Archivio glottologico italiano, Tom 8

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Graziadio Isaia Ascoli, Carlo Salvioni
Casa Editrice Felice Le Monnier, 1885

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Strona 72 - Deposuit potentes de sede; et exaltavit humiles. Esurientes implevit bonis; et divites dimisit inanes. Suscepit Israël puerum suum; recordatus misericordiae suae.
Strona 124 - In altri termini, qui si tratta di quell'antica fusion nazionale, per la quale appunto il latino volgare è surto. Qui è nativo, quel che altrove è immesso. — La maggior purezza della tempera del linguaggio si combina poi con una persistenza che rasenta l'invariabilità. Non c'è così un antico italiano da contrapporre al moderno, come al moderno francese si contrappone un antico.
Strona 124 - Calti, che soccombono alla civiltà romana, rappresentata da quel volgare. Si tratta, in altri termini, di nuovi individui etnici, che sorgono per la fusione di due diverse entità nazionali una delle quali, numericamente più o meno debole, vince in quanto la sua parola è adottata, l'altra in quanto ell'adatta questa parola alle propenzioni sue proprie. L'italiano vero e proprio, all'incontro, non è la resultanza del latino volgare che si combini o collutti con altre favelle, ma è la...
Strona 127 - ... non potrebbe conseguire e mantenere se non connaturandosi la viva favella dell'odierna Firenze. La riscossa del Manzoni contro quanto era invalso di artificiale e ammanierato nella lingua e nello stile, è stata grandemente fruttuosa, e degna del suo genio. Ma la differenza storica tra il caso della Francia (lingua della conversazione di Parigi) e quello...
Strona 127 - ... convenire. Ma troppo ne soffriva la prosa; e doveva fare giusta invidia agli Italiani la spontaneità e la sicurezza della prosa d'altre letterature, della francese in ispecie. In questa legittima invidia ha la sua ragione e la sua forza la scuola capitanata da Manzoni, che aspira a quell'assoluta naturalezza del linguaggio letterario, a quell'assoluta identità tra il linguaggio della conversazione e quello dei libri, che la generalità degl'Italiani non potrebbe conseguire e mantenere se non...
Strona 99 - B. dialetti che si distaccano dal sistema italiano vero e proprio, ma pur non entrano a far parte di alcun sistema neo-latino estraneo all'Italia (il ligure, il pedemontano, il lombardo e l'emiliano; i dialetti sardi); C.
Strona 124 - ... alloglossa, la elaborazione, ch'egli subisce secondo le disposizioni orali di cotesta gente, si fa tanto maggiore, quanto più ci allontaniamo dal punto della immissione, quanto cioè più largamente nello spazio e nel tempo, s'agita per quelle bocche la parola importata.
Strona 127 - ... conversazione di Firenze), è tale che implica più di una difficoltà di principio, qui or volendosi produrre, come per opera postuma di letterati, quel che nella Francia è stato e rimane il prodotto necessario e spontaneo della civiltà universale. Le teorie di Manzoni si prestarono troppo facilmente a esagerazioni deplorevoli; si cadde in una nuova artifiziosità, in una maniera di scrivere, che potrebbe dirsi vernacolare e quasi gergale; alla quale dovrà portar rimedio l'azione moderatrice...
Strona 122 - ... si affermerà giustamente, che, per quanto è della nobiltà isterica, la lingua italiana non solo primeggi fra tutte le neo-latine, ma anzi costituisca quasi un grado intermedio fra il tipo antico o latino e il moderno o romanzo. — Ciò che in ispecie s...
Strona 126 - ... poesia convenire. Ma troppo ne soffriva la prosa; e doveva fare giusta invidia agli Italiani la spontaneità e la sicurezza della prosa d'altre letterature, della francese in ispecie. In questa legittima invidia ha la sua ragione e la sua forza la scuola capitanata da Manzoni, che aspira a quell'assoluta naturalezza del linguaggio letterario, a quell'assoluta identità tra il linguaggio della conversazione e quello dei libri, che la...

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