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49. Conoscendo che colla perdita del Car dinal Luigi d'Este era mancato alla Città un sostegno incapace ad essere rimpiazzato, e che le Leggi, e Statutarie Riforme erano in una quasi totale dimenticanza, alcuni egregj Cittadini impegnati a ritardare la decadenza della Patria, in cui allora cominciò a camminare a gran passi, nel mese di Febraro del detto anno 1587., proposero di doversi occupar seriamente a riattivare le Municipali Ordinanze. Giacomo Roncetti opinò, che la gelosa operazione venisse addossata a quattro Dottori in Giurisprudenza, e a quattro Cittadini prescelti nella classe degli uomini probi. Giovanni Viscanti voleva, che ai quattro Dottori si associassero tutti gli altri Cittadini forniti di cognizioni legali, ed inoltre sedici individui, fra i quali alcuni Agricoltori. Questo secondo progetto riportò la maggioranza deʼvoti. Tutti conobbero la necessità della operazione, e i buoni effetti, che potevano risultarne, ma quando si dovette por mano al travaglio, non si trovò che il solo Sicinio Sebastiani, il quale se ne caricasse veramente e con zelo (1). Questi in fatti, dopo lo spazio di circa due mesi, avendo compilato un Libro delle prefate Statutarie Riforme lo presentò ai suoi Concittadini in una pubblica Adunanza Mu

(1) Lib. de' Consigli loc. cit. all' an, 1587, pag-77.

nicipale degli 8. di Aprile dell'anno medesimo. La lettura di esso fece rimarcare i talenti e le profonde cognizioni dell'Autore, e ognuno gli tributò sinceri elogj. Malgrado ciò, la cosa restò senza effetto, forse per circostanze, che furono dalla Storia taciute.

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5o. Ma il Sebastiani voleva assolutamente ridurre al suo compimento un affare così importante. Entrato nell'esercizio di Capo della Magistratura nel mese di Agosto dell'anno medesimo, acceso di patriottico entusiasmo, intuona ai suoi Concittadini, che gl'interessi della Patria erano in un disordine ruinoso,, per,, chè al presente ( diceva egli ) non abbia. mo nè Statuti, nè Legge certa, che ci governi Quindi dimostra, che per effetto di questo quasi anarchico sistema, dure estorsioni, ed altri gravissimi pregiudizj a danno comune giornalmente accadevano; e torna infine ad inculcare la necessità della riforma della patria Legislazione. I sopradetti Giacomo Roncetti, e Vincenzo Colonna, non meno che Mario Mancini secondauo pienamente le plausibili cure del loro Capomilizia, le avvalorano, le inculcano anch'essi, ma senza effetto anche in questa occasione (1). Un motivo sconosciuto, ma fatale, paralizzava allora la Municipale amministrazione; e se dei buoni Cittadini sollevavano le loro voci per recarle del

(1) Loc. cit. pag. 124.

bene, queste voci non facevano che una impressione più passaggiera del baleno.

51. Datosi principio, come a suo luogo si disse, con felicissimi auspicj alla fabbrica della nuova Chiesa di S. Sinforosa, l'ottimo Cardinal Contarelli benefattore non ebbe la consolazione di vederla compita, essendo a vita migliore passato nel 1585; lasciò per legato alla Chiesa predetta tutte le suppellettili prezio se della sua particolar Cappella, ed aveva ottenuto precedentemente dal Papa Gregorio XIII. la facoltà di poter estrarre dalla Chiesa Collegiata di S. Angelo in Pescheria, ove riposano i Corpi de' nostri SS. Martiri, delle insigai Reliquie da collocarsi nel nuovo Tempio Tiburtino. Virgilio Crescenzi nobile Romane, erede istituito dal prefato Cardinale, terminò la costruzione di quello nel 1587. (1), ed il giorno 17. del mese di Luglio dell' istesso an no fu destinato per la solenne traslazione di dette Reliquie. Tutti i Cittadini furono com. presi da un sacro entusiasmo, e tutti opinarono, che colla più convenevole decenza celebrar si dovesse la onorevole funzione. So ,, no d'avviso (diceva il sopradetto Vincenzo

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(1) Nella Facciata della Chiesa di S. Sinforosa fabbricata dalla beneficenza del Cardinal Contarelli si legge questa Iscrizione.

SS. SYMPHOROSAE ET FILIIS MATTHAEVS CARD. CONTARELLVS EXTRVXIT

ANNO 1587.

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Colonna che debba farsi ogni onore possibile nel ricevimento delle Sacre Reliquie di S. Sinforosa, e de' suoi figli nostri Concittadini. Giudico inoltre, che la pompa, e l'onore debba farsi non solo quando saranno presso le nostre mura, ma eziandio allorchè verranno da Roma levate &c. . Del resto la importanza di questa memorabile traslazione esige assolutamente, che non dob biamo paventare qualunque dispendio,, (1). 52. Giunto adunque il giorno 17. Luglio ne' primi Vesperi della Festività della Santa, il Vescovo Gio: Andrea Croce, il Clero Secolare, la Magistratura, e tutte le altre Religiose Corporazioni, con pomposo apparato si portarono alla Chiesa di S. Maria del Passo, ove poc' anzi pervenute da Roma, erano state depositate le predette Reliquie. La fama di così festoso, e raro avvenimento aveva in Tivoli richiamato un popolo numerosissimo non solo dalle Terre, e Castelli confinanti, ma da Roma eziandio. Questa devota moltitudine, che con rispettoso silenzio seguiva la marcia della sacra cerimonia, la rendeva più maestosa, ed imponente. Le strade erano sparse di fiori e di mirto; le pareti, e le abitazioni de'Cittadini vedevansi ammantate di ricchi, e festosi ornamenti, e lo stesso fiume Aniene, che da tanti Secoli addietro aveva, per dir così,

(1) Lib. de Consigli loc. cit. all' an. 1586. pag. 112. t.

cooperato innocentemente al martirio di que sta Santa Matrona, e de'Figli, parve che in questa circostanza contribuisse ad onorarne la memoria, giacchè, derivate le sue acque in diversi canali con artificio costrutti lungo la Via detta del Colle fino alla piazza dell'Olmo, yedevasi quinci e quindi in molte vaghissime fontane sbucciare. Oltracciò cinque Archi trionfali maestosamente eretti dalla pietà del Popolo, di pitture, di emblemi, e di analoghe Iscrizioni abbelliti, il suono de' sacri bronzi, e l'armonioso concerto di musicali istromenti presentavano uno spettacolo così tenero, e commovente, che in grande copia spremeva le la❤ grime dalle pupille degl' esteri, e de' cittadini (1).

53. Nell' anno 1588. susseguente a questa funzione, avendo il Papa fatto costruire dieci Galere per reprimere le ostilità de' Corsari, che infestavano le spiagge dello Stato Ecclesiastico, fece quindi ricerca di abili Capitani per completarne lo equipaggio. A Tivoli fa imposta la obbligazione di due Soggetti, la scelta de'quali formò il tema di una Consiliar discussione.,, Sebbene io conosca (diceva il ri

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detto Vincenzo Colonna ), che questa nostra Città sia feconda di molti individui capaci a disimpegnarsi dallo incarico laborioso, di cui è questione, tuttavia la scelta di uno, credo

(1) Cardoli loc. cit. pag. 68. Volpi Vita di S. Sinforosa loc. cit.

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