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commesso, e in lei trasfuso dall' inclusione della sua volontà in quella del primo Padre, e dal debito d'incontrarlo come da Lui discesa, ma bensì pura e semplice necessità e condizione della natura di quella carne, di cui fu lo stesso Adamo vestito. E qual era di fatto la natura della carne del primo uomo anche innanzi al peccato? Era forse anche allora insolubile ed immortale? Tanto per certo non può da taluno affermarsi, anzi ognuno è obbligato a proferire il contrario, quando opporsi non voglia alla chiara testimonianza che si legge nel Genesi (Cap. II, v. 9.) Produxitque Dominus Deus etiam lignum vitae: perciocchè il frutto di tale pianta più volte dall'uomo gustato lo avrebbe tenuto sano, e del tutto libero per conseguenza da morbi, da languori, da tristezza, da malinconia per molti e molti anni consecutivi, finchè fosse a Dio piaciuto di trasferirlo dal terrestre Paradiso all' Eterno. E tanto altresì risulta dalla secreta preghiera che nella Messa della Gloriosa Assunzion di Maria ne fa leggere S. Chiesa Subveniat Domine plebi tuae Dei Genitricis Oratio, quam etsi pro conditione carnis migrasse cognoscimus, in coelesti gloria apud te pro nobis intercedere sentiamus. Potrebbesi dire altresi che eletta, e dichiarata Maria Corredentrice del genere umano, sic come il Divin Redentor suo Figliuolo compì quest'Uffizio colla Mor te, Risurrezione, ed Ascensione al Cielo, così, a sua somiglianza conveniva che pur essa incontrasse la morte, fosse risorta, e finalmente da Angeliche schiere assunta all'Empireo.

E a quanto asseriscono i Sommi Pontefici, Sisto IV nella sua Estravagante Grave nimis, e Alessandro VII nella sua Bolla Sollicitu do, quale interpretazione mai (s' incalza per ultimo) quale interpretazione, mai si può dare? Allorchè essi affermano essere stata la Vergine preservata dall' originale peccato nel primo istante dell' unione dell' Anima sua col suo corpo, suppongo evidentissimamente che come inclusa nella volontà di Adamo, e come sua discendente per l'umana propagazione fosse già incorsa ne' debiti d'incontrarlo. Codeşta evidentissima supposizione non apparisce legittima al mio debole intendimento, mentre può stare eziandio ch'essi Sommi Pontefici, per rimarcare il privilegio singolarissimo dell' inclita Donna,

abbiano voluto esprimersi in cotal modo; affine d' indicare ai Fedeli quell' istante medesimo, in cui credono fermamente propagarsi in tutti gli uomini la colpa del primo Padre, e prescindere affatto nel tempo stesso dalla questione in discorso, se la stessa Gran Donna ne avesse anticipatamente si o no incontrati i doveri. In così sentire vieppiù mi conferma il riconoscere anche dopo le loro dichiarazioni, sostenuta apertamente e virilmente del pari difesa da cattolici autori codesta onnimoda privilegiatissima esenzion di Maria, chiamata dagli stessi avversarii (ripeto) e pia e probabile. Anzi a trarmi assolutamente fuor d'ogni dubbio che gli stessi Sommi Pontefici colle loro espressioni per niun modo suppongono astretta dai debiti la gran Vergine, mi si presenta quella preghiera con cui Santa Chiesa medesima vuol che si chiuda la maggior parte dell' anno da' suoi Ministri l'Uffiziatura Divina; basterà ricordarla nel proprio idioma latino. «Omnipotens sempiterne Deus qui Gloriosae Virgi«nis Matris Mariae corpus et animam, ut dignum Filii tui habita«< culum effici mereretur, Spiritu Sancto cooperante praeparasti etc.>> Ant. fin. Salve Regina. Ora cotale preparazione quando mai puossi supporre essere stata fatta da un Dio Padre Onnipotente, e da un Dio Spirito Santo fonte inesausta del bell' amore con maggior convenienza, e ragionevolezza, se non in quel Signo (come parlano i Teologi) nel qual elessero e decretarono Maria Madre dell' Unigenito Divin Figliuolo futuro munificentissimo Riparatore dell' Adamitico, ed universale peccato-? Perciocchè qualora dir si volesse essere stata eseguita nel momento della passiva concezion di Maria, converrebbe ammettere in Maria stessa riguardo all'anima sua non già la sola Redenzion di preservazione, ma la doppia bensì di Liberazione, o Remissione comune dal debito prossimo rigoroso di già incontrato di commettere l'originale peccato, e di preservazion poi particolare dall' atto di commetterlò: e riguardo al suo corpo un rifondimento, ovvero una purificazione speciale della sua carne proceduta al paro degli altri dalla viziata concupiscenza nell' Attiva sua Concezione, senza di cui non sarebbe stata per certo degno soggiorno dell' Incarnato Figliuolo di Dio. Fatti ed operazioni che ad ap→

provare è necessariamente costretto chiunque pianta, difende, sostiene la predetta proposizione Beata Virgo peccavit in Adamo. E s'ella è così, sarà dunque per Maria più glorioso, e ai suoi divoti più interessante l' esimerla altresì da ogni esigenza, e necessità d'incorrere nella colpa di origine, mediante la sola migliore, e più copiosa redenzion di preservazione, siccome quella che e l'atto e il debito abbraccia, e comprende.

Quali argomenti adunque possono addursi più convincenti onde cattivare un sodo e giusto intelletto alla pia credenza di questa onnimoda esenzion di Maria Madre di Dio da qualsivoglia neo di original peccato, e da qualsivoglia ombra di debito d'incontrarlo? Un'origine così nobile e scevra da ogni benchè leggero difetto senza dubbio conveniva a quella che per ciò stesso che destinata era a Madre di Dio doveva essere più santa di tutti i Patriarchi, di tutti i Profeti, di tutti gli Apostoli, di tutti i Martiri, anzi di tutti gli Angeli, doveva in una parola tra tutte le pure creature visibili ed invisibili da un braccio Onnipotente lavorate, ed uscite farsi conoscere la più splendida, la più eccellente. E tanta è la forza, tanto il peso prodotti in me stesso dalle riflessioni già fatte, dalle autorità riferite, e da molte altre, le quali ometto per brevità sulla esposta onnimoda esenzion di Maria, ch'io non dubito punto di asserire (quantunque figlio obbediente di S. Chiesa disposto sempre a ritrattarmi ad ogni contraria sua rimostranza) avere Iddio sopita sino alla ora presente una formal decisione su tal Mistero della Chiesa medesima per questo appunto, perchè nell'esaltamento dalle scuole preteso per glorificar la Gran Vergine, lorda la și lasciava delle più volte replicate macchie, ovvero dei sovraccennati due debiti. Macchie, debiti pei quali potrebbesi per avventura dar ansa all' infernal suo nemico di alzare anche sotto al suo piede l' inique grida, e proferire l' esecranda bestemmia contro l' onnipotenza Divina, insultandola e deridendola per la fattagli antica dinunzia. « Inimicitias ponam inter << te et mulierem....ipsa conteret caput tuum, et tu insidiaberis <«< calcaneo eius ( Gen. c. 3. v. 15.). Se tolta al mio dominio l'a<< vete, fu già da lunghi secoli a me soggetta fia dal momento che

<< inclusa l'avete nel patto col primo uomo stabilito, e ne'suoi lom<<< bi ribelli compresa, » Ecco ciò che appresi oltre che dai sopra indicati Teologi sostenitori di tal pia opinione, anche dall'eruditissima opera dell' Abbate Gio. Grisostomo Trombelli, e dalle ingegnose tesi raccolte nel magnifico Trattato Nobilitas Beatissimae Virginis sine labe conceptae del dottissimo Gio. Batta. Kremer Professore di Sacra Teologia, e de' Sacri Canoni Interprete nel Monastero Schirenze uscito in Monaco da' torchi della Vedova Maria Maddalena Riedlin l'anno 1731.

A conclusione dunque di questo qualsiasi mio lavoro, rivolto a Maria le dirò col Grisostomo Lect. 2. Noct. in Festo Patrocinii. Dio ti salvi Madre, Cielo, Donzella, Vergine, Trono, dell' Apostolica e Cattolica Chiesa Decoro, Gloria, Sostegno, e insieme unitamente ti supplico ad accoglier benigna codesto tributo di laude, ed onore che intendo unicamente diretto ad illustrare vieppiù l'Immacolata tua Concezione attiva e passiva da me fino dai teneri anni sempre creduta, ed a tenor di mie forze ed attività del pari predicata e difesa. E voi Ecclesiastica Gioventù, germe novello del Sacerdozio e del Santuario, cui stretto e continuo dovere incombe per la difesa, e pel lustro della diletta vostra Madre la Chiesa, di ben informarvi sugli errori che in qualsivoglia modo l' affliggono, e la travagliano, affine di combatterli, e sterminarli, avete certo bisogno di far ricorso a que' validi mezzi che vi somministrino il necessario ed opportuno coraggio e vigore onde adempierlo con fedeltà, e perfezione. Lume più vivido, vigor più robusto attendere non vi potete se non dalla protezione possente della Gran Vergine Immacolata cui soli datum est haereses omnes interimere, perchè appunto Ecclesiae nostrae decus, gloria, et firmamentum. Per impegnarla a vostro profitto senza dubbio tributo più accettevole offrire non le potete quanto coll' incalorirvi a studiare, spogli di qualunque partito, e difendere quelle opinioni, le quali da' rinomati, e dotti Ecclesiastici che vi precedettero, e vi ho di sopra indicati, furon promosse e sostenute egualmen te all' unico oggetto di procurar vieppiù sempre l'onore e la gloria della stessa Gran Vergine. In tal maniera Ella in premio di vostra

premura per viemaggiormente esaltarla, e farla esaltare, vi otterrà de Dio Signore in questa vita l'adempimento perfetto de'vostri doveri, e nell' altra la sempiterna retribuzione.

Avverte l'autore essersi egli determinato a stendere la presente dissertazione piuttosto in Italiano, che in Latino, perchè riflettendosi generalmente da tutti al diritto acquistato da Maria Santissima per la divina Maternità di non incontrar nè meno il debito d'incorrere nel la colpa di origine, tutti s'infervorassero sempre più ad onorarla, ed a pubblicare le sue grandezze.

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