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suo dominio ad un' ammirabile condizione di sicurezza e di pace.

-Nelle isole Marchesi, il Re di Tahuata, e la Regina sua moglie hanno ricevuto il santo Battesimo. Si moltiplicano i catecumeni, e tutto sembra annunziare giorni di consolazione e salute all'avventurato paese.

LETTERA

DEL DOTTOR GIOVANNI MERKEL

AL PRESIDE DELL'ARCHIVIO DELLA CATTEDRALE DI MODENA

AVVERTIMENTO

Si è trattenuto qui per circa due mesi il ch. Sig. Dottor

Giovanni Merkel, di Norimberga, studiosissimo giovine che rivolge la paziente solerzia dell' ingegno suo ad indagare principalmente nel Medio Evo le vicende mutevoli del Romano Diritto. I Canoni Ecclesiastici sono per lui un soggetto di attento studio, siccome conservatori ch'essi furono in parte del molto che rimaneva antiquato per la prevalenza de' Codici Barbarici; e questi ultimi, e segnatamente le Leggi Longobardiche, fermano poi con ispecialità l'attenzione di lui per cercarvi e quell' elemento Germanico che dapprima soffocò il Romano, e quel rinvigorire della Romanità che lentamente preparò l'età imperiale della Scuola Bolognese.

Per tutto ciò veniva egli fra noi desideroso di esaminare le Raccolte de' Canoni ed il Manoscritto delle Leggi Longobardiche, conservati nell' Archivio del Reverendissimo Capitolo di questa Cattedrale, e bramoso poi sommamente di indagare se esistesse pur tuttavia quel famoso Codice delle Leggi Saliche che il Muratori nominò Estense, e che dopo di lui essendo sfuggito alle ricerche de' moderni eruditi, era da essi compianto come perduto (V. Pardessus, Loi Salique, Préface P. LXVII-LXX). Rivoltosi pertanto a' Bibliotecarj della Estense, questi gli furono cortesi di efficace mediazione; talchè dalla squisita liberalità de' Reverendissimi Signori Canonici potè avere lunga ed ampla concessione di quanto formava uno de' principali suoi desiderj, e dalla benigna indulgenza della R. A. del Duca Signor Nostro essendogli stato concesso l'esame del Codice Salico Muratoriano (che si era scoperto custodito nel R. Archivio Segreto e per ciò appunto rimaso ignoto a' chiarissimi Pertz e Pardessus ed al Sig. Eugenio

de Rozière), (1) ebbe aggiunto al colmo de' suoi voti, ed ottenuto quanto la Città nostra poteva offerirgli in utilità de' suoi studj.

Di tutto ciò l'animo gentile del ch. Sig. Dott. Merkel sentì una gratitudine non minore de' beneficj; e volendo che questa paresse con alcuna esteriore manifestazione, dopo aver renduto alla R. A. del Duca i più devoti ringraziamenti, e dopo avere nell' Appendice quindicesima dell'Archivio Storico Italiano che si pubblica in Firenze (a facc. 787 in calce) fatto cenno delle incomparabili cortesie ricevute in Modena, voleva che in queste nostre Memorie fosse resa di comune ragione la Lettera seguente da lui medesimo indiritta al Molto Reverendo Sig. Canonico Caula, Archivista Capitolare, perchè il bisogno suo di mostrarsi grato e a lui e a' Modenesi trovasse qui stesso nelle sue publiche azioni di grazie qualche soddisfazione; facendo chiari così i men confidenti che al vero senno è sempre compagna la libera confessione del benefizio ottenuto, e che questa vicendevolezza di ufficj di cortesía e di riconoscenza forse sola può fare degli studiosi e de' possessori di letterarj tesori una concordevole fratellanza, produttrice di nuovi e più felici risultamenti.

ALL' ILLUSTRISSIMO E REVERENDISSIMO
SIGNOR CANONICO D. FILIPPO

CAULA

PREFETTO DELL'ARCHIVIO DELLA CATTEDRALE DI MODENA

Illustrissimo e Reverendissimo Signor Canonico,

Alla moltitudine dei sentimenti, che nell' animo mio di giorno in giorno si aumentano verso di Lei, male risponde

(1) Sino dall'anno 1842 aveva il nostro ch. concittadino Prof. D. Celestino Cavedoni scoperta l'esistenza di questo Codice, e ad istanza del citato Signore di Roziére, inviatone a lui per lettera il riscontro de' titoli tutti de' Capitoli: nè potè senza meraviglia leggere nell' Opera avvertita del ch. Pardessus (Parigi 1843) al luogo sovrindicato, ch'esso Signor di Roziére non ne aveva poi dato contezza, secondo il convenuto, al dotto Membro dell'Istituto di Francia, lasciando così tuttavia ignorare la controversa esistenza di un desideratissimo Manoscritto.

*

rebbero le parole, colle quali mi accingo a palesarglieli, se non fossi sicuro che la bontà della Signoria Vostra Reverendissima vorrà gradire anche il più piccolo segno di essi ed accettare in luogo del fatto il mio immanchevole buon volere. Conciossiachè non consideri io già soltanto come mero obbligo di convenienza, ma bensì come vero piacere ed urgente bisogno del cuore, che vengano per queste due righe a notizia di Lei e dei Reverendissimi Signori Canonici di questa Cattedrale i più sinceri e più caldi ringraziamenti delle cortesie cumulate sopra di me nei lunghi ed importantissimi lavori statimi permessi nel loro famosissimo archivio.

Ella sa ch' io venni in Modena coll' ardente desiderio di esaminare quel celebrato codice delle leggi barbare, specialmente Langobardiche, il quale sino dal tempo del Muratori è stato considerato dagli eruditi come un prezioso cimelio della letteratura del medio evo: or bene, avendo osato comunicarle le mie brame, ecco colla più grande liberalità concedermisi infinitamente più ch'io non sperava, ed impartirmi favori segnalatissimi, de' quali un giorno renderò certo più distinta testimonianza di quello che mi sia ora possibile in questa lettera, sdebitandomi così in qualche modo degli obblighi incontrati nel giovare gli studi miei sui preziosi manoscritti Capitolari, la cui custodia è commessa alle abili e benevole mani della Signoria Vostra Reverendissima.

E la generosità tanto più essere da stimarsi, quanto più importante è quello che si favorisce, chi è che non sappia? Per la qual cosa i tesori dell' Archivio della Cattedrale di Modena avendo fama Europea, bene dee ancora il mondo letterario intendere il regalo fatto dai proprietari di esso, qualora concedano di queste ricchezze anche la più menoma parte. Non è dunque meraviglia se io, che intendo tutte le forze mie nello svolgere l'intricato labirinto delle leggi nel medio evo, sebbene mi fossi penato lungamente a raccoglierne i monumenti nella Vaticana, nella Laurenziana ed in Monte Casino, non potei dispensarmi dalla necessità di cercare attentamente questo nobile archivio, che in sommo grado contiene quello che colà mi fu offerto.

Considerando pertanto i successi favvorevoli ottenuti, nè trovando in me meriti a ciò bastevoli, debbo protestare altamente il fatto della sua gentilezza e la conseguente mia gratitudine, alla grandezza della quale non credo mai che potrò ragguagliare i servizi, che le poche mie forze mi permettessero di renderle. Per che, in tale disparità di condizione, La prego, Reverendissimo Signor Canonico, a gradire questi miei sentimenti e communicarli cogli altri Reverendissimi Signori Colleghi suoi, ai quali basti di grazia per ora la protesta schietta e sincera, che fra tanti ricordi, i quali mi fanno e faranno cara la memoria di Modena, uno dei più durevoli sarà per fermo l'affettuosa cortesia, con cui Ella mi accolse nella solinga stanza dell' Archivio del Duomo.

Sono pieno di stima e di ossequio

di Lei, molto Reverendo Signor Canonico,

Modena li 26 dicembre 1846

Umilissimo Servitore

GIOVANNI MERKEL

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