Obrazy na stronie
PDF
ePub

dalla mia tomba puro d'ogni colpa, onde potessi io pure venire in Cielo cogli altri vostri eletti a godervi: Or fa Signore, che da la mia tomba ec.

Un Salmo pieno di tante istruzioni per un peccatore, fu meritamente dalla Chiesa collocato tra' Penitenziali : e con giusto riguardo dopo i predetti; perchè avendo esso di mira l'estremo Giudizio, questa una verità, che più, che altra, può farci solleciti a fuggire il peccato. La moralità poscia, l'entusiasmo, e la magnificenza di esso è tale, ch' io paragonandolo con diverse Pindariche più belle Odi, che hanno un simile andare, non posso non ravvisare nel medesimo un singolare esempio ancora di poesia, non che una divota orazione di penitenza.

I.

DOMINE

OMINE exaudi orationem meam : et clamor meus ad te veniat.

IL Non avertas faciem tuam a me: in quacumque die tribulor

me aurem tuam.

inclina ad

III. In quacumque die invocavero te, velociter exaudi me.

IV. Quia defecerunt sicut fumus dies mei:

et ossa mea, sicut cremium, aruerunt. V. Percussus sum ut foenum, et aruit cor meum: quia oblitus sum comedere panem meum. VI. A voce gemitus mei adhaesit os meum. carni meae.

VII. Similis factus sum pellicano solitudinis factus sum sicut nictycorax in domicilio.

[ocr errors]

VIII. Vigilavi; et factus sum sicut passer solitarius in tecto.

AX. Tota die exprobrabant mihi inimici mei: et qui laudabant me adversum me jurabant.

I. SIGNOR esaudi la mia orazione,

La qual gridando porgo al tuo cospetto,
E vogli aver di me compassione.

[ocr errors]

II. Non mi privar Signore del tuo aspetto :
III. Ma ogni giorno, ch'io son pien d'affannico,
Gli orecchj tuoi ne inchina al mio affetto (2),
IV. Però che li miei giorni, e li miei anni
Come lo fumo, presto son mancati (3);
E gli ossi miei son secchi, e pien di danni (4):
V. Percosso io sono, come il fien ne' prati;
Ed è già secco tutto lo mio core (5);
Perchè li cibi miei non ho mangiati (6).
VI. E tanto è stato grave il mio dolore
Che longamente sospirando invano (7),
Ho quasi perso il natural vigore.
VII. Simile fatto sono al Pellicano
Ch' essendo bianco come il bianco giglio.
Da gli abitati lochi sta lontano (8).
E sono assomigliato al Vespertiglio (9)
Che solamente nella notte vola,

E'l giorno giace con turbato ciglio (10). VIII. I ho vegliato senza dir parola (11): Ho fatto come il Passer solitario

Che stando sotto il tetto si consola (12). IX. Ciascuno m' è nemico, ed avversario: Tutto lo giorno mi vituperava ; E diffamava con parlare vario.

[ocr errors][ocr errors]
[ocr errors]

val as vaid, taking lamp 3. X. Quia cinerem tanquam panem manducabam: et potum meum cum fletu miseebam. dako na ontolgingo di

XI. A facie irae indignationis tuae: quia eleváns allisisti me.

XII. Dies met sicut umbra declinaverunt: et ego sicut foenum auri.

[merged small][ocr errors][ocr errors]

XIII. Tu autem Domine in deterum permanes: et memoriale tuum in generationem, et generationem.

XIV. Tu exurgens misereberis Sion: quia tempus miserendi ejus, quia venit tempus.

XV. Quoniam placuerunt servis tuis lapi des ejus et Terrae ejus miserebuntur.

[ocr errors]
[ocr errors]

É quei, che nel passato mi lodava
Con sue parole, e con lusinghe tenere
Di lor ciascuno contra me giurava;
Perch'io mangiava come it pan la cenere;
Eu Fumio bermestolaya con il pianto,
Per contrastar alla focosa Venere (13).
XI. Ch'io temo l'ira del tuo volto santo (14),
Qualora io penso, che son fatto lasso,
Da poi che me tu n'esaltasti tanto.
XII Orcome obra, quando Sole è bassos
Si fa maggiore por subito manca3y
Quando il Sole ritorna al primo passo (15)
Così la vitaminsafditace frances HIZ
Ora è mancata; e comovil secco fieno

E'

[ocr errors]

arsa consumata, e trista, e stanca (16) XIA. Ma tu Sóñor, che mai non vieni mono -Lb cur memoriale sempre dara(17) Dimostrami lo tuo volto sereno.SESSI XIV. Tu sei Signor la luce chiara e pura (18), La qual, levando su senza dimora Farà la Rocca di Sion sicura. Perùach'egli è venutobib tempore lora .ZZ Disajutar quella gentilovittade (19), Ch' ogni suo cittadino sempre onora(20): Ed ragion, che tu l'abbj pietade, Però che le sue sante mural piacque ce Alli tuoi servi pieni di bontade (21).

« PoprzedniaDalej »