La Gerusalemme liberata: e L'AmintaFirmin Didot et cie., 1876 - 558 |
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Adrasto albergo alcun alfin allor altrui AMINTA Amor anco arda Argante arme Armida Asia avea Buglion campo cavalier ch'a ch'è Chè che'l ciel Circasso Clorinda colpo crine DAFNE destra destrier dolce duce Egitto elmo empio fero ferro foco Franchi fugge furor genti gira Goffredo gran grida guardo Guelfo guerra guerrier guisa indi intanto intorno Ismeno l'arme lassa lieto loco LXII LXVII LXXII LXXVI medesmo mille mira mortali morte mostra mura nemico ninfa notte novo occhi Oimè oltra omai onor opre Pagan Palestina parla passi pensier percosse periglio petto piaga pianto picciol piè pietà ponno poscia preghi pria primiero pugna puote Quinci Quivi ragion re norvegi regno Rinaldo sangue scudo sdegno seco secura segue selva sembiante signor Silvia sospiri sovra spada spirto stuol suon Tancredi TIRSI tosto turba usbergo vede veggio volto volve XLVI XXXVI
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Strona 349 - Dch mira (egli cantò) spuntar la rosa Dal verde suo modesta e verginella; Che mezzo aperta ancora, e mezzo ascosa, Quanto si mostra men, tanto è più bella. Ecco poi nudo il sen, già baldanzosa, Dispiega : ecco poi langue, e non par quella; , Quella non par, che desiata avanti Fu da mille donzelle, e mille amanti. Così trapassa, al trapassar d...
Strona 4 - La sua forma invisibil d' aria cinse , Ed al senso mortai la sottopose : Umane membra, aspetto uman si finse; Ma di celeste maestà il compose. Tra giovane e fanciullo età confine Prese , ed ornò di raggi il biondo crine. Ali bianche vestì , ch' han d'or le cime, Infaticabilmente agili e preste.
Strona 275 - Misero, di che godi? oh quanto mesti fiano i trionfi ed infelice il vanto! Gli occhi tuoi pagheran (se in vita resti) di quel sangue ogni stilla un mar di pianto.
Strona 277 - Tremar sentì la man, mentre la fronte, Non conosciuta ancor sciolse e scoprio. La vide e la conobbe; e restò senza E voce e moto. Ahi vista! ahi conoscenza!
Strona 349 - Vezzosi augelli infra le verdi fronde Temprano a prova lascivette note. Mormora l'aura, e fa le foglie e l'onde Garrir, che variamente ella percote...
Strona 348 - Stimi- (sì misto il culto è col negletto) sol naturali e gli ornamenti ei siti. Di natura arte par, che per diletto l'imitatrice sua scherzando imiti. L'aura, non ch'altro, è de la maga effetto, l'aura che rende gli alberi fioriti: co' fiori eterni eterno il frutto dura, e mentre spunta l'un, l'altro matura.
Strona 324 - Nomi, e senza soggetto idoli sono Ciò che pregio, e valore il mondo appella. La fama, che invaghisce a un dolce suono Voi superbi mortali, e par sì bella, È un eco, un sogno, anzi del sogno un'ombra, Ch'ad ogni vento si dilegua e sgombra.
Strona 1 - Musa tu, che di caduchi allori Non circondi la fronte in Elicona, Ma su nel Cielo infra i beati cori Hai di stelle immortali aurea corona; Tu spira al petto mio celesti ardori, Tu rischiara il mio canto, e tu perdona Se intesso fregi al ver, s'adorno in parte D'altri diletti che de
Strona 275 - Tre volte il Cavalier la Donna stringe Con le robuste braccia ; ed altrettante Da que' nodi tenaci ella si scinge, Nodi di fier nemico, e non d
Strona 145 - Fuggì tutta la notte, e tutto il giorno errò senza consiglio e senza guida, non udendo o vedendo altro d'intorno, che le lagrime sue, che le sue strida. Ma...