Arminio: tragediaDalla Società tipografica, 1819 - 331 |
Inne wydania - Wyświetl wszystko
Kluczowe wyrazy i wyrażenia
alcuni allora amico amore antichi ARMINIO assai atto avea BALDERO BARDO basta bella buon campo capo caro certo ch'è Cherusci chiama ciel coloro colpa credo degno dice diletto dire dolce donna dovea Ecco facilmente felice ferma figlio forza Francesi Germani giorno GISMONDO gran grande Greci ingegno Italia Lascio leggi Lettera lettere lode lungo luogo madre Maffei maggior male Manca mano massime medesimo meglio mente Merope Mondo morire morte natura nazione nemico nome nulla nuovo occhi oggi opere padre parla parole passo patria pensa perduto personaggi petto piace poco poesia poeta popolo possa potea potere propria punto ragione rappresentazione regno resta Romani sangue sarà sarebbe scena sembra sensi sente spesso spettatori teatro TELGASTE temo terra tiranno tosto tragedia tragico trono troppo trova TUSNELDA uomo vede veggio VELANTE vero versi virtù viva voglia volendo Voltaire vuol
Popularne fragmenty
Strona 236 - 1 vero condito in molli versi I più schivi allettando ha persuaso : Così ali' egro fanciul porgiamo aspersi Di soave licor gli orli del vaso; Succhi amari ingannato intanto ei beve , E dall
Strona 31 - La gran madre , assisa Su quella sponda stessa, il volto augusto Svelò tutto al fanciul, che stese ardito Ver lei le braccia pargolette, e rise. Ed ella , te...
Strona 313 - L'alme più audaci e generose. A i vizi, Per cui vigor si abbatte, ardir si toglie, 11 freno allargherò. Lunga clemenza Con pompa di pietà farò che splenda Su i delinquenti; ai gran delitti invito, Onde restino i buoni esposti, e paghi Renda gl'iniqui la licenza; ed onde Poi fra sè distruggendosi , in crudeli Gare private il lor furor si stempri.
Strona 315 - J'approchai par degrés de l'oreille des rois, Et bientôt en oracle on érigea ma voix. J'étudiai leur cœur, je flattai leurs caprices, Je leur semai de fleurs le bord des précipices. Près de leurs passions rien ne me fut sacré ; De mesure et de poids, je changeais à leur gré.
Strona 204 - M'è intervenuto Qual suole al cacciator che al fin del giorno Si regge appena e appena oltre si spinge, Ma se a sorte sbucar vede una fera, Donde meno il credeva, agile e pronto Lo scorgi ancora e de' suoi lunghi errori Non sente i danni e la stanchezza oblia.
Strona 235 - Sai che là corre il mondo ove più versi di sue dolcezze il lusinghier Parnaso, e che '1 vero, condito in molli versi, i più schivi allettando ha persuaso.
Strona 314 - ... distruggendosi in crudeli gare private, il lor furor si stempri. Udrai sovente risonar gli editti e raddoppiar le leggi che al sovrano giovan servate e trasgredite. Udrai correr minaccia ognor di guerra esterna, ond'io n'andrò su l'atterrita plebe sempre crescendo i pesi e peregrine milizie introdurrò.
Strona 289 - Egisthe, je ne sais comment, et lui persuade de se reposer dans le vestibule, afin que, quand il sera endormi, la reine puisse le tuer tout à son aise. En effet, il s'endort comme il l'a promis. Belle intrigue ! et la reine vient pour la seconde fois, une hache à la main, pour tuer le jeune homme qui dormait exprès. Cette situation, répétée deux fois, est le comble de la stérilité, comme le sommeil du jeune homme est le comble du ridicule.
Strona 122 - Ombre sacre di que' nostri padri , Che di splendide piaghe ornaro il petto , Sol perché intatto a noi scender potesse Quel retaggio , che debbe ai nostri figli Scendere intatto : per...
Strona 54 - Ciò, che allor potea l' uso ; oggi si vieta Ciò, di che allor né s'avea pur contezza. Telgaste. Che parli tu ? Dl', che Romani Roma Or più non ha : noi siamo ancor Germani. Qui l' oro, il padre di ogni colpa, é fango : Qui non basta il sembiante, e non si loda Chi sa, odiando nel core, amar col volto. Puro il talamo qui, certa la prole; Non turpe scena, non Falerna vite I desir folli in casto petto alluma ; Né del vizio ridiam fatto gentile. Vedi tu qui le vane arti, onde tanto Italia s...