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36907.

DON

BLIOTHEQUE CANTONAL

LAUSANNE

UNIVERSITAIRE

PREFAZIONE ALLA I EDIZIONE

Parve all'autore di quest'opera fosse tempo oramai di sostituire un nuovo modo di considerare la storia di Gesù alla già vieta spiegazione per via sopranaturale o naturale. E dico vieta più ancora per riguardo al secondo che non al primo modo di vedere; perocchè, mentre l'interesse destato dalle spiegazioni dei miracoli e dal prammatismo de' razionalisti s'è da gran pezza raffreddato, i commentari evangelici più in voga oggidì sono quelli che sanno accomodare al gusto de' moderni la concezione sovranaturale della Sacra Storia. Pure egli è un fatto che la spiegazione ortodossa di questa storia sopravisse a sè medesima più ancora che non la spiegazione razionale; e solo perchè la prima più non bastava alla civiltà progrediente, surse la seconda; ma i recenti tentativi per ritornare coll'aiuto d'una filosofia mistica al punto di vista sopranaturale de' nostri maggiori mostrano chiaro, per la stessa esagerazione a cui debbon ricorrere, ch'essi più

non sono se non imprese disperate per ridurre presente il passato, ammissibile al pensiero l'inammissibile.

Il nuovo terreno che deve succedere all'antico egli è il mitico. Non è già in questo libro che l'idea del mito presentasi per la prima volta allato alla storia degli evangeli. Già da tempo la si adoperò per alcune parti isolate della medesima; ella vuol essere oggi applicata a tutto l'insieme di quella storia. Ciò non vuol dire che tutta la Storia di Gesù si abbia a ritener mitologica, ma sì che tutta vuol essere a parte a parte esaminata, per accertarsi se nulla contenga di mitico. Se l'antica esegesi della Chiesa partiva dalla doppia supposizione che gli evangeli contenessero realmente una storia, e per di più una storia sovranaturale; se il razionalismo rigettava la seconda di queste ipotesi, ma solo per attenersi più fermamente alla prima, che cioè que' libri fossero mera storia benchè naturale; non perciò la scienza dovrà rimanersi a mezza via, ma sì lasciar cadere anco la prima ipotesi, ed indagar seriamente se ed in quanto gli evangeli riposino sopra storica base. Quest'è il naturale andamento della cosa; e sotto tale aspetto l'apparizione di un'opera qual è la presente è giustificata non pure, ma necessaria.

Veramente non è provato ancora che l'autore di essa abbia i requisiti speciali per porsi a questa impresa. Egli è veramente convinto che altri molti avriano potuto eseguire tale opera ben più sapientemente di lui. Pur d'altra parte egli crede possedere almeno una qualità che lo rendeva più che altri capace di sobbarcarsi a tal carico. A' nostri tempi, i più istrutti e più perspicaci teologi mancano generalmente di una condizione essenziale per questi lavori, e senza la quale, malgrado tutta la dottrina, nulla si può eseguire sul terreno della critica: un cuore ed una mente scevri da determinate prevenzioni religiose e dogmatiche; e questa libertà di spirito l'autore acquistò di buon'ora con filosofici studii. I teologi potranno trovare questa totale assenza di prevenzioni, nella sua opera, poco cristiana; egli dal canto suo trova la presenza

di tali prevenzioni, nelle opere loro, poco scientifica. Senza dubbio, a tale riguardo il tono del libro contrasta a quell'aria di devozione edificante o di misticismo ispirato che spira ne' libri moderni sopra simili oggetti; ma non si potrà mai dire che in parte alcuna di esso il frivolo prenda luogo della serietà scientifica. Di ricambio io credo poter giustamente esigere che i giudizii si mantengano sempre sul terreno della scienza, e che non v'abbiano ad intervenire nè fanatismo, nè beghineria.

Ben sa l'autore che l'intima essenza della fede cristiana è indipendente affatto dalle sue critiche ricerche. La nascita sopranaturale di Cristo, i suoi miracoli, la sua risurrezione e la sua ascensione al cielo rimangono verità eterne, per dubio qualunque che si elevi contro la storica realtà di quei fatti. Questa certezza soltanto può dare calma e dignità alla nostra critica; in ciò diversa dalle spiegazioni naturali dei secoli andati, le quali mirando a rovesciare insieme col fatto storico anche la verità religiosa, dovevano necessariamente improntarsi di un carattere di frivolezza. Un capitolo, alla fine dell'opera, mostrerà che il senso dommatico della vita di Gesù rimase inalterato: infrattanto possa la calma e il sangue freddo, con cui la critica intraprende nel corso del libro operazioni in apparenza pericolose, essere spiegata dalla ferma convinzione che tutto ciò punto non nuoce alla fede cristiana. Tuttavia potrebbero taluni individui sentirsi offesi nelle loro religiose credenze da ricerche di simil fatta. Se v'hanno fra questi dei teologi, essi hanno nella loro scienza medesima un rimedio contro simili attacchi, a cui non ponno sottrarsi, dacchè non vogliono rimanersi addietro de' progressi del nostro tempo. Quanto ai non teologi poi, vero è che la cosa non è per essi convenientemente preparata, e perciò appunto il presente scritto fu disposto in maniera da rendere accorti di sovente i meno istrutti fra quelli che il libro non è destinato per loro; che se tuttavia curiosità o zelo religioso li traesse a leggerlo, essi ne riporteranno, come dice Schleier

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PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE.

macher in circostanza simile, il castigo nella loro coscienza; perocchè li penetrerà il convincimento ch'essi non intendono ciò di cui vorrebbero parlare.

Importa ad una dottrina, la quale vuole sostituirsi al posto di un'altra, l'aggiustare completamente i suoi conti con questa. E però, ad ogni singolo punto, l'autore si aperse la via all' interpretazione mitologica traverso quelle de' sovranaturalisti e de' naturalisti, a parte a parte confutandole; in modo tuttavia, che, come conviensi ad una reale confutazione, quanto evvi di vero nelle osteggiate opinioni venga riconosciuto ed estratto per essere incorporato alla nuova dottrina. Con ciò si raggiunse in pari tempo il vantaggio estrinseco che quest'opera può servire di repertorio delle principali opinioni e de' principali trattati sopra ogni parte della storia evangelica. Nè per questo ebbesi in mira di dare una storia letteraria completa; soltanto, dove lo si potè, nelle diverse opinioni si fece ricorso alle opere capitali. Per l'opinione dei razionalisti, le opere di Paulus rimangono classiche, e furono perciò consultate a preferenza; per l'opinione ortodossa, il Commentario di Olshausen ha un' importanza speciale siccome il più recente e il meglio accolto fra i tentativi fatti per rendere filosofica e moderna l'interpretazione sovranaturale. Quanto all'esame critico della vita di Gesù, i Commentarii di Fritzsche sono il più eccellente lavoro preparatorio; perocchè, oltre ad una straordinaria erudizione filologica, essi mostrano in pari tempo quella libertà di spirito e quella indifferenza scientifica davanti ai risultati e alle conseguenze, che sono la prima condizione per progredire su questo terreno.

Il secondo volume, che comincia con una particolareggiata investigazione sui miracoli di Gesù, e che completerà tutta l'opera, è già terminato e va sotto i torchi coll'apparire di questo primo volume.

Tübingen, 24 maggio 1855.

L'AUTORE.

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