Canti di Aleardo AleardiG. Barbèra, 1869 - 492 |
Z wnętrza książki
Wyniki 1 - 5 z 34
Strona 19
... tricolori , e mi baciasti La prima volta in fronte , e da quel bacio D'improvviso sull'anima mi piovve L'aura del canto , e un ' immortal speranza . VIII . E da quel dì cantai . L'amor , UN ' ORA DELLA MIA GIOVINEZZA . 19.
... tricolori , e mi baciasti La prima volta in fronte , e da quel bacio D'improvviso sull'anima mi piovve L'aura del canto , e un ' immortal speranza . VIII . E da quel dì cantai . L'amor , UN ' ORA DELLA MIA GIOVINEZZA . 19.
Strona 36
... aura che sui vietati orli moría , Gli recava l'odore alle celesti Lonicere rapito , e da le valli D ' asfodillo sorrise evaporato ; Scendere a balzi per le conche d'ambra Sentía l'onda beata , e con l'eterna Pioggia di perle accarezzar ...
... aura che sui vietati orli moría , Gli recava l'odore alle celesti Lonicere rapito , e da le valli D ' asfodillo sorrise evaporato ; Scendere a balzi per le conche d'ambra Sentía l'onda beata , e con l'eterna Pioggia di perle accarezzar ...
Strona 39
Aleardo Aleardi. Significando le segrete cure Come dettava amor , iva per l'aura La prima nota di strumento umano . ( ' ' ) E sui rami venían dei terebinti I pennuti cantor , maravigliando Che fosse nata al mondo un'altra voce ...
Aleardo Aleardi. Significando le segrete cure Come dettava amor , iva per l'aura La prima nota di strumento umano . ( ' ' ) E sui rami venían dei terebinti I pennuti cantor , maravigliando Che fosse nata al mondo un'altra voce ...
Strona 40
... aura pacificata , un Caïnita Fantastico riguarda a tanto d'acque Impedimento , che gl ' invidia il tócco De le opposte riviere . E come scorge Agili i tronchi galleggiar su l'onda , Con la scienza del vogante cigno Sale sovr ' essi e ...
... aura pacificata , un Caïnita Fantastico riguarda a tanto d'acque Impedimento , che gl ' invidia il tócco De le opposte riviere . E come scorge Agili i tronchi galleggiar su l'onda , Con la scienza del vogante cigno Sale sovr ' essi e ...
Strona 50
... Aura , che cingi Arcanamente , come fascia d'Isi , Il gemello pianeta , e tu mi narra Quanto cozzo di spade , e polveroso Cader di troni , e canti ed eloquente Suono di lingue ignote a nui , per quella Lontananza di giorni ài ripetuto ...
... Aura , che cingi Arcanamente , come fascia d'Isi , Il gemello pianeta , e tu mi narra Quanto cozzo di spade , e polveroso Cader di troni , e canti ed eloquente Suono di lingue ignote a nui , per quella Lontananza di giorni ài ripetuto ...
Inne wydania - Wyświetl wszystko
Kluczowe wyrazy i wyrażenia
ALEARDI ALEARDO ALEARDI allor Amatunta amore anima arcano Arnalda arpa aura avea avello bacio battaglie bella bruno Bussento campi canto canzon carme cento CESARE BETTELONI Chè chiome cielo cipresso Cipro Circello cittade colli core corsier crine croce crudel d'amore danza deserto divino dolore donna Epicedio eterna Etmani fanciulla festa figli fior fiume Fornarina fûr gente gentil giocondi giorno giovinetto grido guardo Honved Iddio immortal infelice irrequïeta itale Muse Italia Josephstadt l'anima l'aure l'onda lagrime lampo lande Leucade luna lungo madre Maria mesta mille molli mondo monti moribondo morte muore nembo Nicosia nobile notte occhi padre parea passa patria pianto piè pöeta popolo posa povera prega pria pugna pupilla ruina sacra sale sangue santa Saturnali selvaggio selve sento Signore solchi solinga Sovra splendido stelle stranier suon superba sventura talora terra Tirteo tomba tristi valle Vedi vêr vergine vide
Popularne fragmenty
Strona xvi - Se tu fossi morta in Grecia, la più lunga, la più morbida treccia sarebbe stata la tua. Dio sa, Michelangiola, qual parte forse avesti nel fragile tessuto delle mie idee e de' miei sentimenti. Tu non ne sapesti mai nulla, ed io ne so meno di te: sono segreti del Signore. Un profondo amore dunque, e un po...
Strona 208 - Poscia ravvolti in quei vapor d'affanno saettaron le nari all'infedele atrocemente. Ella agitò pei lini le sue nobili forme; una fatica disperata divenne il suo respiro; come di cosa che si ferma, il metro sempre più lento era del core; volle mettere un grido; aprì gli occhi; la lampa spegneasi allora con guizzo supremo; ed ella vide l'ombra de la morte passar su la parete. - Al...
Strona 76 - Dolorosi all'esilio; e già le brune Pupille il velenato aere contrista. Qui non la nota d'amoroso augello Quell'anime consola; e non allegra Niuna canzone dei natali Abruzzi Le patetiche bande. Taciturni Falcian le messi di signori ignoti; E quando la sudata opra è consunta Riedono taciturni; e sol talora La passione dei ritorni addoppia Col domestico suon la cornamusa.
Strona 86 - ... per reconditi ardori, e lento lento emergeva una molle isola calva; e sur essa appariva a la sinistra lampana dei vulcani una infinita deformità di creature morte: mistico germe di venture pietre e maraviglie. Intorno a la solinga primogenita usciano inaspettate altre sospinte da virtù segreta isolette sorelle, onde le dolci nostre pendici, e l'odorose curve de le nostre convalli. Ivi un zampillo che ignoto allor non prevedea la gloria insuperata d'esser detto il Tebro, ai recenti dirupi era...
Strona 134 - L'onda del ciel nel calice dei fiori Che Dio prepara all'augellin che migra. Sarà giorno di festa il...
Strona 294 - D'essere fulminato: e una silente Siepe di plebe, in ira a Dio, fissava Coi mille occhi la fronte inalterata D'un morituro. Ei salutò l'Italia Serenamente... Un turbine di nebbie Coperse il resto. A mezzo il dì dai vani Ad or ad or de le fuggenti nubi Usciva il sole a battere- sul campo Deserto, su la fune orrida, su la Pendula salma d'un gentile ucciso, E su quel collo ahi! livido, che un tempo Tu coprivi di baci. Un augellino Su la trave del martire cantava Sentendosi la brina.
Strona 274 - Scender soletta un'altra boscaiola: Scendere la costiera . Con orma così lieve Da somigliar a spirito che vola. Gli occhi cerulei in su quel bianco viso Pareano due pervinche in su la neve; Due rosette pronostiche di morte, Fiorivano talora all'improvviso Accese in mezzo de le guance smorte; Nè so perchè compresso Avesse intorno il suo fardel di stipe Con rami di cipresso e di mortella.
Strona 207 - Sovra il tappeto oriental caduto Era un volume da la man che ancora Si atteggiava a tenerlo. Avea scordato Quella sera di dir le sue preghiere. Un altro Iddio le inquietava i caldi Rivi del sangue. E sotto il trasparente Velo azzurrino de le sue palpébre Iva ondeggiando immersa in non so quali Vagabondi desii la sua pupilla.
Strona 30 - Quell' afflitto stridir de la cicogna, Che agli orli de la perfida marina Muor sitibonda; quel sepolcro d'acque De le cinque città di peccatori, Dove persin quando veleggia il nembo, Tacito passa e folgore non vibra; Mostran con la implacata ira del cielo Una miseria che ti stringe il core Amarissimamente. E pure è in terra Una miseria ancor più luttuosa, Uno spettacol, dove più ti pare La vendetta di Dio significata. È un vanitoso popolo d'imbelli Che non à patria, ed all...
Strona 209 - D' infra gli spacchi dei cadenti muri si rizzavan in tetro ordin le strigi col topazio del tondo occhio fissando la passeggera, ed incurvando in atto di reverenza il capo. Il tenebroso aer intorno intorno era inquieto per l'ale floscie di notturni augelli che il volto a lei strisciavano e le chiome rigide, urtando con l'incerto volo. Ella seguiva indifferente, e il piede, vanto dei balli, scivolar talora sentìa sul tergo d'un'immonda botta saltellante nel buio a la ricerca di laide nozze.