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LIBRO TERZO

PULITEZZA SPECIALE.

ARTICOLO PRIMO.

CONVERSAZIONI.

CAPO PRIMO

Origine delle conversazioni e specie.

I.

llorchè, dopo il IX secolo, rimase sciolto quasi ogni vincolo governativo in Europa, ciascun uomo, secondo le sue forze, procurò di rapire o distruggere, fabbricar fortezze per difendersi, o adunar armi per assalire.

Tra gli oggetti rapiti primeggiavano le donne ragguardevoli per bellezza.

I cavalieri, o sia gli uomini a cavallo, che più de' fanti erano anticamente pregiati alla guerra, spinti da avidità e da amore, da vanità e da gloria, si assunsero il carico di difendere il bel sesso, come vedremo nell'articolo seguente.

Quindi si unirono in crocchi talora ne' castelli de' feudatari, talora nelle corti de' principi

GIOJA, Galateo, Vol. II.

I

i cavalieri per fare pompa delle loro imprese, le donne per onorare i loro difensori e trarne vanto, i poeti per cantare il valore degli uni e la bellezza delle altre:

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"Le donne, i cavalier, l'arme, gli amori,

» Le cortesie, le audaci imprese io canto ».

Siccome le dame e le principesse " l'oggetto » erano della poesia, così ne furono le sovrane " in giudizio e pro tribunali. Imperocchè tene"vano nelle lor corti e castella corte d'amore o parlamento, ove trattavansi i problemi, le cause, le liti amorose e cavalleresche; concorrendovi gentiluomini e dame dappresso e da lungi, e sopratutto poeti e cantori, quasi avvocati e giurisprudenti primari a quel fôro. Che se contenti » non erano i litiganti della sentenza de' parlamenti, allor sorgevano le Tenzoni o sfide poe» tiche, colle quali l'un contra l'altro scriveva» no i trobadori a difesa di lor cause e di lor » belle, onde erano sempre in giro messaggi e "proposte e risposte e lamenti e disfide novelle » d'amore e di poesia (1).

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Cresciuti in forza i Governi ne' susseguenti secoli, e cessati i pericoli delle belle, non fu più necessario, per essere ammesso in queste conversazioni, l'aver rotto più lancie in onore d'una principessa o d'una dama, ma bastò che vi scendesse

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* cioè, bastò che discendesse da qualcuno che fosse stato innalzato al sublime onore di custodire le regie stalle, le regie cantine, i regi lavatoi (1) (1) e le regie meretrici (2) (a).

*

(1) Le gazzette di Londra del 28 maggio 1820 dicono:

Le petizioni presentate alla corte dei riclami nella circostanza dell'incoronazione (dell' attuale re d'Inghilterra) contengono pretensioni singolarissime, e che ricordano usi antichissimi. Il conte d'Abergavenny, come signore della cascina di Sculton, riclama l'uffiizio di capo delle dispense, chiedendo di farne il servizio, sia personalmente, sia col mezzo del suo deputato, e riclama per suo emolumento tutti gli avanzi delle piattanze e delle carni dopo il pranzo.

Due petizioni furono presentate dal duca di Norfolck. Colla prima, nella sua qualità di conte meresciallo ereditario, egli chiede di compiere personalmente o col mezzo d'un deputato gli uffici di primo bottigliere d'Inghilterra e di ricevere perciò la miglior coppa d'oro con coperchio, tutti i vasi e i vini che rimarranno sotto il mezzule, e tutti gli orciuoli e coppe, eccetto quelli d'oro e d'argento che resteranno nel celliere dopo il pranzo. Colla seconda petizione il nobile duca dimanda, come signore della cascina Workoop, di presentare al re un guanto di mano destra, e di sostenere il destro braccio del re nel mentre ch'egli tiene lo scettro reale.

Il duca di Montrose, grande scudiere, dimanda di fare il servizio di sargente al lavatoio dell' argenteria, e di ricevere tutti i piatti e tondi d'argento serviti sulla mensa del re il giorno dell'incoronazione; e cogli emolumenti che ne dipendono, e di portare eziandio gli speroni del re dinanzi S. M.

Il signor Campbell, come signore della cascina di Lyston, reclama il diritto di far delle cialde pel re, e d'imbandirle sulla mensa reale al banchetto dell'incoronazione.

(2) Nel secolo X e seguenti il maresciallo delle regie prostitute era un pubblico funzionario presso la corte d'Inghilterra.

(a) Questo passo e la nota (2) che sono nella 3.a edizione, furono levati dalla 4.a, e sostituito: «Per apprezzare meglio i » sentimenti del poeta e salire all'origine degli usi, il lettore può " consultare la nota (1).

Rimasero quindi a poco a poco e dovettero rimanere esclusi i poeti; giacchè, se nello stato primitivo delle conversazioni mentre il poeta si mostrava ricco d'idee, vantavano i cavalieri destrezza e le donne pericoli, nel seguente stato il poeta solo sarebbe rimasto oggetto degli astanti, quindi ne avrebbe sofferto la vanità degli altri.

Muniti di privilegi reali ed onorifici che dalle altre classi li separavano, facendo, come è ben giusto (a), professione d'ignoranza, i nobili chiusero ad esse la loro conversazione, e avrebbero creduto di degradarsi se alla loro confidenza avessero ammesso chi soltanto di talenti o d'altre abilità personali si fosse potuto dar vanto (1).

II.

Appena comparvero le prime scintille delle scienze, i pochi spiriti gentili che non rimanevano impaniati nelle sensazioni materiali del volgo, provarono il bisogno di unirsi per fare acquisto delle altrui cognizioni e dare in cambio le proprie. Questo bisogno era tanto più forte, quanto che prima della stampa altissimo era il prezzo de' libri,

(a) Invece di quel satirico come è ben giusto, nella 4.a ediz. fu sostituito principalmente in Francia.

(1) Esistono scritture del XVII secolo, sulle quali persone d'alto rango fecero la croce perchè non sapevano scrivere.

Nello stesso secolo parecchi parenti del celebre Cartesio si sforzavano di cancellarlo dalla loro memoria, persuasi che la filosofia, di cui egli era il corifeo, fosse macchia alla loro schiatta. (V. Thomas, Eloge de Descartes).

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