LA MORTE DI CATONE ELEGIA 1 POICHÈ fu il capo al gran Pompeo reciso, E che in Cesare sol concorse intero Ea Roma, ancor piena di grave affanno, Fu forza alfin la disdegnosa fronte Sotto il giogo piegar del suo tiranno. Fin nell'estremo là del Tauro monte, Che coll'alta cervice al ciel confina, Rese le genti al suo comando pronte. Ma non poteo perciò l'alma divina Mai soggiogar di quel Romano invitto, Con cui morì la libertà Latina: Il qual poichè restò vinto e sconfitto L'infame Tolomeo che contendea Alla bella Cleopatra il pingue Egitto, I mesti giorni in Utica traea, Ove ripieno il cor di patrio affetto, Di Pompeo l'aspro fato ancor piangea. Nè per timor che gli nascesse in petto Ivi n'andò, ma sol perchè fuggia Della Romana servitù l'aspetto. |