Obrazy na stronie
PDF
ePub
[ocr errors]
[ocr errors]

che debba cadere sulla persona del Capitano ,; Enea Croce, che ha sempre con onore soste,,nuto altre simili intraprese Approvo (sog. ,, giunse allora Sicinio Sebastiani ) approvo la scelta del Capitano Enea Croce; è per adempiere in tutto agl' ordini Sovrani, darei ad ,, esso per collega Trojano Ciaccia Capitano ,, del pari bravo, e valente,,. La deliberazione passò vittoriosamente, e questi due Tiburtini andarono fra le armi ad accrescere nuovi allori alla loro gloria, e nuovo lustro alla Patria (1). In seguito un nuovo oggetto importante fissò l'attenzione de' nostri Magistrati, e di tutti i buoni Cittadini.

54. Nel prenarrato anno 1588. aveva il Pa pa Sisto accordato al Tribunale del Senato Romano la facoltà di poter interporre i decreti ne' contratti delle Donne, e de' Minori in tutti i Castelli, e Città del Distretto di Roma, compreso in una estensione di 40. miglia di territorio intorno a quella Capitale. In forza di questa concessione i Conservatori, e Giudici del Campidoglio pretendevano di esercitare anche in Tivoli un tale atto di giurisdizione. Vincenzo Mancini, e Girolamo Marescotti spediti in Roma, onde impedire si fatta innovazione, non lasciarono mezzo intentato per assicurare alla questione un esito vantaggioso,,

(1) Lib, de Consigli loc. cit. all' ann. 1588. pag. 182.

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

وو

[ocr errors]

Nella causa dei decreti sui Contratti ( scri,, veva il detto Marescotti) mi ha detto Mes,, ser Vincenzo Mancini, che egli riuscirà di difendere le nostre ragioni, non intendendosi la Città di Tivoli iu Districtu Urbis. Perchè una Città, o Castello s' intenda com,, preso nel Distretto di Roma è necessario, che subsit Jurisdictioni Urbis, et solvat Sal foca. ticum. Ora siccome Tivoli non paga sale fo,, catico, così non è sotto la giurisdizione de' Romani, e perciò non s' intende de jure de Districtu Urbis,, (1). Queste ed altre ragioni a favore della nostra Città dedotte, furono così convincenti, che, delegata la causa al Cardinal Gaetani Camerlengo di S. R. C. nel di 3. Novembre dell' anno medesimo ne pronunciò la correlativa Sentenza, in cui resta deciso e stabilito, che sebbene Tivoli sia compresa nel Circondario delle miglia 40, e perciò nel Distretto di Roma, nulladimeno, come sottoposta alla immediata giurisdizione della S. Sede e del Governatore speciale dalla medesima deputato, non poteva esercitarvi alcun diritto il Senato, e Popolo Romano (2),

[ocr errors]

*

(1) Lib. de Consigli loc. cit. pag. 220.

(2) Questa Sentenza si legge presso il Giustiniani loc. cit. pag. 177. e nel Libro de' Consigli all' an. 1588. pag. 233. Susseguentemente poi la S. Rota decise anch'essa perentoriamente la controversia, come si vede nella Decis. cor. Albergato 28. Novembre 1650., nella Decis.551.

55. Nel 1589. i nostri pubblici Registri somministrano de monumenti relativi alla antica amicizia di Tivoli colla Città di Viterbo, di cui già si è parlato. Gio.Maria Zappi, Autore degli Annali tante volte nella Storia presente citati, per mezzo di Carlo suo figlio mandò in dono alla Comunità Viterbese due Cifre maestrevolmente lavorate, e rappresentanti l'una lo stemma di Viterbo, e l'altra quel lo di Tivoli. Penetrati da questo atto gentile di quel Tiburtino, i Conservatori con officioso dispaccio dei 27. Settembre 1589. lo ringraziarono, ed esternarono il desiderio di una Pianta topografica di Tivoli per farla dipingere nella Sala del loro Palazzo Municipale. Il dono che ci avete fatto ( scrivono », quelli al Zappi) delle Cifre, ed Arme del

دو

[ocr errors]

la Città nostra e vostra con que' versi, per » mezzo di Mes. Carlo vostro figlio, è stato ,, da noi ricevuto, ed accettato molto volen,, tieri, e ci è caro assai per essere cose bel,, le, e perchè ci rinnovano la memoria della Confederazione fra noi e cotesta vostra Pa,, tria, della quale noi tenemo gran conto, e », lo dimostreremo sempre in tutte le occasio

[ocr errors]

n. 2. par. 1. Decis. 1901. part. 3. divers. Nella prima di queste si dice a chiare note: Quoad Tiburtinam Civitatem non porrigitur Statutum; quod licet sit in Districtu, non tamen est de Districtu.

ni. P. S. Perchè facciamo pingere la » Sala del nostro Palazzo, vi piacerà mandarci la Pianta di cotesta Città, che come no

[ocr errors]
[ocr errors]

stra confederata, la faremo dipingere in ,, qualche parte,, (1).

[ocr errors]
[ocr errors]

"

[ocr errors]

وو .

56. Esibita dal Zappi questa lettera ai Magistrati, divenne subito l'oggetto di una straordinaria Municipale Adunanza. Dobbiamo ringraziare con entusiasmo ( diceva in questa Orazio Sebastiani ) lo animo buono de' Conservatori della Città di Viterbo, che in memoria dell' antica Confederazione colla nostra Patria desiderano possedere una Pianta topografica di essa per farla dipingere nella Sala del loro Palazzo. Sembra doveroso pertanto, che i Magistrati, a spese comunali, se ne carichino della formazione, e quindi la spediscano ai predetti Conservatori con lette,, ra amorevolissima, come esige il negozio (2). Tutta l'Assemblea a voto uniforme approvò il progetto del Sebastiani, quantunque sembra, che pascia non sortisse il suo effetto.

[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]
[ocr errors]

57. Intanto ravvisandosi sempre più imperioso il bisogno di richiamare in osservanza le Leggi Statutarie, e di effettuarne la Riforma, nell'anno 1590. li sopradetti Girolamo Marescotti, e Orazio Sebastiani, a cui si associò Settimio Salvati Cittadino del pari che

(1) Lib.de Consigli loc. cit. all' an. 1589.pag.

240.

(2) Lib. de Consigli loc. cit, all' an. 1589.

270

quelli affezionato alla Patria, spiegarono tutta la loro energia, e il loro zelo, onde si dasse una volta compimento ad un'oggetto, che tanto interessava il benessere di tutti. Perchè poi il lavo ro potesse eseguirsi con meno imbarazzi, e maggior speditezza, si stabilì, che dovessero del medesimo occuparsi quattro Dottori in Giurisprudenza, i Magistrati esercenti, e lo attual Governatore. Scelti per i primi Sicinio Sebastiani Orazio Sebastiani Giacomo Roncetti, e Gio. Battista Zacconi si accinsero immediatamente con tutto lo impegno allo incarico, ma per una crudele combinazione di calamito se circostanze, che sopraggiunsero allo ra, impedirono questa volta eziandio la ese cuzione della sospirata Riforma, e troncarono il corso ai commendevoli sforzi di que' valenti Cittadini (1).

58. La Storia ci presenta in questo luogo il quadro luttuoso delle sciagure, che nel detto anno 1590. si scaricarono sopra Tiv oli. Gli abitanti affamati dalla carestia, e malmenati dalle malattie; le campagne desolate dalle gran. dini, dai ghiacci, e dalle nevi. Per verità era affligente una tal situazione, ma peggiore divenuta sarebbe, se non fosse stato Governa tore Vincenzo Giustiniani, uno de' più eccel

(1) Lib. de Consigli loc. cit. all, an. 1590. pag. 50, e 55.

« PoprzedniaDalej »