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lo rischiarasse la mente, ma valesse eziandio ad infiammare l'affetto de' fedeli, proponendo loro un obbietto di culto ad essi carissimo, il cui dogma si connetta strettamente colla condanna dei mentovati errori, e in sè involga e personifichi in certa guisa la credenza cattolica ad essi contraria. Sembra questo il più potente mezzo per abbatterli, stante la virtù non solo speculativa ma pratica altresì che spiegherebbesi dall'eccitare la pietà de' fedeli e lo zelo de' Pastori in tutto l'orbe. Il che ci pare tanto più degno di considerazione, quanto che la condanna di quei due sistemi non potrebbe accludere alcuna nuova definizione positiva di dogmi; stantechè, i due dogmi fondamentali che si oppongono a quelli (la colpa di origine e Cristo riparatore) sono già stati altre volte definiti dalla Chiesa. E così ove quella condanna si fermasse alla sola parte diciam così negativa, l'universale dei fedeli non avrebbe un oggetto positivo al cui ragguaglio riconoscere il negativo dell' errore condannato. Ne sarebbero si quei due dogmi ristorati nella credenza; ma essi non avrebbero nulla di nuovo pei fedeli ai quali, come dicemmo, in questa circostanza si vorrebbe proporre un oggetto di fede nuovo, già per propria devozione creduto, che incarni in certa guisa e rappresenti in modo sensibile e concreto le verità contrarie a quegli errori, e che sovranamente diletto ai popoli ed ai loro Pastori valga mirabilmente a suscitare lo zelo di questi, la pietà e l'affetto di quelli.

Or questo appunto si avvererebbe dell'Immacolato Concepimento di Maria V. dove esso dalla Chiesa si definisse col medesimo decreto col quale si condannassero quelle eresie. Dilucideremo un tal pensiero brevemente nelle due seguenti proposizioni.

PRIMA PROPOSIZIONE. La Chiesa definendo che la B. Vergine, perchè predestinata madre di Dio, fu pei meriti di Gesù preservata dalla colpa originale, proporrebbe ai fedeli un obbietto di culto dogmatico, il cui dogma, sotto forma concreta e vivente, include la negazione di tutti gli errori del razionalismo e semirazionalismo eterodosso. Questa proposizione è si cospicua che non ha punto bisogno di schiarimento. Imperocchè chi non vede le necessarie illazioni che scendono da quel dogma? Se Maria per singolar privilegio fu preservata dal peccato origi

nale; dunque la stirpe di Adamo non è pura e santa di origine, ma víziata e colpevole e bisognosa di redenzione. Se Maria fu preservata perchè madre di Dio; dunque Cristo suo figliuolo non è un' idea, ma una persona storica e reale; non è un filosofo umanitario, ma Dio vero unente nella semplice ipostasi del Verbo eterno alla divina la umana natura. Se Maria fu preservata pei meriti di esso Cristo riparatore della umanità decaduta; dunque la missione di Cristo non fu terrena e civile, ma celeste e soprannaturale; cioè il riscatto dell' uomo dal peccato, dalla morte dell' anima, dalla schiavitù di Lucifero; la grazia che ei ci recò non fu l' incivilimento politico, ma la fede, la vita soprannaturale, l'adozione a figliuoli di Dio; la felicità a cui per lui venimmo riordinati non è la temporanea di questa vita ma l'eterna del cielo, e per conseguente la Chiesa non ha alcuna missione o debito di felicitarci terrenamente: tanto è lungi che la terrena felicità si abbia a togliere come criterio a riconoscere la vera Chiesa. Se l'umanità per la colpa del primo padre, dalla quale solo Maria fu esente, è decaduta dallo stato di giustizia originale; dunque tutto ciò che tende a frenare le ribellanti passioni, a resistere al fomite della concupiscenza, a soccorrere coi lumi della Fede al difetto dell' ignoranza natìa e alla debolezza dell' ottenebrata ragione, a supplire in opere di espiazione ea quae desunt passionum Christi 1, non è esagerazione del medio evo, eccesso ipermistico, ma tutto è buono e santo; la terra è luogo di espiazione, di esilio, di prova, di combattimento tra la carne e lo spirito, di esercizio per meritare una vita migliore al di là della tomba. Se l' uomo prevaricò; dunque egli non fu indipendente di sua natura; egli ha una legge superiore a cui è tenuto obbedire, e però le massime della libertà assoluta, della indipendenza del pensiero, del regno della opinione, della sovranità umanitaria sono false ed erronee,

Tutte queste ed altre verità, che tralasciamo, sarebbero nel dogma dell' Immacolata Concezione di Maria non solo assommate come in un principio ed in una formola comune, ma fatte sempre presenti e

1 Ad Colossenses c. I. v. 24.

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vive alla mente de' fedeli, attuate, concretizzate, personificate direm così nel culto stesso che a quella si presterebbe, e quasi identificate nella credenza decretata a quell' unico e sovrano privilegio. H che sarebbe eziandio di presidio valevolissimo, massime pel minuto popolo, nel quale si sono oggimai fatti discendere gli errori del razionalismo, e il quale per ristorar la sua fede ha bisogno di obbietti concreti, e di verità che non parlino al solo intelletto, ma alla fantasia altresì, ai sensi, e che al cuore si facciano meno forse intendere che sentire.

SECONDA PROPOSIZIONE: La definizione di questo dogma, connessa colla condanna di quegli errori sarebbe un mezzo poderosissimo ad avvivare la pietà de' credenti in aiuto della loro fede, e ad eccitare lo zelo de' Pastori. È un fatto innegabile che tutti i popoli cattolici e tutti i cleri hanno una tenerissima devozione a questo privilegio di Maria SS. ed un' accesissima brama di vederlo alla fine definito dall' infallibile oracolo del supremo Gerarca. È cosa singolarissima e senza esempio la universalità e caldezza de' voti che a tale intento si son sollevati alla Sede Apostolica da tutte le parti dell' universo! Or quale effetto prodigioso non si otterrebbe, quando tutti vedessero che nella conseguita definizione, da essi tanto bramata, si acclude la condannazione di tutti gli errori che di presente investono la Chiesa e la società? Non si ecciterebbe infallibilmente un universale fervore a rigettarli ed abborrirli, vedendo l'opposizione che quelli fanno al Mistero più caro che essi venerano in Maria? In questo tempo in cui tanti settari con perfidi sacramenti insieme si uniscono a pervertire la società colla diffusione degli errori del razionalismo e colle scaltramente ipocrite tergiversazioni del semirazionalismo, si opporrebbe loro un'insuperabile diga nell' associazione direm così, che verrebbe a formarsi di tutti i fedeli nella credenza contraria, mercè un simbolo pratico, cioè il culto alla Vergine Immacolata debellatrice di quegli errori stessi. La devozione a questo Mistero sarebbe come il comun legame, la parola d'ordine, la professione sommaria, la protesta sempre vivente contro tutti quei dogmí d' inferno. L'impeto stesso di devozione che trasporta i fedeli verso que

sto singolar privilegio della Vergine, gl' indurrebbe a spogliare qualunque ombra di quelle eresie offuscasse la loro mente, e ad abbracciare e venerare le verità contrarie che scorgerebbero definite in un col mistero sì prediletto, anzi identificate in certa guisa con esso nella credenza. Un breve e sugoso scritto che autorevolmente dichiarasse il decreto della Chiesa, esponendo con nitide ed evidenti forme gli errori in esso condannati, sparso a miriadi in tutte le lingue e fra tutti i popoli, vi ristorerebbe quella unità di credenza, che è stata così profondamente manomessa dall'anarchia intellettuale in che geme la società odierna. I Pastori poi ed i sacri oratori che in occorrenza di tale definizione naturalmente indirizzerebbono la loro voce ai fedeli nella solennità che se ne celebrerebbe in tutte le parti del mondo, con quale forza non parlerebbero, e quanta impressione non farebbero negli animi? La Chiesa così con un solo atto otterrebbe un effetto immenso contro tutte le moderne eresie, e darebbe una sconfitta inopinata e irreparabile ai suoi nemici. E perchè non se ne potrebbe attendere un effetto somigliante a quello, che seguì alla solenne definizione del theotocos pronunziata dal primo sinodo ecumenico di Efeso?

In tal guisa si verificherebbe difatto ciò che dicono tutti i Vescovi e tutte le anime pie, e che noi da principio non finivamo d'intendere, che cioè dalla definizione dommatica dell'Immacolata Concezione sarebbe proceduto il riordinamento del mondo, la dissipazion degli errori, il rimedio ai mali presenti, il principio d' un' era novella: non felice per ogni parte, s' intende; ma tale almeno che alle tribolazioni della vita non manchi la guida della fede ed il conforto della speranza.

E siccome non sembra credibile che l'ardente devozione dei popoli cristiani per questo Mistero sia per illanguidirsi giammai, il rimedio ai mali presenti oltre la sua universalità ed efficacia, avrebbe anche una certa perpetuità. Imperocchè la credenza dei fedeli contro gli errori del razionalismo si manterrebbe sempre accesa e vigorosa, perchè eccitata assiduamente da questo oggetto di culto, in

cui, come abbiam detto, i dogmi a quelli opposti s' incentrano in certa guisa, si incarnano e si personificano.

La quale ampiezza dell'errore che si condannerebbe, ci conduce ad un'altra considerazione onorevolissima per la Vergine Santa ed alla stess' ora di supremo conforto per la Chiesa. Non può negarsi che il razionalismo eterodosso moderno accluda in sè tutte le eresie, quante ne apparvero finora, non esclusa la stessa antichissima e vasta eresia del paganesimo. Medesimamente non può negarsi che codesto razionalismo per la tristizia de' tempi, e più per l'opera tenebrosa delle sette, che come rete inviluppano tutte le parti della terra, siasi diffuso in tutto il mondo e, dove più dove meno, faccia sentirvi le sue micidiali influenze. Dunque condannandosi i suoi errori in forza della definizione dommatica dell'Immacolato Concepimento di Maria, si verificherebbe alla lettera ciò che a lei dice la Chiesa: cunctas haereses Tu sola interemisti in universo mundo; il che finora non sappiamo che abbia avuto un pieno compimento; ma per fermo in questa occasione avrebbelo pienissimo. Imperciocchè dal dogma di quel privilegio si riverbererebbe la luce che dissipa le tenebre di tutte le moderne eresie sparse per tutto il mondo, e dall'amore a questo privilegio medesimo, amore universale e caldissimo in cuore a tutti i veri fedeli, si originerebbe come per rimbalzo una uguale avversione a quegli errori mostruosi; ed a niuno dei nemici della Chiesa basterebbe forse l'animo d'aguzzar la lingua contro l'operato da essa in questa definizione, in quanto si vedrebbe coll'evidenza la più palpabile la grandiosità pratica di questo Mistero, e la connessione strettissima che esso ha cogli attuali bisogni d'un mondo che corre verso la propria rovina.

Alle quali tutte congruenze non lasceremo di aggiungerne ultimamente una, che si attiene strettamente alla presente condizione politica e sociale di Europa, atteso il nuovo indirizzo che i fatti di Francia han dato al mondo incivilito. Nella immensa lotta ingaggiata tra la Società e il Socialismo la Provvidenza ha disposto, che quella cominciasse a prevalere su questo, e per mezzi tanto più ma

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