Authore Joanne Josepho Fux, Sacrae Caes. Maj. Compositore. Opus primum. Norimbergae Typis hacredum Felseckerianorum. An. MDCCI. Fol. (Dedicatio.) Auguste Rex! Quod olim Persis Medisque in more positum, ut nonnisi quae prius censorio Principis oculo exhibita Ejus digna visa sunt Majestate, in manus auderent offerre et sacrificium, id et ego mihi sacra lege sancitum sancte observandum duxi, Auguste Rex, dum sacratissimis Majestatis Tuae aris Concentum hunc meum musico-instrumentalem debiti cultus, ac subjectissimae observantiae anathema figere et litare mentem subiit cogitatio. Verebar fateor tenuitatem muneris ac levitatem, qua post modi- · cum fors etiam non per omnia gratum in auribus sonum evanescit in auras, nihilo superstite praeter folium, quod et ipsum vento raperetur, nisi tu, Auguste Rex, grande pondus cum pondere addidisses et pretium, quando Ipsemet Musices sublime peritus Concentui huic meo non solum benignissimas aures praebuisti, sed et placere clementissimo annutu testari dignatus es, argumento mihi perquam abundanti, ut tanta Majestate Tua approbatum opusculum tibi Auguste Rex demississimo genu offerre ultra non metuerem, spe optima fretus, quod auribus jam complacite exceptum, una mecum substerni pedibus gratiosissime patieris. Majestatis Tuae humillimus et obedientissimus Ad Musicum. Johannes Josephus Fux. Habes, amice lector, Concentum meum musico-instrumentalem qualem in pluribus locis desiderari deprehendi, non in eum finem editum, ut tibi grandis artificii dem probam (quod in alio Musices genere petendum est) sed ut etiam auditoribus Musices imperitis, quorum maxima pars est, satisfacerem. Caeterum habeo quod moneam, vocabula: allegro, presto, prestissimo et alia temporis alterati indicia, ad amussim esse observanda, alias enim sperato Compositio destituetur effectu. Signum hoc C virgula traversatum mensurae brevis, vulgo alla breve indicium est. Temporis ordinarii in quatuor quartas divisi signum est C sine virgula. Fruere, indulge, vale. 6. Messa di S. Carlo. Tutta in Canone. [Hofbibl. AN. 33. B. 74.] Widmung. Sacra Cesarea e Cattolica Reale Maestà. Fra tutti gli altri fregi, de' quali e per merito, e per fortuna si adorna La Musica, il più glorioso è certamente quello, che a felicissimi giorni nostri essa riceve dal favore della Sacra Ces'. e Catt Maestra Vostra La quale non solamente si compiace di rigvardarla benignamente come suo innocente diletto; ma si degna qualificarla come cosa sua propria con l'intiero possesso che ne tiene, e con l'intero conoscimento delle sue interne bellezze. Considerandola io perciò in questo sublime grado di onore appresso della M. V. ho giudicato mio dovere il consacrare all' invitto, e trionfante Suo Nome la presente Opera mia musicale, ed insieme ho creduto mio impegno di redimere questa illustra professione dall' indiscreta opinione di alcuni, li quali vogliono, che nel progresso de' tempi siasi cotanto diminuita la sostanza della Musica antica, che perdutasi poscia a poco a poco anche l'idea di quella, a noi non ne sia rimasta che l'ombra sola del suo Nome occupato della moderna. Ho scelto per questa riverentissima Consacrazione il giorno dedicato al Nome di San Carlo che pur è quello della Maestà Vostra per festeggiare nell'istesso tempo i fregi di quel gran Santo ed applaudere alla Sourana Virtù del Nome di V. M. della quale la principal cura è l'ingrandimento della Religione, la felicità della chiesa e la gloria de suoi Santi. Se fra le gravissime occupazioni dell' impero e dall' altezza del suo Trono Cesareo resterà, come sospiro, alla M. V. qualche momento per abbassare un clementissimo suo sguardo a Messa Canonica, che in atto di riverentissimo omaggio Le presento, mi lusingo, che conoscerà non esser affatto smarrita l'antica Musica e che a noi ne rimane qualche avvanzo, il quale coltivato dalla meditazione, e dallo studio può far comparire ancor vivente il gusto e la dignità della medesima. Questo è stato sempre il mio scopo, ed il mio pouero talento a solo oggetto di conseruare ciò che di lei ci resta ha raccolte tutte le sue forze maggiori, sperando con il merito di questo laborioso genio di render più compatibili tutte l'altre mie debolezze. Offro dunque arditamente alla Sourana Clemenza della M. V. questo debole ma sincero tributo dell'attuale mia servitù, implorandone quell' Augusto gradimento, che può influire al mio lavoro la perfezione, che non ha da se stesso in quella gvisa che il sole, volgendo i suoi raggi ad un vile, ma puro cristallo, può farlo credere una gemma preziosa con il reverbero della sua benefica luce. Con la speranza di questa grazia e con la più sommessa venerazione dell animo mio mi prostro al soglio Imperiale, e mi umilio Della Sacra Cesarea Cattolica Real Maestà Vostro Vmilissimo, Deuotissimo e fedelissimo seruo e suddito Giovan-Gioseffo Fux. |