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14. Dixit Deus ad Moysen: EGO SUM, QUI SUM. Ait: Sic dices filiis Israel: QUI EST, misit me ad vos.

15. Dixitque iterum Deus ad Moysen: Haec dices filiis Israel Dominus Deus patrum vestrorum, Deus Abraham, Deus Isaac, et Deus Jacob, misit me ad vos: Hoc nomen mihi est in aeternum, et hoc memoriale meum in generationem et generatio

nem.

16. Vade, et congrega seniores Israel, et dices ad eos:

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14. Disse Dio a Mosè: IO SONO QUEGLI, CHE SONO. Così dirai a' figliuo li di Isracle: Colui, CHE È, mi ha spedito a voi.

15. E di nuovo disse Dio a Mosè: queste cose dirai a' figliuoli d'Israele: Il Signore Dio de' padri vostri il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, e il Dio di Giacobbe mi ha mandato a voi. Questo nome io ho in eterno, e con questo mi rammenteranno per tutte le generazioni.

16. Va, e raduna i seniori d'Israele, e dirai loro: Il

Vers. 14. IO SONO QUEGLI, CHE SONO. S. Giovanni nell' Apoc. I. 8. espresse la forza di questo nome, dicendo: Colui, ch'è, e che era, e che sarà. Vedi le note a questo luogo. Dinotasi con questo nome la necessità dell'esistenza di Dio, l'eternità, l'immutabilità e la pienezza dell' essere I filosofi pagani fecero uso di questa definizione di Dio; onde Platone nel Timeo scrive, che quello solo è, ch'è eterno ed immutabile le altre cose poi, anzi che essere, più veramente non sono: quindi ancora la celebre iscrizione del tempio di Delfo: Tu sei. La maniera di pronunziare il nome incomunicabile di Dio è diversa negli antichi autori e ne' Padri. S. Girolamo e Origene pronunziano Jao. Vedi il primo in Ps. 8., e il secondo, lib. 6. cont. Cels. I più lo pronunziano Jehovah i Giudei non pronunziano questo nome; ma incontrandolo nel testo della Scrittura leggono in cambio di esso Adonai,

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Con questo mi rammenteranno ec. Con questo nome Jehovah io sarò rammentato e invocato ne' tempi avvenire.

Vers. 16. I seniori d' Israele. Alcuni per questi seniori intendono un consiglio, o sia senato permanente eletto per provvedere alle occorrenze di quella repubblica sotto la dipendenza del re d'Egitto: altri vogliono, che in questo luogo sieno indicati solamente i capi delle tribù, e i più ragguardevoli uomini rispettati non per la legittima potestà, di cui fossero rivestiti, ma per la loro età e virtà.

Dominus Deus patrum vestrorum apparuit mihi, Deus Abraham, Deus Isaac, et Deus Jacob, dicens: Visitans visitavi vos, et vidi omnia, quae acciderunt vobis in Egypto:

17. Et dixi, ut educam vos de afflictione Egypti in terram Chananaei et Hethaei et Amorrhaei et Pherezaei et Hevaei et Jebusaei, ad terram fluentem lacte et melle.

18. Et audient vocem tuam ingredierisque tu, et seniores Israel ad regem gypti, et dices ad eum: Dominus Deus Deus Hebraeorum vocavit nos: ibimus viam trium dierum in solitudinem, ut immolemus Domino Deo nostro.

19. Sed ego scio, quod non dimittet vos rex Ægypti, rex Ægypti, ut eatis, nisi per manum validam.

20. Extendam enim manum meam, et percutiam et percutiam Ægyptum in cunctis mirabilibus meis, quae facturus

Signore Dio de' padri vostri mi è apparito, il Dio ďΑbramo, il Dio d'Isacco, il Dio di Giacobbe, e ha detto: Io vi ho visitati attentamente, e ho veduto tutto quel, che è stato di voi nell'Egitto:

17. E ho decretato di trarvi dalla oppressione d'Egitto alla terra del Chananeo e dell' Hetheo e dell' Amorrheo, e del Pherezeo e dell'Heveo e del Jebuseo, a una terra, che scorre latte e miele.

18. Eglino ascolteranno la tua voce: e anderai tu co' seniori d'Israele dinanzi al re d'Egitto, e gli dirai: Il Signore Dio degli Ebrei ci ha chiamati: noi faremo tre giornate di viaggio nella solitudine per offerir sacrifizio al Signore Dio nostro.

19. Ma io so, che il re di Egitto non vi lascerà andare, se non forzato da mano potente.

20. Perocchè io stenderò la mia mano, e flagellerò l'Egitto con tutti i prodigj, che io sono per fare tra di

Vers. 18. Faremo tre giornate di viaggio ec. Dio fa sapere al tiranno parte del vero, gliene cela l'altra parte. Da Gessen al Sinai non v'ha più di tre giornate di strada. Il sacrifizio dovea farsi sul Sinai, vers. 12.

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loro: dopo questi vi lascerà andare.

21. E farò si, che questo popolo troverà grazia al cospetto degli Egiziani: e quando partirete, non uscirete con le mani vote;

22. Ma ogni donna chiederà alla sua vicina e alla sua casigliana vasi d'argento e d'oro e vestimenta : e li porrete addosso aʼvostri figliuoli e alle vostre figlie, e spoglierete l'Egitto.

Vers. 22. Ogni donna chiederà alla sua vicina, ec. Si vede, che gli Ebrei viveano mescolati cogli Egiziani nella terra di Gessen.

E spoglierete l'Egitto. Ottima maniera di acquisto ella è questa donazione, che Dio fa agli Ebrei di tutto quello, che potranno prendere dall' Egitto; e questa donazione fu loro fatta da Dio in pagamento e compensazione delle fatiche sofferte da esse servendo al re, per le quali nissuna mercede non era stata renduta giammai. Vedi Sap. X. 17. Tertulliano lib. II. cont. Marc. cap. 20. conquide gli empj, i quali da questo luogo presero occasione di bestemmiare contro Dio, come autore del peccato.

CAPO IV.

Mosé dopo aver ricevuti da Dio tre segni di sua missione si scusa in varj modi tutt' ora; e finalmente s'arrende, e torna in Egitto colla mɔglie e i figliuoli. L'Angelo minaccia di uccider Mosè ma la moglie circoncide il figliuolo. Aronne va incontro a Mosè, e insieme vanno a trovare i figliuoli d'Israele.

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1.

Rispose Mosè, e disse:

Ei non crederanno a me, e non ascolteranno la mia voce; ma diranno: Il Signore non ti è apparito.

2. E quegli disse a lui: Che è quello, che tu hai in mano? Rispose: Un bastone.

3. E disse il Signore: Gettalo per terra. Lo gettò, e cangiossi in serpente, talchè Mosè si fuggì.

4. E disse il Signore: Stendi la tua mano, e prendilo per la coda. Stese la muno, e lo prese, e ritornò un

bastone.

ANNOTAZIONI

Vers. 1. Ei non mi crederanno. Dio avea detto a Mosè, che i seniori avrebbero creduto; ma questi teme la durezza e pervicacia del popolo ben conosciuta da lui, e la quale gli diede poi tanti affanni .

Vers. 3. Lo gettò, e cangiossi in serpente. I miracoli qui descritti doveano servire ad autenticare la missione di Mosè, e a stabilir lui medesimo nella speranza dell' ajuto divino per sormontare le grandissime difficoltà, ch' egli dovea incontrare.

5. Ut credant, inquit, quod apparuit tibi Dominus Deus patrum suorum, Deus Abraham, Deus Isaac, et Deus Jacob.

6. Dixitque Dominus rursum: Mitte manum tuam in sinum tuum. Quam cum misisset in sinum, protulit leprosam instar nivis.

7. Retrahe, ait, manum tuam in sinum tuum. Retraxit, et protulit iterum, et erat similis carni reliquae.

8. Si non crediderint, inquit, tibi, neque audierint sermonem signi prioris, credent verbo signi sequentis.

9. Quod si nec duobus quidem his signis crediderint, neque audierint vocem tuam, sume aquam fluminis, et effunde eam super aridam, et quidquid hauseris de fluvio, vertetur in sanguinem.

10. Ait Moyses: Obsecro, Domine, non sum eloquens ab heri, et nudiustertius: et ex quo locutus es ad servum tuum, impeditioris et tar dioris linguae sum.

5. Affinchè credano, disse, che è apparito a te il Signore Dio de' padri loro, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, e il Dio di Giacobbe.

6. E il Signore disse di nuovo: Mettiti in seno la tua mano. Emessa ch'ei l'ebbe in seno, la cavò fuora coperta di lebbra bianca come neve .

7. Rimettiti, disse (Dio), la mano in seno. La rimise, e la cavò fuori di nuovo, ed era come l'altra carne.

8. S'ei non crederanno, disse, a te, e non capiranno il linguaggio del primo prodigio, si arrenderanno a quello del prodigio seguente.

9. Che se a nissun de due prodigj crederanno, e non ascolteranno la tua voce, prendi dell'acqua del fiume e versala per terra, e quanta ne avrai attinta dal fiume, si convertirà in sangue.

10. Disse Mosè: Perdona, o Signore, io non era uomo facondo per lo passato: anche dopo che tu hai parlato al tuo servo, io sono tardo di lingua e balbuziente.

Vers. 10. Anche dopo che tu hai parlato al tuo servo, io sono ec. Quantunque tu renda cloquenti le lingue de' pargoletti, contuttociò io non ho

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