeque sunt aquae de terra euntes et redeuntes, = e in questo ritiro altre correnti, altri vortici avranno scavati irregolarmente i depositi stessi calcarei formatisi nell'irruzion delle acque, nel rovinío delle pioggie, e nel colmo del Diluvio, e così frapposte valli tra i monti originarj e le masse calcari, e dato luogo a quei fenomeni singolari, che si presentano all' osservatore nelle valli, ne'molti laghi, nella separazion fors' anche di molte isole, nelle grandi catene di colline composte di rottami de' sassi originarj, come graniti e porfidi, simili del tutto a quelli che compongono le Alpi in un' elevazione e distanza assai grande: fenomeni tutti, che non si spiegano con un'alluvion

(38) Gen. c. 7, v. 18, 19.

(39) Ib. c. 8, v. 1, 3.

permanente e tranquilla, ma sibbene con un Diluvio universale il cui solo nome, come riflette Valmont di Bomare, (40) esprime la più grande allagazione che abbia mai coperta la terra, la più grande, la più antica, la più generale catastrofe che abbia sofferta; e la quale per l'efficacia degli agenti potè rapidamente produrre effetti sì grandi; giacchè di questa rapidità c' informa Mosè coll' assegnar 40 giorni (4) alla caduta delle acque, 150 alla fermata delle medesime su tutto il globo, (4) e un anno al ritiro delle stesse, e all'intero periodo del Diluvio. (43) Non havvi che questa Sacra Storia la quale somministrar possa una più giusta e intelligibile teoría e spiegazion dei rovescj che il Diluvio arrecò al nostro Globo; e si può con franchezza asserire che chiunque volle opporvisi fu un ragionatore senza osservazioni, o un osservatore senza principj.

Questa medesima Storia ci fa riconoscere per motivo del Diluvio i peccati del mondo, e quindi per agente sovrannaturale la mano stessa dell' Onnipotente. Senza il concorso infatti d'un principio prodigioso e divino non si trova in natura una forza, un agente, che estrarre e cavar possa dalle viscere della terra e dal fondo dei mari le acque da coprir tutta la faccia del globo, e da sopravanzare le più alte cime dei monti. (12) Ma non siam noi

(40) Dict. d' Hist. Nat. mot Deluge. (41) Gen. c. 7, v. 17.

(42) Ib. c. 7, v. 24.

(43) Ib. c. 8, v. 13.

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