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Se gradite Ci tornano sempre le dimostrazioni di ossequio e d'amore dei singoli fedeli, a più forte ragione Ci consolano le testimonianze, che in qualche particolare circostanza ragguardevoli personaggi, facendosi, per così dire, l'eco sicura dei sentimenti delle diverse classi sociali, credono di dover dare alla Nostra persona o meglio ancora a quella Suprema Podestà, della quale senza verun Nostro merito la Divina Provvidenza Ci volle investire. Quanto in tal caso l'esempio è più dignitoso, altrettanto è per se stesso edificante, e facilmente addiviene efficace e fecondo di benefici frutti.

I nobili sentimenti che l'indirizzo racchiude, non potrebbero essere più conformi, nè meglio rispondenti ai voti del Nostro cuore. Ma ciò che con particolare compiacenza abbiamo ammirato è la docilità con la quale voi accoglieste le Nostre parole. Senza riserve di sorta vi dichiarate già preparati a seguire volonterosi e lieti i Nostri suggerimenti e tradurre in pratica i Nostri disegni, diretti unicamente alla difesa della cristiana società, e ad un salutare risveglio delle

seguaci di Gesù, deve oggi divenire più che mai il labaro dei cattolici italiani, i quali militano nel campo dischiuso dalle odierne istituzioni, per la vera indipendenza della Chiesa, nell'esercizio della sua missione religiosa, cui sono indissolubilmente congiunte e la salvezza della società civile e la grandezza d'Italia.

Eco di questi sentimenti, Beatissimo Padre, è la promessa che noi, interpreti del pensiero e del volere di tanti Cattolici in Italia, oggi solennemente facciamo, di adoperarci con ogni sollecitudine e fortezza, perchè la concordia che rispunta sotto così santi auspicii, non esuli mai più dal seno dell'azione sociale cattolica, ma si traduca in opere salutari e durature, che rispondano ai problemi dell'odierna società ed alle aspettative della Chiesa. Azione sociale cattolica (è bene ripeterlo) alla quale con larghezza di cuore paterno sono oggi tutti invitati a partecipare, così le forze adulte e perite come le fresche energie giovanili, senza distinzione di inclinazione e di iniziative; sotto la imprescindibile condizione di rivestirsi tutti delle virtù dell'apostolo cristiano e di non dipartirsi di un apice dalla integrità del vero cattolico e dalla guida del romano Pontificato, il quale stringe in sua mano non solo i destini delle anime, ma le più alte aspettative dell'incivilimento.

Nei quali sentimenti e propositi noi ci sentiamo tanto più incuorati dallo

vecchie e giovani energie nell'interesse comune della Chiesa e della patria, per la salvezza delle anime.

Maggiore conforto, o diletti Figli, non avreste potuto darci nell'ora presente: tanto più che quella Nostra Enciclica, che porse a voi l'occasione di dichiarare apertamente il vostro filiale attaccamento alla Nostra persona e la vostra piena e schietta sottomissione al Vicario di Gesù Cristo, ad altri purtroppo fornì, senza fondamento veruno di verità, il pretesto di traviare le Nostre intenzioni. E così si è cercato di condurre in inganno la pubblica opinione e la coscienza dei semplici, traendo dalle Nostre parole, per se stesse ovvie e chiarissime, un senso ben diverso da quello che esprimono.

Con voi pertanto, Figliuoli carissimi, non possiamo astenerci dal fare un lamento per la stessa ragione che mosse l'apostolo S. Paolo a scrivere a quei di Corinto le seguenti parole che ora facciamo Nostre: « Questo è il nostro vanto, la testimonianza della nostra coscienza, dell'esserci noi diportati con semplicità di cuore e con sincerità di Dio, e non con saggezza carnale, ma secondo la grazia di Dio in questo

scorgere, come le linee maestre del nuovo ordinamento, che la sapienza di Vostra Santità degnavasi tracciare alle forze attive dei cattolici, senza recidere virtualmente le tradizioni gloriose del passato, rispondono in modo mirabile, per gli scopi concreti e per le forme spigliate e pieghevoli, alle esigenze dell'età presente ed alle richieste di indefinita espansione avvenire.

Sotto lo sguardo incitatore del Padre, che è quello stesso di Dio, noi pertanto daremo mano sollecita alla proclamazione iniziale dei tre grandi Sodalizi generali designati nell'Enciclica: il sociale, l'economico, e quello elettorale, che poi l'alta ponderazione e sapienza pratica dovranno gradualmente maturare. Così, senza impedire il comporsi di altri congegni adatti alla varietà degli intenti e dei luoghi, d'ora innanzi alla operosità comune dei cattolici si dischiuderanno di preferenza tre massimi Organismi, nei quali, entrando numerose tutte le classi sociali e in ispecie le moltitudini, rifluirà esuberante la vita e più vigoroso batterà il polso dell'Italia cattolica.

- Nella prima e fondamentale Unione sociale popolare nella quale confluiranno largamente quanti intendono concorrere (anche con tenuissimi contributi) alla rivendicazione, propagazione e perfezionamento dell'ordine sociale cristiano, specialmente nella sua essenza spirituale, i Cattolici troveranno un

mondo e molto più con voi. Perocchè non c'è altro nelle nostre lettere, fuori di quello che potete leggervi e comprendervi ». Come già una lettera del grande Apostolo, così la Nostra Enciclica sull'Azione Cattolica in Italia fu da certuni male interpretata, quasi che Noi dicessimo una cosa e volessimo intenderne un'altra, e che, condiscendendo a dispense necessarie in casi particolari, volessimo abbandonare le tradizioni gloriose del passato e rinunciare ai sacrosanti diritti della Chiesa ed alle rivendicazioni di questa Sede Apostolica..

Noi, che sempre avemmo cura di parlare ai fedeli con quella semplicità, che Gesù Cristo tanto raccomandò ai suoi Apostoli, non possiamo permettere che Ci si faccia il torto di trarre fuori dalle Nostre lettere quello che non v'è, nè fu mai nelle Nostre intenzioni, e peggio ancora di torcere le Nostre parole a sensi contrari al loro proprio. Confidiamo però che questa benevola manifestazione dei Nostri sentimenti apra gli occhi a tutti i Nostri figli, che non cessano di esserci cari anche quando traviano. Noi li stringiamo tutti nel paterno amplesso della Divina carità. Voi adunque, Figli

foco di luce e di calore, che illumini il pensiero ed educhi la coscienza collettiva intorno ai problemi intellettuali, etici, civili e religiosi dell'età nostra; e susciti perciò, dimezzo alla propaganda dell'incredulità, della corruzione e delle teorie sovversive, le energie salvatrici in tutti i ceti fino al popolo, per la soluzione cristiana della questione sociale e per l'adempimento della vocazione storica provvidenziale del paese; ciò che per l'Italia nostra si confonde colla missione universale civilizzatrice del Pontificato.

Nella Associazione o Fedarazione economica, rinsaldando ed espandendo con ordinamenti più robusti e compiuti, il fascio già potente delle istituzioni a pro delle classi lavoratrici ed agricole, queste proseguiranno per virtù propria e col presidio della giustizia e carità cristiana, quella elevazione materiale e morale, in armonia colle altre classi, per la quale una volta di più di fronte alle insidie del socialismo, la Chiesa apparisca redentrice degli umili e garante della pace sociale.

E l'Associazione o Federazione elettorale alla sua volta addestrando seriamente ed avviando prudentemente nei pubblici uffici le sane e copiose riserve delle forze cattoliche, apporterà finalmente la convinzione, che anco in quegli alti fastigi, la parola del diritto cristiano a difesa degli interessi supremi

dilettissimi, che ben dimostrate di volere corrispondere ai Nostri intendimenti, proseguite nella via additata dalla Nostra ultima Enciclica, e quantunque il còmpito affidato alle vostre cure sia tuttora preliminare e provvisorio, non vi perdete d'animo di fronte alle difficoltà inevitabili di una impresa che si estende in un campo così vasto e d'indole assai complessa. Lungo e paziente necessariamente dovrà essere il lavoro di preparazione, se dalle vostre fatiche volete raccogliere un frutto durevole; ed errore sarebbe il voler vedere fin da ora gli effetti immediati di un'opera che richiede senza dubbio una organizzazione molto estesa e completa di tutte le forze cattoliche in Italia.

Voglia il Signore esaudire il voto ardente dell' animo Nostro e Ci dia la consolazione di vedere tutti quanti i No

della Chiesa, che sono quelli della religione, converge costantemente e a tutto potere al bene sociale ed alla prosperità della patria; nè sarà stromento di vieto conservatorismo, ma germe e leva d'ogni progresso civile.

Ma con filiale confidenza, o Padre Santo, noi dobbiamo deporre nel Vostro seno amoroso, per altro titolo ancora, l'espressione dell'intima nostra riconoscenza. Grazie, Padre e Maestro, della fiducia che riponete nel laicato cattolico, affidando ad esso, con ragionevole libertà e sotto la sua responsabilità, l'esecuzione dei Vostri provvidi disegni di riordinamento e di azione sociale e pubblica. Fieri di quest' onore, gelosi di tale mandato di fiducia, noi useremo della libertà con oculata temperanza e con severa prudenza, professando di sentire tutta la responsabilità che ci grava dinanzi a Dio, al suo Vicario, ed ai Cattolici del mondo che forse guarderanno con occhio scrutatore all'Italia. Immancabilmente fedeli in tutto ciò che tocca la dottrina e la morale cattolica, - Vi promettiamo, che rispetto alla stessa azione, volta a promuovere il cristiano incivilimento nell'ordine sociale, economico, politico, la quale ha soltanto un nesso indiretto col ministero spirituale noi seguiremo docili le autorevoli direzioni pontificie, e i consigli venerati dei nostri Vescovi; ed anzi nell' operosità pratica, specie in pro dei ceti laboriosi, commessa precipuamente al laicato, noi faremo sempre tesoro dell'appoggio morale di tutto il clero, che uscito in gran parte dal popolo, ne è ognora il rappresentante più eletto ed ascoltato. Così l'umile opera nostra, che Voi voleste ridestare e rinverdire, pur contenendosi nei subordinati confini della vita sociale, economica e pubblica, ridonderà definitivamente a quella salute spirituale delle anime, cui si dirige la Vostra divina missione, che si consuma nei secoli eterni.

stri figli uniti come altrettanti fratelli col dolce vincolo della pace e della carità cristiana: senza gelosie tra loro, senza odî, senza rancori, tutti con santa emulazione attendere alacremente alla propria e all'altrui santificazione.

Con questa soave speranza impartiamo a voi, diletti Figli, l'Apostolica benedizione, pegno della Nostra paterna benevolenza.

Roma, dal Vaticano, il 1° Agosto 1905.

PIUS PP. X

Ma se Voi da tanta altezza scendete fino a noi a porgerci la bandiera di Cristo, che è quella della Chiesa, concedeteci, o Maestro e Duce, che il laicato salga fino a Voi per riceverla dalle Vostre mani, affine di custodirne sotto la Vostra paterna vigilanza l'onore immacolato!

e

E infine benedite Voi stesso a questo abbracciamento del Padre coi figli, che è l'oggetto di tanti voti, di tante lacrime e preghiere d'anime sante; Dio segnerà in Cielo, e la storia quaggiù, l'inizio di un momento, il quale, attraverso le battaglie che accompagnano la vita militante della Chiesa, rimarrà solenne per la Religione, per il popolo, per l'Italia e per la cristiana civiltà. Luglio 1905.

MOTU PROPRIO

De examinibus ordinandorum in Urbe.

PIUS PP. X

Sacrosancta Tridentina Synodus de iis agens, qui ad sacra initiandi forent, sic perscribebat: « Sancta Synodus, antiquorum canonum vestigiis inhaerendo, decernit ut quando Episcopus ordinationem facere disposuit, omnes qui ad sacrum ministerium accedere voluerint, feria quarta ante ipsam ordinationem vel quando Episcopo videbitur, ad civitatem evocentur. Episcopus autem, sacerdotibus et aliis prudentibus viris, peritis divinae legis ac in ecclesiasticis sanctionibus exercitatis, sibi adscitis, ordinandorum genus, personam, ae

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