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Gli Editori intendono di valersi dei diritti accordati dalla legge per la proprietà della presente opera e relative traduzioni.

AI LETTORI

Era nostro desiderio di rendere pubbliche per la stampa le Memorie della vita e l'Epistolario di Vincenzo Gioberti in quel giorno, in cui i cittadini delle varie provincie italiane inauguravano il monumento allo scrittore che onorò di tanto senno la diletta sua patria; ma circostanze affatto indipendenti dalla volontà nostra nol consentirono. Noi non potevamo tuttavia rimanerci indifferenti al voto universale, manifestato da quasi tutti i giornali nostrani ed esteri, e dalle molte lettere di privati, le quali ci domandavano con viva istanza la continuazione di quei libri, in cui il filosofo italiano spiegava le sue nobili aspirazioni, i suoi italiani avvedimenti.

Ed è perciò che siamo venuti nel pensiero di riordinare una seconda serie degli scritti del Gioberti, ove i suoi pensieri intimi sono, per così dire, messi più in evidenza, e pubblicare senza altro indugio il primo volume inedito delle Miscellanee, pigliando incomincia

mento da quelle che furono per lui dettate nei primi anni della sua carriera filosofica e letteraria (1).

In questo nostro divisamento ci fu somma ventura l'aver trovato concorde la signora Teresa Lamarque, unica parente superstite dell'illustre filosofo, ed erede de' suoi manoscritti. L'egregia donna non solo aderì cortesemente, e senza esitazione, alle nostre preghiere, ma volle per isquisito sentimento di rispetto al suo carissimo cugino e per amore de' buoni studi della patria nostra, nel rilasciarci questi scritti, assicurare in ogni maniera essere sua ferma intenzione che tutti fossero fatti di pubblica ragione; convinta, siccome ella è, che le opere dei celebri scrittori non debbono già costituire un patrimonio privato, ma sibbene appartenere al dominio universale di tutti coloro che attendono con solerzia e con affetto al culto delle scienze e delle lettere.

Ma volendo noi in sì delicata impresa andar cautamente, e, per quanto ci riguarda, adoperare in modo che il sapiente scrittore, almeno nella tomba, non avesse più persecutori, ci siamo attenuti avvedutamente alle norme istesse che egli sancisce nella stampa delle opere postume de' celebri scrittori. Non sarebbe male, egli diceva, se ci fosse un corpo di saggi destinati a visitare le carte degli uomini morti con celebrità, e una biblioteca cui consegnarle. Io vorrei chiamar quelli i senatori, questa il senato della letteratura. (2) »

Noi impertanto abbiamo consegnato ad illustre con

(1) Questi originali sono nella maggior parte raccolti in quaderni bene ordinati, portanti alcuni le date 1818 e 1819, ed altri in fogli staccati e numerati dall'autore istesso. Questi scritti rimarranno per qualche tempo in deposito presso questa tipografia, cosicchè, chiunque il voglia, potrà averne visione.

(2) Vedi articolo sulla Stampa, pag. 184 del volume VI, Opere inedite.

sesso di uomini dottissimi, e, più che ammiratori, amici intimi del Gioberti, gli scritti che siamo per pubblicare, perchè questi li pigliassero ad esame e ci dicessero della convenienza e dell'utilità di mandarli per le stampe. Qui ci corre un debito di riconoscenza verso questi esimii, che, la coscienza del mandato con gentile pensiero consociando al desiderio di tutti, in brevissimo tempo mandarono il loro voto il quale, unanime, statuisce: giovare mirabilmente i nuovi scritti ad accrescere le notizie intorno alla vita, agli intemerati costumi, alle circostanze ed ai tempi del compianto filosofo; rilevare quant'egli gelosamente conservasse intatto il sacro deposito della fede; dimostrare infine ad evidenza che, se qualche tratto delle ultime sue opere, in senso cattolico, parve meno degno di lui, ciò non fu che in apparenza, e per lo scambio di obbiezioni, che egli si proponeva a sciogliere in principii da lui tenuti ed emanati siccome inconcussi (1).

I lettori ci sapranno buon grado, noi speriamo, di questo divisamento; ed allora noi adopereremo in modo che a questo tengano dietro, senza interruzione, gli altri volumi che versano sull'istessa materia. In questa seconda serie delle opere del Gioberti noi abbiamo avuto cura di ribassare, per tutto quello che fu possibile, il prezzo, con intendimento di renderne più facile lo smercio alle persone cultrici di queste severe

(1) A questo proposito pubblichiamo qui in appresso una lettera che ci fu diretta da uno degli esimii personaggi accennati, la quale compendia, per così dire, i voti ed i consigli di tutti. Quegli che dettò la susseguente lettera si tolse inoltre il grave incarico di ordinare le materie e dirigere la stampa di questo libro. Noi rinnoviamo a lui in ispecial modo i nostri sinceri ed affettuosi ringraziamenti, dolenti di non potere ornare questa nostra edizione del suo nome, caro alle scienze ed alle lettere, e per cui era meritamente degno dell'intima amicizia dell'illustre compianto filosofo.

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