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est mari, nunc strato aequore blandiri, nunc procellis ac fluctibus inhorrescere. Dunque non mi sembra andar lungi dal vero, leggendo nel volgarizzamento questi due periodi: Or non è licito all'anno di adornare il volto della terra ora con fiori, ora con biade; ora confondere quel viso con piogge e freddi? E NON È ELLI LA RAGIONE DEL MARE ora lusingare CON ABBONACCIATE ACQUE, ora incrudelirsi con marosi e tempeste? Nota bene che l'accompagnare elli con ragione non ripugna punto alla maniera de' Classici. Così nel Passavanti, allegato dalle Giunte veronesi: Egli è una umiltà falsa e fitta, ch'è solo nella vista di fuori. Per conchiusione, vorrebbesi rettificare il citato passo, e trasferirlo all' articolo Abbonacciato.

ABBUCCINARE. Vedi BUCCINARE.

ABBUONAMENTO.

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ABBUONATO. ABBUONIRE. Dal vedere nel sovraccennato Vocabolario tratte fuori queste maniere di voci insiem coll' altre Abbonamento, Abbonare, Abbonato, Abbonire, non dovendosi credere che gli Accademici abbiano voluto o potuto abolire le distinzioni suggerite alla scrittura, non dall' arbitrio de' grammatici, ma dalla natura istessa della toscana pronunzia; giovi qui, per occasione, ripeterti colle parole del Bartoli la regola de' dittonghi che, in torsi lor di sopra l'accento, si scempiano.

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« Non è di pochi l' errare in questa osservanza, del non iscrivere il dittongo dove non va; e fatica e noja di troppa più spesa che utile sembra loro il dover farsi a trascegliere e notare ad una ad una le voci che soggiacciono a questo accidente; pur essendo il vero sì altramente, che tutte si conoscono in una qual che sia di loro, e la maniera di regolarle tutte è la medesima di ciascuna. - Due sono i dittonghi che patiscono questa mutazione di scriversi ora interi, ora sol per metà, e perciò non più dittonghi: l' uo, del quale diremo in prima, e l' ie. Adunque, avvisate (1) questa riga di voci che qui distendo quali mi vengono alla penna: buono, scuola, nuovo, fuoco, tuona, può, suole, muojono, cuoprono, muovere, ecc. Non è egli vero che tutte portan l'accento sopra 'l dittongo, e ne priemono l'o? Ripigliate ora le medesime, ma fatte divenire altri

(1) Notisi qui l'uso naturalissimo, fatto da questo insigne tesoriere di nostra lingua, del verbo Avvisare nel senso originario di Accostare, sottoporre, fissar per oggetto al viso, cioè alla vista; oppure (che torna lo stesso) applicare o dirigere questa all'oggetto. Il Vocabolario, al paragrafo di Avvisare pel significato di Por mente, Considerare minutamente, ne diede esempj delle Novelle antiche. Ed altri, che si riducono alla medesima origine di significato, distinse con diverse dichiarazioni, cioè Tor di mira, Adocchiare, Squadrare, ecc.

casi, o altri tempi, o allongate, o variate, per modo che l'accento passi più innanzi, sì che più non si posi sopra 'l dittongo; in tal caso si getta l'u, e ne rimane l'o sola. Perciò non iscriverete buontà, ma bontà, non scuolare, ma scolare, non nuovissimo, ma novissimo, nè infuocare, nè tuonare, nè puotere, nè suoleva, nè muorì, o muorire, nè cuoprire, o cuoperchio, nè muoveva, ecc.; ma gittatone l'u, moveva, coperchio, e così di tutte l'altre voci somiglianti a queste nell' aver tal volta l'accento sopra il dittongo uo; che in passando quello più avanti, non si ritiene altro che l'o. Il medesimo avviene al trittongo iuo, quanto al gittarsene per la stessa cagione quell' infelice u che v'è nel mezzo. Perciò figliuolo, usciuolo, seggiuolo, cedriuolo, pagliuola, tovagliuola, cavriuolo, ecc. ci daranno figlioletto, usciolino, seggioletta, ecc..... (Dell' Ortogr. ital. cap. 2. S. 2) (1).

Di dodici esempj, che gli Accademici adducono sotto gli accennati articoli, undici conferman la regola. Non è da curare un Abbuonisce di

(1) L' Ortografía del Bartoli è piena di documenti utilissimi. Allo studioso giovine potrebb' essere specialmente opportuna la ristampa fattane a Reggio, nel 1833, conforme alla prima edizione romana del 1670, e con sobria giunta di quegli avvertimenti che la ragion dell'uso od altra miglior convenienza, nelle mutazioni di due secoli, parea che lasciasse desiderare.

Lorenzo Bellini, sì perchè l'autorità sua, per questo capo, nulla rileverebbe, sì perchè, giusta la sentenza dello stesso Bartoli, ancor ne' dittonghi v' ha qualche esempio da recarsi più a scorrezione di cui che sia, che a volontà dell' autore.

AFFARE. È indubitato il suo titolo nel Vocabolario Italiano. Ma l'uso odierno, che va secondo la corrente di Francia, ne fa tale scialacquamento, che si direbbe esser noi ad ogni tratto costretti di supplire all' insufficienza de' vocaboli Negozio, Fatto, Occupazione, Faccenda, Briga, Interesse, Cura, Incombenza, Officio, Impresa, Carico, Assunto, Operazione, Lavoro, Trattato, Pratica, Maneggio, Occorrenza, Avvenimento, ecc. ecc., i quali per gli avi nostri significavano assai meglio che per noi non fanno gli Affari. L' Accademico Lusitano, ricordato spesse volte nelle passate esercitazioni, c' informa che un tempo si tentò d'introdurre questa voce nel Portogallo, quando si parlava di negozj politici, ma che oggi, per quanto spetta alla lingua scritta, se ne trova appena vestigio in qualche pessima traduzion dal francese. Quanto a noi, procedendo colla ragione del moderno avanzamento, non sarebbe strano che fra poco agli orecchi nostri meglio ancora sonasse Affarato o Affaroso, che Affaccendato, Operoso, Attivo, Occupato, Faccendiere, Affannone, ọ simile.

AGGETTIVO. Quantunque alla più de' grammatici sia piaciuto scrivere Addiettivo, e nel Vocabolario non siasi introdotto, che ben tardi, Aggettivo, quest' ancora è voce regolarissima, anzi più conforme all' indole del nostro volgare. Ma quell' Agghiettivo, che vi fu messo del pari, non sembra che pur meritasse menzione, quando non fosse stato per confinarlo nelle ultime regioni dell' idiotismo.

ALLACCIARE. Al primo significato di questo verbo, che propriamente è Legare e Strigner con laccio, il Vocabolario dà fra gli altri esempj questo del Cavalca: Iddio agli eletti sottrae le cose desiderate, e scioglienegli; e a' reprobi e superbi gli para innanzi come lacciuoli, acciocchè periscano in essi allacciandosi. Lascio che l'esempio avrebbe forse miglior sede fra quelli dove la medesima voce è introdotta per figura o similitudine. Quello che importa si è che il Cavalca non sia qui ridotto a dar lezione di solecismo. Egli non può avere scritto gli para, ma sì le para. E a questo modo ha l'edizion del Bottari, probabilmente in conformità co' testi da lui consultati.

ALLUNGARE. Fra' significati, che gli assegnano Vocabolarj, è quello di Allontanarsi, Discostarsi, Dilungarsi, lat. Recedere, Abscedere. Questa forma rende il verbo, come suolsi dire, neutro passivo o, come forse un giorno dirassi,

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