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parizione dell'angelo, cosi qui l'apparizione dell'angelo è un vano abbellimento destinato a preludere l'apparizione di Gesù.

Esaminiamo ora il terzo racconto, quello di Marco, per vedere se forse non s'avvicini maggiormente al fatto. Ma esso è così sconvolto, e composto di parti incoerenti che non è da pensare a cercarvi un tal carattere di veridicità. Dopo di aver narrato primieramente come la domane del sabbato le donne si recassero di buon'ora al sepolcro di Gesù, e come, informate da un angelo della risurrezione di lui, il timore le rattenesse dal far parola ad alcuno dell'apparizione avuta (16, 1, 8), Marco continua (v. 9), come se mai non si fosse trattato nè della risurrezione nè del tempo in cui questa era avvenuta Ora Gesù, essendo risuscitato il mattino del primo giorno della settimana, apparve primieramente a Maria Maddalena. Questa particolarità non concorda neppure colla narrazione antecedente, la quale non è punto fatta per significare una apparizione destinata in particolare a Maddalena; in fatti, allorchè Maddalena, con due altre donne, fu informata dall' angelo della risurrezione di Gesù, Gesù non poteva ancora esserle apparso più tardi ed in cammino per ritornare in città, ella era in compagnia delle altre donne, e, secondo Matteo, esse ebbero realmente tutte insieme la cristofania. Ora dovrem noi, per tal ragione, considerare la fine del Vangelo di Marco, dal v. 9 in avanti, come un'aggiunta posteriore ')? L'affermativa è dubia in causa della mancanza di motivi critici decisivi, e più ancora in causa dell' interruzione che ne verrebbe nella conclusione del Vangelo, la quale rimarrebbe tronca col membro di frase: Perchè esse furono comprese da timore. Ad ogni modo, noi abbiamo qui una relazione che il redattore ha composto in fretta con elementi di diversa natura attinti alla leggenda in voga, elementi cui egli non seppe padroneggiare e cui mise assieme senza avere un'idea chiara dell'andamento delle cose e dell'ordine con cui si succedettero.

Il racconto di Luca non presenterebbe alcuna speciale difficoltà, se non avesse, in comune cogli altri, un elemento sospetto, l'apparizione dell'angelo e, quel ch'è più, l'apparizione di due angeli. Che cosa avevano a fare gli angeli in questa scena? Matteo dice ch'essi erano là per toglier via la pietra dal sepolcro; ma Celso ha già obbiet

1) Come Paolo, Fritsche, Credner, Einleitung, 1, § 49. In contrario, confr. De Wette, Exeg. Handb. 1, 2, § 199 seg. Una opinione intermediaria trovasi in Hug, Einleit. in das N. T. 2, § 69.

tato che, giusta la supposizione ortodossa, il Figlio di Dio non poteva aver avuto bisogno di un simile soccorso 1); tutt' al più egli avrebbe potuto giudicarlo conveniente. Presso Marco e Luca, gli angeli sembrano piuttosto semplicemente incaricati di dare alle donne informazioni e commissioni; ma siccome, al dire di Matteo e Giovanni, Gesù medesimo apparve immediatamente dopo e ripetè queste commissioni, era superfluo l'incaricarne gli angeli. Altro più non resta a dire se non che gli angeli appartenevano alla decorazione della grande scena in qualità di servi celesti destinati ad aprire al Messia la porta per la quale egli voleva uscire, guardie d'onore collocate nel luogo stesso cui abbandonava, pieno di vita, colui ch' era stato messo a morte. Ma allora domandasi: Vi ha egli un simile apparato nella vera corte di Dio, o esisterebbe esso soltanto nell' idea puerile che se ne formava l'antichità?

In presenza di tali difficoltà, si tentarono diverse vie per trasformare in apparizione naturale gli angeli della storia della risurrezione. Nel che, prese le mosse dal racconto del primo Evangelo, si fece osservare ch'esso attribuisce all'angelo uno sguardo simile a lampo, la rimozione della pietra e il terrore delle guardie, rannestando per giunta un terremoto alla apparizione di lui. Ciò posto, non ci voleva molto per pensare sia ad una folgore che gettò via la pietra chiudente il sepolcro, ed atterrò le guardie, sia ad un terremoto il quale, accompagnato da fiamme sgorganti dal sole, produsse i medesimi effetti; nel qual caso ciò ch'ebbevi di fiammeggiante e di imponente nel fenomeno fu preso dai soldati di guardia per un' apparizione angelica). Ma l'angelo si è seduto sulla pietra rimossa e, quel ch'è più, ha parlato con le donne: questa doppia circostanza rende l'ipotesi insufficiente. Si è quindi cercato di completarla col dire che il grande pensiero della risurrezione di Gesù, che fu provocato nello spirito delle donne dalla vanità del sepolcro e che trionfo a poco a poco dei primi dubi, fu dalle donne attribuito a un angelo, secondo il modo di pensare e di parlare degli Orientali 3). Ma come avviene

1) In Orig. c. Cels. 5, 52: Il Figlio di Dio non potè, a quanto sembra, aprire la tomba, ma ebbe bisogno di un'altra mano che sollevasse la pietra.

2, Schuster, nella Biblioteca universale di Eichhorn, 9, pag. 1034 seg.; Kuinöl, in Matth., pag. 799.

3) Friedrich, Sugli angeli della storia della rivoluzione, nella Biblioteca universale di Eichhorn, pag. 700 seg.; Kuinöl, 1. c.

che in tutti gli Evangeli gli angeli figurino vestiti d'abiti bianchi e raggianti? È questa pure una figura del linguaggio orientale? L'uomo dell' Oriente può, non v' ha dubio, designare un buon pensiero che gli sorge in mente come un pensiero inspirato da un angelo; ma il descrivere oltre a ciò le vesti e l'apparenza di quest' angelo oltrepassa la misura del linguaggio figurato persino in Oriente. Nella descrizione del primo Vangelo si potrebbe forse valersi del preteso lampo ed inferirne che l'idea onde furon colorite le donne a quel bagliore venne dalla stessa attribuita ad un angelo il quale perciò esse dipinsero siccome coperto di splendide vesti. Ma, secondo gli altri Evangelisti, le donne non furono testimoni del rimovimento della pietra la quale in quest'ipotesi si suppone gettata via da un fulmine; fu quand'esse discesero o guardarono nel sepolcro che le candide forme degli angeli apparvero loro in una calma completa. Bisogna adunque che qualche cosa nel sepolcro abbia in esse suscitata l'idea di angeli vestiti di bianco: ora entro al sepolcro giacevano, secondo Luca e Giovanni, i lenzuoli bianchi che avevano avvolto il corpo di Gesù, questi lenzuoli, che furono riconosciuti semplicemente per tali da alcuni uomini di spirito più calmo e più fermo, poterono, dicesi, essere facilmente presi per angeli da donne timide ed esaltate, in un sepolcro oscuro e nell'illusione dell'alba mattutina '). Ma come avviene che le donne, le quali in ogni caso dovevano aspettarsi di trovare nel sepolcro un cadavere ravvolto in bianchi lenzuoli, abbiano, alla vista di questi lenzuoli, concepito pensieri cotanto strani e siano state propriamente indotte ad imaginarsi (cosa in allora la più lontana dalla loro mente) che potessero essere angeli i quali volevano loro partecipare la risurrezione del loro maestro messo a morte? Quale stranezza, dissero altri commentatori razionalisti, il perdersi in congetture artificiali per sapere che cosa potessero essere gli angeli, mentre, dei quattro racconti, due ci dicono espressamente quel che essi erano, vale a dire uomini naturali; giacchè Marco chiama il suo un giovinetto, e Luca i suoi due uomini 2)? Vuolsi chiedere allora chi fossero questi uomini. Con ciò trovasi nuovamente aperto l'ampio accesso all'ipotesi di associati secreti di Gesù, i quali sarebbero rimasti

1) E ciò che dice l'autore di una memoria nella Biblioteca universale di Eichhorn, 8, pag. 629 seg., e nella Biblioteca di Schmidt, 2, pag. 545 seg. Anche Bauer, Mitologia ebraica, 2, pag. 259.

2) Paulus, Manuale d'Eseg. 3, 6, pag. 529, 55, 60, 62.

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