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mea est, aquam fluminis, et terò colla verga, che ho in vertetur in sanguinem.

18. Pisces quoque, qui sunt in fluvio, morientur, et computrescent aquae; et affligentur Egyptii bibentes aquam fluminis.

19. Dixit quoque Dominus ad Moysen: Dic ad Aaron : Tolle virgam tuam, et extende manum tuam super aquas Ægypti, et super fluvios eorum et rivos ac paludes et omnes lacus aquarum, ut vertantur in sanguinem: et sit cruor in omni terra Ægypti, tam in ligneis vasis, quam in saxeis.

20. Feceruntque Moyses et Aaron, sicut praeceperat Dominus : et elevans virgam

mano, l'acqua del fiume, ed ella si cangerà in sangue.

18. I pesci ancora, che sono nel fiume morranno, e si corromperanno le acque; e gli Egiziani, che bevon l'acqua del fiume, patiranno.

19. Disse ancora il Signore a Mose: Dì ad Aronne : Prendi la tua verga, e stendi la tua mano sopra le acque d'Egitto, e sopra i loro fiumi e rivi e paludi, e su tutti i laghi di acqué, affinchè si cangino in sangue: e sangue sia in tutta la terra d'Egitto, tanto ne vasi di legno, come in que' di pietra.

20. E fecer Mosè e Aronne, conforme avea ordinato il Signore: e quegli alzata

sono qui in certo modo una stessa cosa, essendo questi due uomini meri istrumenti della cagion suprema, cioè di Dio.

Percuoterò . . . ľ acqua del fiume ec. Nel Nilo, ch' era il dio grande degli Egiziani. Dell'acqua del Nilo aveano estremo bisogno in un paese, dove rarissime sono le piogge; e i pesci erano il più ordinario loro companatico: perocchè da molti animali si astenevano per superstizione; onde questa piaga fu per essi oltre modo terribile. Vedesi da quello, che segue, che tutte le acque de' ruscelli, de' canali, ec. furono cangiate in sangue. Dal versetto 24 parve a taluno potersi inferire, che gli Egiziani scavarono de pozzi vicino alle rive del Nilo, e ne cavaron acqua da poter bere; ma s. Agostino dice, che scavato che ebbero, trovaron sangue e non acqua: e tale è il sentimento comune degl' Interpreti.

Vers. 18. E gli Egiziani, che bevon l'acqua del fiume, patiranno. Gli Egiziani soliti a dissetarsi coll'acqua del fiume l'abborriranno, quando sarà cambiata in sangue, e patiranno la sete.

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la verga percosse l'acqua del fiume alla presenza di Faraone e de' suoi servi: e quella si converse in sangue.

21. Ei pesci, che eran nel fiume morirono: e il fiume si corruppe, e non poteano gli Egiziani bere l'acqua del fiume; e sangue fu per tutta la terra di Egitto.

22. E fecero il simile i maghi degli Egiziani co' loro incantesimi: e s'indurò il cuore di Faraone, e non ascoltò Mosè e Aronne, conforme avea loro ordinato il Signore.

23. E volse ad essi le spalle, ed entrò nella sua casa, e non si piegò il cuore di lui neppur questa volta.

24. E tutti gli Egiziani scavarono intorno al fiume per trovar acqua da bere; non potendo bere l'acqua del fiume.

Vers. 22. E fecero il simile i maghi. Si può supporre, che quantunque tutte le acque d'Egitto si cambiassero in sangue, non furono però cambiate a un tempo; ma prima quelle del fiume, poi quelle delle cisterne, ec.; onde i maghi ebbero dell' acque per far la loro prova, prima che seguisse l' universal cambiamento: altri credono, che si prendesse dell' acqua dal paese di Gessen, che era esente dal gastigo. Di questa piaga si parla sovente ne' Salmi, e in tutto il vecchio Testamento. Le acque mutate in sangue (dice Teodoreto) sono vendetta del sangue sparso de' bambini ebrei.

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Vers. 25. E passarono sette giorni ec. Sembra inferirsi da queste parole, che sette giorni durasse questo gastigo, dopo i quali Iddio rendesse all' acque la loro natura.

CAPO VIII.

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Seconda piaga dell' Egitto le rane le quali perchè sieno tolte, promette Faraone di lasciar andare il popolo; ma nol fa: onde s' aggiunge la terza piaga de' mosconi, e la quarta delle mosche, per le quali di nuevo Faraone promette di lasciar andare i figliuoli di Israele; ma nol fa.

1. Dixit quoque Dominus ad Moysen: Ingredere ad Pharaonem, et dices ad eum: Haec dicit Dominus: Dimitte populum meum, ut sacrificet mihi:

2. Sin autem nolueris dimittere, ecce ego percutiam omnes terminos tuos ranis.

3. Et ebulliet fluvius ranas, quae ascendent, et ingredientur domum tuam, et cubiculum lectuli tui, et super stratum tuum, et in domos servorum tuorum, et in populum tuum, et in furnos tuos, et in reliquias ciborum

tuorum:

1.

Disse ancora a Mosè

il Signore: Va a trovar Faraone, e gli dirai : Queste cose dice il Signore: Lascia andare il mio popolo ad of ferirmi sacrifizio.

2. Che se nol lascerai andare, ecco che io flagellerò tutti i tuoi paesi colle ranocchie.

3. E il fiume ne darà un bulicame; ed entreranno nella tua casa, e nella camera, dove dormi, e nel tuo letto, e nelle case de' servi tuoi, e tral tuo popolo, e ne' tuoi forni, e tra gli avanzi dei tuoi cibi.

ANNOTAZIONI

Vers. 3. Entreranno nella tua casa, ec. Così a un cenno di Dio cangiano il loro istinto queste bestiuole, le quali uscite fuori in immenso numero inondaron per ogni parte l' Egitto, offendendo la vista, l' udito, l'odorato e lo stesso gusto coll' imbrattare i cibi, e renderli nauseosi. Quindi questa piaga fu peggior della prima; e fece vedere, come i più meschini e vili strumenti diventano terribili e spaventevoli nelle mani di

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Dio a danno de' peccatori. Si hanno in Plinio, in Ateneo e in Orosio esempj d' interi popoli costretti ad abbandonare i loro paesi infestati dalle ranocchie.

Vers. 9. Determina tu a me il tempo, ec. affinchè tu non possa poi dire, che le ranocchie se ne sieno andate per qualche cagion naturale ;

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