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15. E la pace di Dio trovi luogo ne' vostri cuori con allegrezza, nella quale pace voi siete chiamati a essere in uno corpo; e siate grati.

16. La parola di Cristo abiti (e dimori) in voi abbondevolmente con ogni saviezza, ammaestrandovi (insieme) e ammonendo l' uno all'altro, con salmi e inni e cantici spirituali, con grazia cantando ne' cuori vostri a Dio.

17. Tutte le cose che voi fate in parole o con fatti, ogni cosa fate nel nome del Signore nostro Iesù Cristo, referendo grazie a Dio e al Padre per lui.

18. Le femine siano soggette a' loro mariti, sì come si conviene, nel Signore.

19. E voi, uomini, amate le vostre mogliere; e non abbiate amore pur d'essere con loro per dilettamento.

20. Voi, figliuoli, obbedite in tutte le cose li vostri padri e le vostre madri; chè questo è piacevole a Dio.

15. et pax Christi exultet in cordibus vestris, in qua et vocati estis in uno corpore: et grati estote.

16. Verbum Christi habitet in vobis abundanter, in omni sapientia, docentes et commonentes vosmetipsos, psalmis, hymnis et canticis spiritualibus, in gratia cantantes in cordibus vestris Deo.

17. Omne, quodcumque fa

citis in verbo aut in opere, omnia in nomine Domini Jesu Christi, gratias agentes Deo et Patri per ipsum.

18. Mulieres, subditæ estote viris, sicut oportet, in Domino.

19. Viri, diligite uxores vestras, et nolite amari esse ad illas.

20. Filii, obedite parentibus per omnia; hoc enim placitum est in Domino.

21. Voi, padri, non provocate a ira li vostri figliuoli, ch' elli non diventino impazienti.

22. Voi, servi, obbedite alli vostri messeri carnali, non servendo a piacimento dell' uomo secondo l'apparenza dell' occhio, ma con (purità e) simplicità di cuore, temendo il Signore.

23. E qualunque cosa voi fate, operatela con buono animo, sì come a Dio, e non secondo che a uomini,

24. sapiendo che da Dio ne riceverete guiderdone di eredità: al Signore Iesù Cristo servite (voi tutti).

25. E quelli che farà ingiuria all' altro, sì riceverà in sè medesimo quello ch' egli adopera in altrui; chè Dio non è ricevitore di persone.

CAPO IIII.

1. Voi, signori, ciò ch'è giusto e diritto date alli vostri servi, sapiendo che [anche] voi avete il vostro Signore in cielo.

21. Patres, nolite ad indiguationem provocare filios vestros, ut non pusillo animo fiant.

22. Servi, obedite per omnia dominis carnalibus, non ad oculum servientes, quasi hominibus placentes, sed in simplicitate cordis, timentes Deum.

23. Quodcumque facitis, ex animo operamini sicut Domino, et non hominibus:

24. scientes quod a Domino

accipietis retributionem hereditatis. Domino Christo servite. 25. Qui enim injuriam facit, recipiet id quod inique gessit; et non est personarum acceptio apud Deum.

CAPUT IV.

1. Domini, quod justum est et æquum, servis præstate: scientes quod et vos Dominum habetis in cælo.

2. A pregare Dio vi sforzate, vegliando in orazione e con referimento di grazie a Dio.

3. E pregate Dio per noi, ch' egli apra la porta della parola (sua) in noi a parlare il servizio di Cristo; per la qual cosa io ne son (preso e) legato,

4. (sì che io non posso predicare l'evangelio di Cristo; onde pregate per me) acciò ch' io possa manifestare quello evangelio, sì come conviene a me di parlare.

5. Andate con saviezza verso di coloro che son fuori (della fede), e riconquistate il tempo.

6. La vostra parola sempre sia condita in grazia con sale, acciò sappiate in che guisa vi convenga rispondere a ciascuno.

7. Quelle cose che son a presso di me e li fatti tutti vi farà manifesti Tichico, carissimo nostro fratello, e fedele ministro e insieme servo nel Signore. 8. Il quale mando a voi solamente per questo, perchè a voi dica il nostro fatto, e perchè vi consoli li vostri cuori,

2. Orationi instate, vigilan- | gratia sale sit conditus, ut tes in ea in gratiarum actione: sciatis quomodo oporteat vos unicuique respondere.

3. orantes simul et pro nobis, ut Deus aperiat nobis ostium sermonis ad loquendum mysterium Christi (propter quod etiam vinctus sum),

4. ut manifestem illud ita ut oportet me loqui.

5. In sapientia ambulate ad eos, qui foris sunt: tempus redimentes.

6. Sermo vester semper in

7. Quæ circa me sunt, omnia vobis nota faciet Tychicus, charissimus frater, et fidelis minister, et conservus in Domino:

8. Quem misi ad vos ad hoc ipsum, ut cognoscat quæ circa vos sunt, et consoletur corda vestra,

9. e (mandovi) con lui il carissimo e fedele nostro fratello Onesimo, il quale è di voi; e quelli ancora vi faran manifeste quelle cose che si fanno qui.

10. Salutavi Aristarco, il quale è mio compagno in prigione; e salutavi ancora Marco, con sobrino di Barnaba, del qual riceveste li comandamenti; s' egli viene a voi, ricevetelo.

11. E salutavi Iesù, il quale è chiamato Giusto; li quali son della circoncisione; e questi son soli miei aiutatori nel regno di Dio, e miei consolatori.

12. Salutavi Epafra, il quale è di voi, servo di Iesù Cristo; e che siate perfetti e pieni in ogni volontà di Dio, sempre è sollecito per voi nell' orazione. 13. Al quale io rendo testimonianza, ch' egli avea per voi, e per coloro di Laodocea, e per quelli che son in Ierapoli, molta fatica.

14. Salutavi Luca, medico (fratello) carissimo, e Dema.

15. Salutate li fratelli, li quali son in Laodocea, e Nimfa con tutta sua famiglia.

9. cum Onesimo charissimo | qui ex vobis est, servus Christi et fideli fratre, qui ex vobis est. Omnia, quæ hic aguntur, nota facient vobis.

10. Salutat vos Aristarchus concaptivus meus, et Marcus consobrinus Barnabæ, de quo accepiistis mandata: si venerit ad vos, excipite illum;

11. et Jesus, qui dicitur Justus: qui sunt ex circumcisione: hi soli sunt adjutores mei in regno Dei, qui mihi fuerunt solatio.

Jesu, semper sollicitus pro vobis in orationibus, ut statis perfecti et pleni in omni voluntate Dei.

13. Testimonium enim illi perhibeo, quod habet multum laborem pro vobis, et pro iis, qui sunt Laodiciæ, et qui Hierapoli.

11. Salutat vos Lucas medicus charissimus, et Demas.

15. Salutate fratres, qui sunt Laodiciæ, et Nympham, et qua

12. Salutat vos Epaphras, in domo ejus est, Ecclesiam.

16. E quando questa epistola sarà intra voi letta, fate che questa medesima sia letta anche nella Chiesa di Laodocea,

intra voi.

17. E dite ad Archippo, che ponga mente al ministerio che gli è dato nel Signore, e ch' egli il compia.

18. La mia salutazione, fatta per mano di Paulo. Ricordatevi de' miei legami. La grazia (del nostro Signore Iesù Cristo) sia con voi. Amen.

16. Et cum lecta fuerit apud vos epistola hæc, facite ut et in Laodicensium Ecclesia legatur: et eam, quæ Laodicensium est, vos legatis.

17. Et dicite Archippo: Vide

ministerium, quod accepisti in Domino, ut illud impleas.

18. Salutatio, mea manu Pauli. Memores estote vinculorum meorum. Gratia vobiscum. Amen.

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