Scelte poesie italiane

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Tasso, 1833 - 312
 

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Strona 71 - E a questi marmi venne spesso Vittorio ad ispirarsi. Irato a' patrii Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il...
Strona 198 - D'illustre voratore. Intanto addio Degli uomini delizia, e di tua stirpe, . E de la patria tua gloria e sostegno. Ecco che umili in bipartita schiera T accolgono i tuoi servi : altri già pronto Via se ne corre ad annunciare al mondo, Che tu vieni a bearlo ; altri a le braccia Timido ti sostien mentre il dorato Cocchio tu sali, e tacito, e severo Sur un canto ti sdrai. Apriti, o vulgo, E cedi il passo al trono ove s' asside 11 mio Signore : ahi te meschin s
Strona 70 - A egregie cose il forte animo accendono l'urne de' forti, o Pindemonte; e bella e santa fanno al peregrin la terra che le ricetta. Io, quando il monumento vidi ove posa il corpo di quel grande che temprando lo scettro a...
Strona 74 - Il sacro vate, placando quelle afflitte alme col canto, i Prenci Argivi eternerà per quante *" abbraccia terre il gran padre Oceano. E tu onore di pianti, Ettore, avrai ove fia santo e lagrimato il sangue per la patria versato, e finché il Sole risplenderà su le sciagure umane.
Strona 272 - Torna a fiorir la rosa che pur dianzi languia , e molle si riposa sopra i gigli di pria : brillano le pupille di vivaci scintille. La guancia risorgente tondeggia sul bel viso; e, quasi lampo ardente, va saltellando il riso tra i muscoli del labro, ove riede il cinabro. I crin , che in rete accolti lunga stagione, ahi! foro, sull' omero disciolti qual ruscelletto d' oro forma attendon novella d' artificiose anella. Vigor novo conforta l' irrequieto piede : natura ecco ecco il porta, sì che al vento...
Strona 67 - Pur nuova legge impone oggi i sepolcri fuor de' guardi pietosi, e il nome a' morti contende. E senza tomba giace il tuo sacerdote, o Talia, che a te cantando nel suo povero tetto educò un lauro con lungo amore, e t'appendea corone; e tu gli ornavi del tuo riso i canti che il lombardo pungean Sardanapalo, cui solo è dolce il muggito de' buoi che dagli antri abduani e dal Ticino lo fan d'ozi beato e di vivande.
Strona 67 - ... nembi e dal profano piede del vulgo, e serbi un sasso il nome, e di fiori odorata arbore amica le ceneri di molli ombre consoli.
Strona 248 - Rimescola i color vari infiniti, E via gli sgombra con l'immenso lembo Di cosa in cosa; e suora de la morte, Un aspetto indistinto, un solo volto Al suolo, ai vegetanti, agli animali...
Strona 291 - Te, quando sorge, e quando cade il die, E quando il sole a mezzo corso il parte, Saluta il bronzo che le turbe pie Invita ad onorarte.
Strona 278 - Ed ecco il debil fianco per anni e per natura vai nel suolo pur anco fra il danno strascinando e la paura: nè il sì lodato verso vile cocchio- ti appresta, che te salvi a traverso de' trivi dal furor de la tempesta.

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