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AVVERTENZA

Alla Compilazione della Civiltà Cattolica essendo stato commesso il carico di ordinare questi Pareri sulla definizione dogmatica ecc. e di curarne la stampa, i compilatori han creduto poter loro esser permesso esprimere il proprio avviso sulla gravissima quistione. E perciocchè questa sotto l'aspetto teologico, che è il precipuo, è stata ampiamente esaminata da uomini versatissimi nei sacri studi, i compilatori stessi nulla sapendo aggiungere al detto egregiamente da altri, han toccata la quistione sotto uno speciale riguardo, che si attiene più strettamente alla speciale qualità dei loro studi.

Non essendo poi questo scritto una dissertazione e venendo dagli editori, si è creduto collocarla come prefazione al primo volume dei Pareri che nella collezione è il quinto.

Quanto a questi Pareri, benchè tutt'i documenti recati nelle tre Parti abbiano una stretta attinenza colla Enciclica di N. S. Papa Pio IX; tuttavia molti di essi non sono propriamente in risposta. Vi è qualche scritto di epoca anteriore all' Enciclica: ve n'è tale altro che non è stato scritto in occasione dell' Enciclica stessa. Ma la massima parte, potremmo anzi dire quasi tutti, sono in risposta, in occasione, in invito o fatto da quella Circolare pontificia, o da essa

occasionato dalla parte di Vescovi, Università, Ordini religiosi, Capitoli e vie discorrendo.

In ogni modo si sono tutti creduti di non piccola rilevanza allo scopo di questa Collezione, che è quello di mettere sotto gli occhi a' giudici competenti quanto su questa gravissima quistione da tutta la Cattolicità è stato in una maniera o in un' altra indiretto alla S. Sede. Ciò valga principalmente per la seconda Parte già compiuta. Per la terza a cui stiamo per metter mano vi si troverà la parte a così dire dottrinale in Dissertazioni, Mandamenti, Studii, Pastorali, cose tutte o dettate da' Vescovi, o per la più parte compilate per loro commissione.

CONGRUENZE SOCIALI

DI UNA DEFINIZIONE DOGMATICA

SULL' IMMACOLATO CONCEPIMENTO

DELLA

B. V. MARIA

I.

Parve a molti cosa notevolissima che mentre il supremo Pastore della Chiesa, per una delle più vaste e fiere rivoluzioni che agitassero l'Europa e Roma singolarmente, si trovava esule in Gaeta, volgesse l'animo appunto in quel tempo ad interrogare la Chiesa universale, e per lei tutto l'Episcopato cattolico intorno ad una quistione meramente dommatica, e lontanissima in vista dall' avere alcuna attinenza colla burrasca che per quei giorni scuoteva il mondo. Pio IX colla Enciclica del 2 Febbraro 1849 prescriveva ai Vescovi pregassero essi, facessero pubblicamente e solennemente pregare i fedeli delle rispettive diocesi per impetrar lume da Dio; e poscia rispondessero qual fosse la credenza, quale l'amore ed il culto dei fedeli verso l'Immacolato Concepimento di M. V.; quale il desiderio che nutrivano essi Vescovi e le loro plebi di vedere un tal mistero definito come articolo di Fede dalla Santa Sede. Secondamen te ingiungeva ai Vescovi dicessero loro sentenza sulla convenienza e sulla opportunità di una tale definizione dommatica.

La mossa data da un Papa esulante si tirò dietro un séguito di pastorali, di conferenze,.di preghiere, di studii e finalmente di risposte analoghe; e lungo l'anno tempestoso 1849 e parte altresì del 50, mentre l'Europa era agitata da sedizioni, da rivolte, da guerre civili e straniere, nel seno della Chiesa, che pur troppo non era estranea a quelle agitazioni, si pregava, si discuteva, si consigliava e si rispondea da ultimo al Vicario di Cristo intorno alla credenza comune di quel Mistero, ed alla convenienza del definirlo dogmaticamente. Le risposte, dettate quasi tutte nel tempo della rivoluzione e per buona parte trasmesse eziandio in quello, si vennero raccogliendo negl' inizi del 51; e guardate tutte insieme vi rendono imagine di un Concilio, diciamo così, disperso. Sono esse presso a 500, ma ben più assai sono i Vescovi che vi pronunziano il loro parere, in quanto una sola lettera è talora sottoscritta dai Pastori di una intera Provincia ed eziandio di un Regno intero. Non vi è lingua o tribù, popolo o nazione che ivi non sia in certa guisa rappresentata: dalla Corea e dalle rive occidentali del Giappone fino alle sponde del Perù e della California; dalle rive nordiche del Baltico fino all' Australia ed al Capo di Buona Speranza. La credenza, il sentimento, il voto di dugento milioni di Cattolici non poteano essere più autorevolmente e più compiutamente testificati!

Noi abbiamo avuta occasione di osservare con qualche posatezza quei documenti. Quanto alla prima richiesta della Enciclica intorno alla credenza dei fedeli in questo Mistero, ed alla devozione che essi nutrono verso di quello, è universale, ferma, risoluta l'attestazione dei Vescovi: l'affermativa essere comune, indubitata nei loro popoli e nei loro cleri; e, salvo qualche rara eccezione, non si riferisce essere meno universale il desiderio di vederlo dommaticamente definito. Forse ventinove su trenta Vescovi scrivono in questa sentenza ed attestano della loro propria convinzione e del loro desiderio.

Noi lasciamo ai Teologi lo esaminare se un così universale sentimento e si concorde dei fedeli, e può dirsi di tutto intero l' Episcopato cattolico possano dare sufficiente motivo ed argomento ad una definizione dommatica. Essi giudicheranno se quella qualunque oscu

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