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PIO PER DIVINA PROVVIDENZA PAPA IX.

SUPREMO REGGITORE

DI TUTTA LA CRISTIANA REPUBBLICA

CAPO VISIBILE MAESTRO E PRINCIPE DELLA MEDESIMA

SEBASTIANO SOLDATI

NELLE PROVINCIE VENETE VESCOVO DE' TREVIGIANI

PRELATO DOMEST. ED ASSIST. AL SOLIO PONTIFICIO

FELICITÀ

Più tardi, o Padre Beatissimo, più tardi ch'io non avrei voluto o

immaginato, a cagione delle vicende delle cose italiane, dei tumulti delle guerre, e della condizione de' tempi, a pieno note e conosciute da tutti; per merito dell' eccellentissimo personaggio che in Vienna sostiene il carico di Nunzio apostolico, e con distinta virtù ed eguale costanza maneggia i gravissimi affari della santa Romana Sede presso l'Imperatore e Re FRANCESCO GIUSEPPE, (presso il quale ora sta la somma del dominio della Casa d' Austria, e la mole del Germanico Impero cotanto esteso), in sul cadere del mese di giugno ho ricevuto le Apostoliche Vostre Lettere date da Gaeta il dì 2 febbraio 1849 a tutti i Pastori, Superiori, e Padri della Cattolica famiglia: colle quali lettere Vi piacque di significare, con incredibile applauso e gioia di quanti le hanno lette, esser Voi ora tutto occupato in questo, di comprendere fra le rivelate verità, che per dettame della divina fede sono proposte a credersi al popolo Cristiano, anche il privilegio dell'immacolata Concezione, di cui dall'augustissima Trinità fu arricchita ed adorna fino dal primo istante della sua vita la

SS. Vergine e Madre Maria; e che Voi mirate a quest' unico scopo di nobilitare con un prezioso diadema le tempie di Lei, ben meritevoli di così fatta distinzione; diadema, di cui cinta comparisca fra le ragionevoli creaturé non solo avvenente, ma singolare, bellissima, sovrana e reina delle figliuole di Eva; anzi pure unica a quanti si fanno a contemplarla. Inoltre colle medesime lettere apostoliche, uso facendo di quella suprema e divinamente conferita podestà, per cui Vi distinguete e grandeggiate in tutto il cattolico mondo, avete imposto a tutti i Vescovi che in questo proposito quanto prima lo potessero, fossero obbligati a scrivere a Voi, e riferire con accuratezza quanto spetta a questo genere di materia. Avete comandato ai pastori e duci delle singole chiese, che comunicassero a Voi, che cosa in questo punto gravissimo da definirsi quanto prima, sentano essi e i popoli affidati al loro governo? Se vi abbia una probabile speranza, che sia per avvenire, che apparecchiato questo nuovo sussidio porto dalla religione, cessi la turpissima semente de'vizi, rifiorisca la religion quasi spenta, riviva l'amor delle virtudi, mostrisi l'onestà dei costumi, e la stabilità della fede torni allo stato primiero? Se la benedetta Vergine elevata mercè l'uso e l'invocazione di questo privilegio ad un eccelso grado di dignità, per cui di lunga mano supera e vince nel beatissimo regno de' Cieli tutto quello che non è Dio; secondo l'espettazione concetta da tutt'i buoni, sia per provvedere alla nostra utilità per così fatto modo, che in maniera parziale voglia favorire ogni ordine di cittadini e proteggere la causa dei figliuoli di Adamo. Di tutte adunque queste cose incaricato a rispondervi, che mai dir potrò che meriti d'esser approvato da Voi, giudice sapientissimo, e che sia degno di satisfare alla Vostra espettazione? Se nella materia di che si tratta piacevi d'interrogarmi com' io la senta, dirovvi francamente esser tanto lontano ch'io giudichi che questa causa possa dirsi decisa con troppa celerità, che anzi piuttosto dorrommi assai che così esigendo gravissime cause producitrici d'un lungo ritardo, la divina Madre pel corso di diciannove secoli sia stata privata di quella giunta di onore e di decoro, che sembrava fino dall'esordio dei tempi e dalla istituzione della

Chiesa interamente dovuta a Lei. Se mi domandate ciò che giudichi questo mio popolo trevigiano, dirovvi con tutta verità, non vi aver un solo che non ne goda assai, e non si congratuli in maniera distinta colla Vergine dell' eccelso onore che sta di giorno in giorno per essere ampliato col mezzo delle Vostre apostoliche Lettere. Se chiedete se la cristiana repubblica possa promettersi perpetuo ed amorevole patrocinio, copiosa utilità, celeste difesa, allorquando la Vergine benedetta sia fregiata del glorioso titolo d'Immacolata; immediatamente risponderò essere pressochè innumerevoli gli esempli tratti dalla storia ecclesiastica, dai quali impariamo che la cattolica Chiesa e la santa apostolica Sede turbata dall'armi dell'inferno, agitate da una crudele tempesta, provocate dagli sforzi di figliuoli empi non ebbe giammai migliore schermo e presidio, che quello d'aver ricorso alla protezione di nostra Donna, di salutarla con qualche nuovo titolo, d'invocare la sua clemenza, di raccomandare se stessi e le cose loro a Lei con pietoso affetto. Ed infatti se il pessimo e audacissimo Nestorio non lasciò mezzo intentato per togliere alla Regina dei Vergini l'esimio decoro di vera Madre di Dio; i romani Pontefici, e i Vescovi tutti della Chiesa Cattolica aprironsi la via al conquisto d'un pieno trionfo, pubblicato il decreto, che da tutti i Cristiani fosse sempre e da per tutto invocata in pubblico ed in privato come vera Madre del divin Salvatore. E già fatto questo, la gran famiglia di G. C. racquistò la sospirata pace, il cielo ingombro di dense nubi ritornò alla primiera serenità, tacque la procella, e le orribili voci de' nemici della Croce furono condannate ad un perpetuo silenzio. Se volgendo il secolo sestodecimo della Chiesa, la divina religione sofferse gravissimi danni pegli sforzi e pei temerari ardiménti de' Turchi ed altri somiglianti a questi; l'egregio Pontefice Pio V di questo nome colse abbondantissimo frutto e dalle sue e dalle pubbliche preghiere, intimate solennissime processioni in onor della beata Vergine Maria invocata sotto il titolo glorioso di Regina delLE VITTORIE, e promossa la divota preghiera del Ss. Rosario, che ora è estesa per ogni parte. Se al cominciar di questo secolo decimonono pei maneggi de' nemici della fede il Papa Pio

VII discacciato dalla romana sua Sede dovette per cinque anni ed oltre viver esule da Roma, soffrire innumerevoli travagli ed esporsi a moltissimi pericoli; forse che non è vero che sotto gli occhi nostri, ed in mezzo alla pubblica gioia, fu restituito alla sua apostolica Sede, non appena partito da Roma, viaggiatore pe' i Liguri confini, e ricevuto in Savona cinse le tempie della Vergine immacolata e volle che fosse da tutti lodata e celebrata sotto il titolo di aiuto dei CRISTIANI? Che s'ella è così, entrate dunque, o Santissimo Pio, nella via segnatavi dal Cielo, colla sicurezza di riportare palme, serti, e premii dall' amor cocentissimo onde Voi ardete per la Vergine. Tutto il mondo cristiano, quanto ampiamente si stende, niun'altra cosa brama con maggior calore quanto di veder sorgere l'aurora messaggiera del giorno faustissimo, in cui schiudendo la bocca all'apostolico Oracolo, siete per proferire il decreto, da cui hassi a conoscere che il privilegio d'un concepimento immacolato non mai concesso a veruno da Dio O. M. nè da concedersi in seguito, è accompagnato da tale certezza, stabilità, evidenza che farebbe torto gravissimo alla fede cattolică, e si separerebbe dalla cristiana greggia chi o negasse audacemente, o ponesse in dubbio tale privilegio della Vergine. Questo di leggieri si raccoglie, sì dagli invincibili teologici argomenti che confermano questa verità; sì dalle testimonianze luminose de' Padri e Dottori, che illustrano la cosa per si fatta maniera, che non lasciano dubitar dell'opposto; si finalmente dall'universale, costante, perpetuo consenso della Chiesa nel difender questo specioso e magnifico privilegio. Onorato siccome sono dall'apostolico comando di scrivere alcune cose su questo punto in nome della mia Chiesa trevigiana, farollo con poche parole: tanto più quanto io so di certo che la romana Cattedra distinguesi per tale celeste sapienza, che imprenderebbe un lavoro soverchio ed inutile chi scrivendo al Supremo Maestro della fede, non dubitasse di mescervi per entro molte cose notissime a Roma e certo meno necessarie.

Dovendo io parlare, siccome esige il mio pastorale ufficio, del purissimo Concepimento della gran Madre Maria, in cui ricorrono

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