Della elocuzione libro uno di Paolo Costa

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R. Masi, 1827 - 238
 

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Strona 61 - Era già l'ora che volge il disio ai naviganti e intenerisce il core lo di c'han detto ai dolci amici addio; e che lo novo peregrin d'amore punge, se ode squilla di lontano che paia il giorno pianger che si more, quand'io incominciai a render vano l'udire ea mirare una dell'alme surta che l'ascoltar chiedea con mano.
Strona 149 - Io mi son un che, quando Amor mi spira, noto, ed a quel modo Che ditta dentro, vo significando.
Strona 88 - Con lieto volto, ond' io mi confortai, Mi mise dentro alle segrete cose. Quivi sospiri, pianti ed alti guai Risonavan per l'aer senza stelle, Perch' io al cominciar ne lagrimai. Diverse lingue, orribili favelle, Parole di dolore, accenti d'ira, Voci alte e fioche, e suon di man con elle, Facevano un tumulto, il qual s' aggira Sempre in quell' aria senza tempo tinta, Come la rena quando a turbo spira.
Strona 35 - Alto fato di Dio sarebbe rotto, Se Lete si passasse, e tal vivanda Fosse gustata senza alcuno scotto Di pentimento che lagrime spanda.
Strona 89 - Un fracasso d' un suon pien di spavento, Per cui tremavano ambedue le sponde; Non altrimenti fatto che d' un vento Impetuoso per gli avversi ardori , Che fier la selva, e senza alcun rattento Li rami schianta, abbatte, e porta fuori: Dinanzi polveroso va superbo, E fa fuggir le fiere e li pastori.
Strona 149 - Tu se' lo mio maestro e il mio autore; Tu se' solo colui da cui io tolsi Lo bello stile che mi ha fatto onore.
Strona 88 - ... chiuso era, di stormir, d'abbaiar cresce il romore, di fischi e bussi tutto el bosco suona, del rimbombar de' corni el cel rintruona. 28 Con tal romor, qualor l'aer discorda, di Giove il foco d'alta nube piomba; con tal tumulto, onde la gente assorda, dall'alte cataratte il Nil rimbomba; con tale orror, del latin sangue ingorda, sonò Megera la tartarea tromba.
Strona 106 - E i cor che indura e serra Marte superbo e fero apri tu, Padre, e intenerisci, e snoda...
Strona 31 - 1 mio core Contra i fastidj , onde la vita è piena . Quest' un , Morte , m' ha tolto la tua mano : E tu , che copri , e guardi , ed hai or teco , Felice terra , quel bel viso umano ; Me dove lasci sconsolato, e cieco, Poscia che '1 dolce , ed amoroso , e piano Lume degli occhi miei non è più meco?
Strona 30 - Ben se' tu manto, che tosto raccorce, Sì che, se non s'appon di die in die, Lo tempo va dintorno con le force...

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