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durezza del suo cognato colle teneri impressioni della divina legge. E affinchè ciò non sembrasse poco, tanto si adoperò verso di essi colla forza della parola, che ansiosi li rese a tollerare la gloria della passione; che difatti soffrirono, come ci narrano le gesta chiarissime di questi santi. Dalle quali apprendiamo che quelli furono uccisi dalla spada per il nome di Cristo Signore; e per mezzo di esse facciam noto che la gloriosa vergine Cecilia per un intero giorno ed una notte racchiusa nel bagno non ebbe a riportare alcuna lesione. Imperciocchè colei che portava Cristo nel petto meritò di essere preservata dal calore del bagno. Atteso che due diverse faci ardevano di vivo fuoco, una nel cuore della vergine, l'altra sotto del suo piede. Una era destinata ad abbruciare, l'altra era adatta a recare refrigerio. L'una minacciava l'estremo supplicio, l'altra prometteva il regno. L'una preparava la morte al corpo che doveva perire, e l'altra affrancava la libertà allo spirito che doveva perpetuamente vivere. L'una che estingue la vita, l'altra che conduce alla vita. Nell' una Cristo era glorificato, nell' altra l'inumano persecutore stempravasi per la collera. Ma come vinse il fuoco divinamente acceso, cessò quello che dall' umana fierezza fu ammassato: così per verità alla divina potenza dovettero cedere le umane persecuzioni. Ma poichè comandasti che quella martire tolta dalle fiamme, e consagrata dal sangue suo a te in pace giungesse, ti preghiamo o Dio Santo, affinchè per mezzo di essa ti degni concedere

Oratio post sanctus

Vere sanctus, vere benedictus Dominus noster Jesus Christus Filius tuus. Pro quo praedicti martyres viriliter certando animas posuerunt; et nunc coelestis gloriae participatione laetantur. Qui tanto se dulcedinis amore effudit in Caeciliae virginis corde, ut funditus ab illa extirparet omnem car

neae tintillationis ardorem. Quo carnalem sponsi concubitum respuendo, illi soli se exhiberet intactam, qui per illam emollivit carnalem sponsi ejus duritiam. Sit gloria et gratiarum actio Deo et Salvatori nostro, qui hanc virginem suam illo implevit amore, quo nec divortium seminatur, et spiritualis plenitudo charitatis augetur .. etc. (▲).

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(A) Veramente santo, e benedetto il Signore nostro Gesù Cristo suo Figlio. Pel quale i predetti martiri egregiamente combattendo posero le loro anime, ed ora si allietano coll'essere partecipi della gloria celeste. Il quale sparse in guisa le dolcezze del suo amore nel cuore della vergine Cecilia, che ne tolse pienamente il fomite ardente della carne. Col quale amore celeste ripudiando essa la carnale unione collo sposo, a colui solamente si offriva intatta, il quale per mezzo di essa ammolliva la durezza d'animo dello sposo stesso. Sia gloria e rendimento di grazie a Dio Salvatore nostro che questa vergine di quell' amore fece ripiena, col quale non si semina il divorzio, ma si accresce la pienezza della spirituale carità ..

Oratio post Pridie

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Excelse coelorum Deus ac Domine, qui martyris tui Valeriani voluntatem per Angelum suscitare dignatus es, ut per eumdem quam voluisset insinuaret petitionem; effectumque capere mereretur ex fide; quod et obtinere promeruit enitendo pro fratris salvatione; per eamdem Angeli tui precem quaesumus, ut nostris petitionibus placabilem accomodes aurem. Et per quem visitasti illorum jam credula pectora, per eum corda nostra

jubeas mederi infirma. Et per quem illorum suscepisti precamina, per eum jubeas nostra sanctificare oblata. Ut qui e coelis directus illorum praesentatus est oculis, nunc a te dirigatur benedicturus hic sacrificiis nostris. (A).

(A) Eccelso Dio e Signore dei cieli, che per mezzo dell' Angelo ti degnasti di eccitare la volontà del tuo martire Valeriano, affinchè quella dimanda ti esponesse, che a lui fosse più aggradevole; e meritasse insieme di ottenerne l'effetto in vigore della sua fede, come difatti l'ottenne pregando istantemente per la salvazione del fratello; ti supplichiamo per la stessa preghiera di quel tuo Angelo, affinchè porgi orecchio benigno alle nostre petizioni. E come per mezzo di colui visitasti i loro cuori già conquistati dalla fede, così disponi che per il medesimo siano medicati i nostri cuori infermi. E come per mezzo dell' angelo accogliesti le loro preghiere, così per esso fa che le nostre offerte siano da te santificate. Affinchè come quegli dal cielo spedito si rese visibile ai loro occhi, così egli medesimo ora a te presenti i nostri sacrificj per essere benedetti.

Ad Orationem Dominicam

Attendite dilectissimi fratres, quid sanctorum oratio valeat. Quidve pro impiis opposite justorum intercessiones obtineant; cum orante Urbano, et virginis Caeciliae vota implentur, et Valeriani atque Tiburcii fides aucta, martyrii gloria decoratur. Proinde extensis ad coelum palmis, petamus nobis auxilium de superno invocantes eum ex pietate Patrem, quem terribilem venturum expavescimus Judicem. Profecto etenim erit per illum nobis vita aeterna, per quem virgo Caecilia non fuit in ardoribus con

cremata. Qui enim illos in martyrii certamine positos exaudivit, exaudiet nos cum ad eum fuderimus clamorem gemitus nostri . . . . ... etc. (A).

(A) Considerate, dilettissimi fratelli, quanto valgan le orazioni de' santi, e quel che ottengono le orazioni dei giusti all'opposto dell'odio degli empi; mentre alle preghiere di Urbano e rimangono adempiuti i desiderj di Cecilia, e la fede di Valeriano e Tiburzio accresciuta, la vien decorata della gloria del martirio. Per la qual cosa stese al cielo le mani chiediamo dall' alto l'ajuto, invocando quel Padre pietoso, che temiamo che sia per venire a noi Giudice terribile. Per verità ci verrà donata da colui la vita eterna, pel quale la vergine Cecilia non fu tocca dagli ardori del fuoco. E come egli porse ajuto ai medesimi nel cimento del martirio, così ci esaudirà mentre a lui innalziamo i clamori del nostro gemito.

Benedictio

Omnipotens Deus, qui inter Valerianum atque Caeciliam spirituale sanxit esse connubium, ipse in vos coelestis concordiae tribuat incrementum.

Quique Tiburcium Fratris prece perduxit ad fidem, ipse per vos accendat plurimos ad diligendam aeternae gloriae mansionem.

Ut horum semper foveamini praesidiis, quorum nunc patula exultatione laetamini de triumphis etc. (B).

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(B) L'onnipotente Dio che stabili fra Valeriano e Cecilia uno spirituale connubio, esso accordi a voi l'aumento della celeste con

cordia.

E come per le preghiere del Fratello condusse Tiburzio alla fede, così per mezzo vostro accenda gli animi di molti ad amare l'eterna magione della gloria.

Affinchè sempre siate difesi dalla protezione di quelli, del trionfo de quali ora voi esultate coll'effusione del gaudio.

Potrei riportare ancora qualche passo del Breviario Gotico-Mozarabo ove ricorre l'esposizione degli Atti, e segnatamente un'Inno che può chiamarsi il compendio di essi ; ma siccome ivi ricorrono i medesimi concetti che osservammo nella liturgia della messa Mozaraba, così per amore di brevità stimo di tralasciarlo.

Questa mirabile consonanza delle antiche liturgie della Chiesa Occidentale compie a meraviglia la serie dei monumenti che confermano l'autenticità degli Atti di s. Cecilia come io mi era proposto di dimostrare. Che se dunque i monumenti delle varie epoche fino alla nostra che corre hanno sparsa una luce si copiosa di verità sugli Atti in discorso, e perchè, messo in non cale l'ipercriticismo della scuola giansenistica, tarderemo di porli nel novero di quelli che appellava il Ruinart sinceri ed autentici ? Tornerò a ripeterlo ancora una volta prima che ponga fine al mio assunto, che cioè gli Atti della nostra celebratissima Martire sono forse gli unici che hanno in loro sostegno il suffragio dei monumenti d'ogni tempo. E poi quale istorica narrazione può esservi più di questa varia e dilettevole ? Il lettore nello scorrere queste pagine ritroverà nella simplicità storica tutte quelle varie bellezze di episodî, di similitudini, di descrizioni, di dialoghi, d'imagini che oggi con tanto artifizio si adoprano nei romanzi e profani

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