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per peggiorarci. Del resto Santi vi furono in tutte le classi e categorie sociali: sacerdoti e laici, governanti e sudditi, padroni ed operai, ricchi e poveri; tali che furono santi all' aurora della vita, tali che si misero sul retto sentiero verso il tramonto: Si isti et illi, cur non et ego? E l'apostolo ci insegna: haec est voluntas Dei sanctificatio vestra. Ma la fonte della santità e della perfezione è la Santa Comunione ed è con essa che i Santi hanno vinto! La Santa Eucarestia è atto essenziale della vita cristiana, senza del quale non vi è salute: non è come tante preghiere, fra le quali vi è la libertà di scelta. Essa non è una preghiera, è qualche cosa di più e di meglio; è un atto di partecipazione diretta del fedele alla vita, che viene dall' autore stesso della vita, che è Gesù Cristo: è la Comunione della creatura al Creatore; è il vincolo che unisce tutti i fedeli fra loro e gli unisce tutti in Cristo. Chi mangierà di questo pane, avrà la vita; non potrà aver la vita chi non mangierà di questo pane divino. Dunque il Cristiano che non si ciba di Gesù, rifiuta la vita spirituale; deliberatamente ricusa il più sicuro, il solo mezzo della propria salvezza: salvezza individuale, salvezza sociale! Perchè, o Signori, la frequenza alla Santa Eucarestia fa i Santi, ma fa anche gli uomini forti e di carattere, che sanno vincere se stessi e le loro passioni. Essa dà la grazia che illumina l'intelletto e fortifica il cuore, il conforto nelle tristezze e nelle ansie della vita. Non mi dite che siete giovani e il turbinio delle passioni non vi lascia la purezza di spirito necessaria per accostarvi a Gesù; vi risponderò anzi che la frequenza alla Santa Comunione vi darà modo di frenare le passioni e purificare il vostro spirito. Non dite che giunti alla parabola discendente della vita, cessata la violenza delle passioni, non avete più bisogno di comunicarvi: vi dirò che nessuno può fare a meno del nutrimento, quindi neppure l'anima vostra; che se non più le passioni del senso, avete altri mille continui pericoli di colpa: che Gesù solo può esservi conforto e guida negli anni maturi e sicura preparazione al gran passaggio verso la eternità. Oh! non aspettiamo di esser vicini all' ultimo respiro per comunicarci: potremmo anche non averne più il tempo! Non rispondete come gli invitati al Convito Evangelico: ,,ho comprato un podere, ho comprato dei buoi, ho preso moglie, scusate, non posso venire". Se avete anche interessi materiali da tutelare, non potrete farlo in modo migliore che affidandoli alla protezione divina: la vostra accortezza e la vostra sagacia, senza l'aiuto di Dio, non salveranno la vostra fortuna: „nisi Dominus aedificaverit domum, invanum laboraverunt qui aedificant eam". Se avete preso moglie, cioè se avete una famiglia da allevare, dei figliuoli da educare, ebbene guidateli con voi ai piedi di Gesù; sposo e padre, conducete i vostri figli e la vostra sposa con voi alla Santa Comunione. Se essa è un vincolo fra tutti i fedeli, quanto maggiore e caro vincolo sarà fra tutti i componenti la medesima famiglia?

Ma se tale è il dono della SS. Eucarestia, se tanti e tanto grandi sono i vantaggi che le anime nostre ne ricavano, se l'anima nostra

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nella SS. Comunione si unisce con Gesù sì da fare con Esso una cosa sola, se tali verità sono note ai credenti, come si spiega la mancanza di assiduità al banchetto divino? Io credo di poter affermare che fra i cattolici veramente praticani la frequenza alla Santa Comunione in Italia è in genere molto aumentata in questi ultimi anni-specialmente nelle grandi città. Tuttavia essa non è ancora per tutti i cattolici quale dovrebbe essere e quale la Chiesa desidera.

Occorre distinguere fra le grandi città e le piccole città e borgate di provincia. Occorre ancora distinguere fra uomini e gioventù. La gioventù in genere, tanto nelle città quanto nelle provincie, è molto più assidua e ciò si deve principalmente al benefico influsso delle varie organizzazioni giovanili e dei ricreatori, prima limitati quasi esclusivamente alle grandi città, ma da qualche anno, con un progresso sempre più consolante, estesi anche ai piccoli centri rurali. Non è chi non veda di quanto vantaggio sia per la gioventù l'essere riunita in questa specie di cenacoli, dove l'esempio fa vincere il rispetto umano, e la istruzione religiosa che vi si impartisce, infonde nell' anima giovanile sentimenti di soda pietà. Pur troppo però mano mano che si avvicina l'età delle passioni, vediamo diradarsi le file delle nostre congregazioni — i giovani venno diminuendo la frequenza alia S. Mensa e gli uomini la abbandonano del tutto. Per essere più esatti nelle grandi città gli uomini, o sono completamente alieni delle pratiche religiose (specie operai), oppure, se si mantengono credenti, sono anche abbastanza assidui. Mentre invece nei paesi di provincia gli uomini generalmente, pur conservando la fede, non si accostano ai Sacramenti che nella Pasqua e nelle grandi ricorrenze: ad esempio nella occasione di congressi eucaristici regionali e diocesani abbiamo avuto frequenze alla SS. Comunione veramente consolanti: nei centri molto minori dove il clero scarseggia e segnatemente dove vi è un solo sacerdote, molti uomini non prendono neppure la Pasqua e attendono appunto la circostanza speciale della venuta di un sacerdote forestiero.

Sarebbe lungo e difficile stabilire quali siano le cause peculiari che nei diversi centri e nei diversi ceti allontano molti dalla S. Comunione. Le cause speciali sono molto diverse e complesse. Io metto per prima (e abbiamo motivo di credere che oramai in Italia con l'aiuto di Dio andrà di mano in mano scomparendo) la propaganda politica; liberale prima, socialista poi.... e non soltanto socialista: infine la politica che abitua l'operaio a considerarla come fine, anzichè come mezzo: la propaganda politica che lo ha attaccato alla terra, invece che al Cielo. Aggiungo la generale corruzione degli spettacoli, la lettura, specialmente di giornali etc talvolta qualche cattivo esempio venuto dall' alto. Ma limitiamoci a parlare delle cause di indole generale.

Quando noi vediamo che una persona non cerca di stare il più possibile con chi l'ama dal cui amore non può ricevere che bene, noi dobbiamo concludere che non sa di quale amore sia amato e

quale felicità tale amore può dargli o che sia distratto da altri amori, o infine che ostacoli materiali si frappongano all' incontro frequente dei due esseri.

Non altrimenti avviene per quanto si riflette alla frequenza dell' Eucarestia. Vi sono impedimenti morali: principale l'ignoranza in materia di fede ed in modo speciale intorno all' Eucarestia stessa. Molti, e non soltanto nel popolo, hanno in materia di fede una ignoranza veramente compassionevole e talvolta anche voluta. Rammento un Santo Vescovo che rimarcava come mentre nessuno si periterebbe parlare di fisica, chimica ed altre scienze senza averne studiato, tutti parlano e sparlano di religione senza essersi curati di apprenderla. A tale ignoranza è necessario ed urgente porre un rimedio, insegnando la verità della fede; per i circoli ed associazioni è più facile ed in tutti i circoli cattolici devono esservi corsi di religione è relativamente facile anche per i bambini con l'istruzione catechistica, ma è meno facile per gli adulti, sia delle classi più agiate che del popolo. Le spiegazioni del vangelo, oramai quasi praticate dappertutto in ogni messa festiva, sono già qualche cosa, ma non sono tutto.

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Occorrono frequenti predicazioni, non fatte da grandi oratori che vogliono fare sfoggio di parola e di gesti, tuttavia da oratori sacri che attirino il pubblico anche profano che spieghino le cose in forma semplice, piana che curino di farsi capire, più che di farsi ammirare le cui prediche siano frequentate, non soltanto dalle solite donnette, che vanno in Chiesa per fare qualche cosa e magari per fare della maldicenza, ma sopratutto dagli uomini; e perciò bisogna che si studi di combinare gli orari in modo che siano meglio corrispondenti alle occupazioni maschili. I socialisti, ed in genere tutti i partiti politici, trovano modo e mezzi per mandare progandandisti anche nei paesi più nascosti e più remoti: eppure si tratta di argomenti contingenti e certo di temporale importanza. E noi per far propagare la parola di Dio, per attrarre, non a noi, ma a Gesù, le anime, per procurare ad esse la salvezza eterna ed alla societa stessa in cui viviamo quel benessere che può derivarle dalla rettitudine di propositi e dalla santità di vita dei suoi componenti, noi non potremo far nulla?

Noi dovremo insistere perchè in queste istruzioni e predicazioni sia fatta gran parte all' Eucarestia: ai vantaggi spirituali e temporali che si ritraggono dalla S. Comunione: che si tolgano quindi dalla mente dei fedeli i non pochi pregiudizi in materia, che vanno da quello di credersi troppo cativi, a quello di credersi troppo buoni e l'una e l'altra convinzione servono di pretesto per star lontani dalla Mensa Celeste. Dicono alcuni che sono troppo indegni per ricevere spesso Gesù, e con tale pretesto se ne rendono indegni sempre di più e se ne allontanano completamente. Chi oserebbe affermarsi degno di ricevere Gesù? Certo nessuno: il sacerdote stesso lo ripete quando riceve la Comunione e quando la amministra ai fedeli: Domine non sum dignus. Sono le parole stesse del Centurione che chiedeva la guarigione del figlio da una sola parola del Maestro,

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