Studi polemici sulla Divina commedia |
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Strona 26 - Surge a' mortali per diverse foci La lucerna del mondo : ma da quella, Che quattro cerchi giugne con tre croci , Con miglior corso, e con migliore stella Esce congiunta, e la mondana cera Più a suo modo tempera e suggella. Fatto avea di là mane , e di qua sera Tal foce quasi, e tutto era là bianco Quello emisperio , e 1...
Strona 92 - Non dèi più ammirar , se bene stimo , Lo tuo salir, se non come d'un rivo, Se d'alto monte scende giuso ad imo.
Strona 98 - ... rimote. Nel suo aspetto tal dentro mi fei, qual si fé' Glauco nel gustar de l'erba che '1 fé' consorto in mar de li altri Dei.
Strona 85 - Come all' ultimo suo ciascuno artista. Cotal, qual io la lascio a maggior bando, Che quel della mia tuba, che deduce 35 L' ardua sua materia terminando, Con atto e voce di spedito duce Ricominciò: Noi semo usciti fuore Del maggior corpo al ciel, ch...
Strona 76 - S'io era corpo, e qui non si concepe com'una dimensione altra patio, ch'esser convien se corpo in corpo repe, accender ne dovrìa più il disio di veder quella essenza in che si vede come nostra natura e Dio s'unìo.
Strona 74 - Beatrice in suso, ed io in lei guardava; E forse in tanto, in quanto un quadrel posa, E vola, e dalla noce si dischiava, Giunto mi vidi ove mirabil cosa Mi torse il viso a sè; e però quella, Cui non potea mia opra essere ascosa, Volta ver me sì lieta come bella : Drizza la mente in Dio grata, mi disse, Che n' ha congiunti con la prima stella.
Strona 23 - E di subito parve giorno a giorno Essere aggiunto, come Quei che puote Avesse il ciel d'un altro Sole adorno. Beatrice tutta nell' eterne ruote Fissa con gli occhi stava; ed io in lei Le luci fissi di lassù remote. Nel suo aspetto tal dentro mi fei, Qual si fe' Glauco nel gustar dell' erba , Che il fe' consorto in mar degli altri Dei.
Strona 139 - Sola t' intendi, e da te intelletta Ed intendente te, ami ed arridi ! Quella circulazion, che sì concetta Pareva in te, come lume riflesso, Dagli occhi miei alquanto circonspetta, Dentro da sè del suo colore stesso Mi parve pinta della nostra effige, Per che il mio viso in lei tutto era messo. Qual è il geometra che tutto s' affige Per misurar lo cerchio, e non ritrova, Pensando, quel principio ond...
Strona 68 - Che l'uno all'altro raggio non ingombra. A sofferir tormenti e caldi e geli Simili corpi la Virtù dispone, Che come fa non vuoi che a noi si sveli.
Strona 95 - Scio hominem in Christo ante annos 25 quatuordecim, (sive in corpore nescio, sive extra corpus nescio, Deus scit:) raptum hujusmodi usque ad tertium caelum. Et scio hujusmodi hominem, (sive in corpore, sive extra corpus nescio, Deus scit : ) quoniam raptus est in paradisum : et audivit arcana verba, quae non licet homini loqui.