La divina commedia, Tom 3G. Davolio, 1860 |
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altra amore Angeli anima Aquila Argomento beato Beatrice bella bellezza bontà buon Cacciaguida Cadice canto carità Carlo Martello celeste cerchio Chè ciascuna cielo della Luna colla cominciò conoscere contemplazione contenta conviene corpo creato creature credere Cristo Dante desiderio detto dice dimanda dire divina dolce dubbio egualmente emisfero Empireo essendo esso eterno Eunoè fanno faville fece fede figlio fulgore Gerusalemme giro giustizia grazia Iddio imperocchè Inferno influenza intelletto intendere intorno l'anima l'Aquila l'uomo letizia lieta luce lucente lume Luna maggior Maria Marte mente Mercurio mezzo mobile mondo mortali move natura occhi ordine padre Paradiso paradiso terrestre parlare parole peccato piacere pianeta Piccarda Platone poeta Poscia punto Purgatorio raggio ragione regione del fuoco ricevere Rifeo salire sapienza Saturno Serafini sfera Spirito Santo splendore stelle Teologia terra terzetto umana uomini uomo veder vedere vedrai veggo velocità verità vidi virtù vista voglia volge volontà zenit
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Strona 71 - Quali per vetri trasparenti e tersi, O ver per acque nitide e tranquille, Non sì profonde che i fondi sien persi, Tornan de...
Strona 95 - Per l' universo penetra, e risplende In una parte più, e meno altrove. Nel ciel che più della sua luce prende Fu...
Strona 589 - Sì che m' ha fatto per più anni macro, Vinca la crudeltà, che fuor mi serra Del bello ovil, dov' io dormii agnello Nimico ai lupi, che gli danno guerra ; Con altra voce omai, con altro vello Ritornerò poeta, ed in sul fonte Del mio battesmo prenderò il cappello ; Perocchè nella Fede, che fa conte L' anime a Dio, quivi entra' io, e poi Pietro per lei sì mi girò la fronte.
Strona 82 - Donna mia vid' io sì lieta, Come nel lume di quel ciel si mise, Che più lucente se ne fe' il pianeta. E, se la stella si cambiò e rise, Qual mi fec' io, che pur di mia natura Trasmutabile son per tutte guise!
Strona 39 - Beatrice in suso, ed io in lei guardava; E forse in tanto, in quanto un quadrel posa, E vola, e dalla noce si dischiava, Giunto mi vidi ove mirabil cosa Mi torse il viso a sé; e però quella, Cui non potea mia cura essere ascosa, Volta ver me si lieta come bella: Drizza la mente in Dio grata, mi disse, Che n' ha congiunti con la prima stella.
Strona 85 - E dei saper che tutti hanno diletto, Quanto la sua veduta si profonda Nel vero in che si queta ogni intelletto. Quinci si può veder come si fonda L' esser beato neh" atto che vede , Non in quel ch
Strona 614 - Come la fronda, che flette la cima Nel transito del vento, e poi si leva Per la propria virtù che la sublima, Fec' io (in tanto in quanto ella diceva) Stupendo; e poi mi rifece sicuro Un disio di parlare, ond...
Strona 558 - Come fuoco di nube si disserra Per dilatarsi sì che non vi cape. E fuor di sua natura in giù s...
Strona 297 - In quella parte della terra prava Italica, che siede intra Rialto E le fontane di Brenta e di Piava, Si leva un colle, e non surge molt' alto, Là onde scese già una facella, Che fece alla contrada grande assalto.
Strona 326 - Nell' ora che la sposa di Dio surge A mattinar lo sposo perchè l' ami, Che l' una parte l' altra tira ed urge, Tin tin sonando con sì dolce nota, Che il ben disposto spirto d...