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effetto, il quale è, ch'ella ha a liberare i l'uomo della pena 2 dovuta per lo peccato, o diminuirla:

et intendesi della confessione insieme coll' assoluzione: e questo fa in due modi. L'uno si è in quanto la confessione non fatta ancora in atto, ma pure avuta in voto, cioè in proponimento, da colui, ch'è contrito, come toglie via la macola della colpa, così toglie il reato, cioè l' obbligagione 3 alla pena etterna, alla quale l'uomo era obbligato per la colpa mortale; ma rimane ancora obbligato a pena temporale: la quale, come medicina purgativa, si dee sostenere nel purgatorio. Ma imperocchè quella pena del purgatorio non è proporzionata alla forza dell'uomo, che vive in questa vita; cioè a dire, che l'uomo in questa vita non potrebbe sostenere tanta pena, quant'è quella del purgatorio, la quale, secondochè dice Santo Agostino, avanza ogni pena, che in questa vita si potesse sostenere; ha trovato la divina misericordia modo, che per virtù delle chiavi di Santa Chiesa, il ministro, cioè il prete, che n'è 114 chiavajo, quella pena si mitiga, e temperala, e falla si proporzionata al podere dell'uomo, che vivendo in questa vita, si puote purgare, e soddisfare per tutta quella pena,che dovea nel purgatorio patire, faccendo e sostenendo quelle opere penose, che'l prete nella confessione, assolvendolo, gl' impone. L'altro modo,

I l'anima. E. M. 1 2 che dee sostenere. E. M.

3 della pena eternale. E. S.

si è

che la confessione diminuisce e scema la pena,
per la erubescenzia, cioè per
la vergogna, che s'ha
nella confessione, del proprio peccato: la quale è
penosa, e spezialmente a molte persone vergogno-

I che anzi vorrebbono sotenere 2 qualunque altra pena, che quella della vergogna. Quella adunque vergogna penosa, e vergognosa pena, è in luogo di sodisfazione, come l'altre opere penose della penitenza. E però dicono i Santi, che è utile il confessare più volte, et a più confessori il peccato ; perchè avendone tuttavia nuova vergogna e nuova pena si scema la pena debita. E tanta potrebbe essere la pena del dolore della contrizione, e la pena della vergogna, la quale l' uomo volontariamente sosterrebbe per amore di giustizia e di caritade, che non rimarrebbe a sostenere pena veruna nel purgatorio per li peccati. Et a dare ad intendere ciò, Iddio il dimostra alcuna fiata per alcuni esempli sensibili, come la confessione toglie e scema la pena.

Leggesi scritto da Cesario, che nella città d'Arazzo in Francia, certi eretici furono presi dallo Inquisitore, i quali per paura della morte negavano la loro resia. Ma essendo 3 molto sospetti d' errore, furono esaminati per lo giudicio del ferro caldo, come era 4 nel paese costuma. E imperocch' egli 115

I che innanzi. E. S. 2 quantunque altra pena grande. E.

1

3 di molti sospetti. E. S.

4 nel paese costumato. E. S. costume nel paese. M.

erano perfidi paterini, il ferro ardente arse loro tutte le mani, per la qual cosa furono tutti sentenziati al fuoco. Uno giovane di loro, il quale era di gentile sangue, fu indotto da uno cherico, che dovesse lasciare la resia: e rispondendo egli, che conoscea bene d'avere errato, ma che troppo era tardi a tornare a penitenza; disse il cherico, che la vera penitenza non era mai tardi. Chiamato adunque il prete, il giovane, si cominciò a confessare: e come cominciò a dire li peccati, e l'arsione cominciò a scemare: e secondochè procedeva nella confessione, così a poco a poco il dolore e 'l colore nero del fuoco sen' andava. Compiuta la confessione, e ricevuta l'assoluzione, il dolore tutto, e l'2 arsura, e ogni segnale di fuoco si partì delle mani, come se mai non avesse 3 tocco fuoco. Presentato al giudice, dove gli altri tutti furono mandati al fuoco, egli come fedele Cristiano fu diliberato. Or come sia utile a confessare più volte il peccato, e che modo se ne dee tenere, se egli è di necessitade in alcuno caso di riconfessare uno medesimo peccato più volte, si dirà più innanzi nel luogo suo. E' un altro effetto della confessione, che il peccato, manifestato in confessione, si cuopre e nasconde, e dimenticasi in prima 4 da Dio, in quanto Iddio non lo vede, e non se ne ricorda a punirlo. Onde Iddio dice per lo Pro

3 toccato. E.

I colore del fuoco. M. S. 2 arsione. E. 4 da Dio. E dicesi il peccato nascosto e dimenticato da Dio in quanto Iddio. E.

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-

pec

I

feta: Se 'l peccatore si convertirà, e lascerà li
cati, io non mi ricorderò di tutti li suoi peccati.
E a questo medesimo intendimento parlava il Sal-
mista, quando diceva: Beati, quorum remis-
sae sunt iniquitates, et quorum tecta sunt pecca- 116
ta: Beati sono coloro, le cui iniquitadi sono
rimesse, e' loro peccati sono coperti e nascosti. Na-
scondonsi ancora dal diavolo i peccati confessati, de'
quali non puote l'uomo poi accusare; che come 2
si pruova per molti esempli, il diavolo mostra di
scrivere i peccati dell' uomo, in quanto gli vede,
quando si fanno: 3 e tiegli a mente, e recagli a
mente all'uomo nella ora della morte, davanti al
giudicio di Dio: la qual cosa non può fare de' peccati
confessati, i quali li si nascondono, e dimenticagli.
Di ciò si trova uno esemplo tra gli altri.

Leggesi nella leggenda di Santo Costanzo, Arcivescovo di Conturbia, che dicendo egli la messa, uno monaco giovane, il quale in quella messa avea cantato il Vangelio, forse con peccato mortale, fu invasate dal diavolo: e tra l'altre cose che dicea, si

ch'elli manifestava, palesemente rimprove rando altrui, i peccati, quantunque celatamente commessi, se non erano confessati. Onde molti temendo la vergogna, si confessavano, innanzichè gli 4 venissero davanti : e alquanti, ch'avevano ri

1 rimesse, e perdonate. E. M. 2 si trova. E. S.
3 tiengli. E. M. 4 apparissono innanzi. E. M. S.

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cevuto vergogna da lui, non confessati, s' andavano poi a confessare. Oh grande virtù della confessione ! a coloro, ch'erano confessati in prima, non diceva niente: coloro, i quali egli avea prima isvergognati, non essendo confessati, tornando dopo la confessione, non gli riconoscea; anzi dicea: a costoro non dico io altro, che prode et onore. E i desi intendere. quello, ch'è detto della virtù della confessione, quando la confessione si fa legittimamente, come si dee, con contrizione, e con proponimento di non 117 fare 2 più il peccato; che altrimenti non vale. E di ciò se ne truova uno bello esemplo.

I

Leggesi, che in 3 Bramante, secondochè scrive Cesario, fu uno indemoniato, il quale rimproverava a chiunque egli vedeva i peccati commessi non confessati. Uno uomo, che disiderava d'udirlo e di vederlo, ma temeva il 4 rimprovero de' peccati, andò innanzi, ch'egli venisse al luogo, dov'egli era, e confessossi di tutti li suoi peccati, non avendo contrizione, 5 nè ponendosi in cuore di rimaner sene. E così confessato venne alla presenza dello indemoniato: il quale 6 vedendo da lungi, gridò lo indemoniato, e disse: Bene ne venga l'amico mio: certo molto ti se' ben lavato et imbucato. E con

1 deesi. E. M. debbesi. S. 2 più peccato. E. M.
3 Brabanzia. E. Brabante. M. Bramanzia. S.

4 rimproverio. E.

5 nè proporrimento di rimanersi di peccare. M.
6 vedendolo dalla lunga. E. da lunga. M.

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