Se non consolami Tua santa voce, Nel sen l'umore Deh alfin palesami Alfin deh muovati De' mali miei, Ah se a quest' anima O Nume altissimo, Santo dei Santi, Gloria ed onor. E Pace candida Con voi dimorasi Luminosa scintilla, Anima mia, Della tua prigionia lacci funesti. L'umana infermità; guerra crudele Ora il duolo, or la tema, or la speranza. Il riposo, il conforto. Coraggio, anima mia, vicino è il porto. Mira di Spirti alati Ridente stuol come esultando intorno La tua partenza affretta, E dice: ah vieni, il tuo Signor t'aspetta. Ah il giorno ai lumi è spento! Calma di dolce oblio. Ah questo dunque chiamasi, Ma la Terra dov'è? fra quali abissi S'allontana, si perde! il Cielo, il Cielo A guisa di balen: l'eterna Voce E il mio rapido volo a Dio mi porta. La vittoria tua dov'è? Te sulle rigide Pensando agli orridi E per te agevole L' alpestre via Te allor dall'Aquila Fulminea scorto Accolse Cesare Pietoso in sen. Ei tuoi dì candidi E or che nutrivasi Te amato Principe L'inesorabile Morte nemica Tronca a' tuoi teneri |