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luogo suo più oltre, dove meglio ci i cadrà in taglio. E che l'uomo debbia dire il peccato suo egli stesso, Iddio il dice per Isaia Profeta: Dic tu iniquitates tuas, ut justificeris: Di' tu le tue 2 iniquità, e' tuoi peccati, acciocchè tu sii justificato. Non dice dicale il confessore o altri per te, se non se in caso, dove tu non potessi, o non sapessi, come interviene a molte persone, che o per vergogna, o per temenza, come interviene spezialmente alle donne: 3 perdonosi, vengonosi meno, che smemorano, e dimenticano i peccati, che in prima avea. no 4 pensati di dire. Nel quale caso è di bisogno, che'l confessore assicuri il peccatore, e ajutilo, recandogli a mente i peccati, ne' quali crede, ch' egli debbia avere 5 offeso, avendo tuttavia discrezione nel domandare; come s' ammaesterrà il confessore, e di ciò, e dell' altre cose, ch'egli debbe osservare nel luogo suo. Anche contiene la predetta diffinizione, data da Santo Agostino, della confessione, quello di che si de' fare la confessione, in ciò che dice: Morbus latens: La'nfermità 6 nascosta, cioè il peccato, che si chiama infermitade dell' anima, della quale chiedeva d'essere sanato Santo David Profeta, quando dicea: Miserere mei, Domine, quoniam infirmus sum: sana me, Domi

1 darà il taglio. S.

2 peccata e iniquitadi. S.

3 perdonsi, e vengonsi meno. E. M. 4 pensato. E. M. S. 5 offeso Iddio. M. 6 nascosa, E. M.

rea,

ne: Signore Iddio, abbi misericordia di me; perocch' io sono infermo: sanami tu. E dice, che la infermitade è i nascosta, che avvegnadiochè alcuna volta l'opera del peccato sia palese, la volontade che è radice e cagione del peccato, è occulta. 102 E però, quantunque il peccato sia palese, eziandio al prete confessore si vuole confessare in confessione 2 segretamente, come a giudice, e per la mala volontà, ch'è celata, e perch' egli sa il peccato, ch'è palese come uomo, 3 et e' conviene, che gli si dica, come 4 Vicario di Dio, e giudice posto sovra i peccatori. E però dicea la seconda diffinizione, posta di sopra: Coram Sacerdote: che si de' fare al prete; perocchè a' preti, quando s'ordinano, si dà la podestà e balìa d'udire le confessioni de' peccati, e di prosciogliere dalla colpa, e di legare a certa pena, nel modo, che si dirà più specificatamente più innanzi. Onde conviene, che la confessione sia legittima, cioè fatta con legge, e con ordine; che non ogni prete puote assolvere ogni peccatore, nè da ogni peccato; ma quanto, e come, e cui concede la Santa Chiesa, siccome diremo ordinatamente nel processo del trattato Contenevasi ancora nella diffinizione data, la cagione e l'effetto della confessione, in ciò, che dicea: Cum spe veniae: che dee avere l'uomo, che si confessa

I nascosa. E. M..
3 e conviene. E. M. S.

, speranza di perdo

segreta. E. M.
4 a Vicario. M. S.

pec

no; che sanza la speranza, che dee muovere il catore a confessarsi, non s'avrebbe il perdono, che è l'effetto e 'l frutto della confessione. Or come il prete perdoni il peccato, e quanto si stenda la virtù delle commesse chiavi, altrove il diremo. Quì basti quello, che tocca qui leggiermente; per dare ad intendere, che cosa è confessione, 2 spognendo là sua diffinizione, che è la prima cosa, che proponemmo di dire della confessione.

CAPITOLO SECONDO,

Ove si dimostra da cui, e quando fu ordinata la confessione. E che più modi sono di confessare 3 il peccato.

La seconda cosa, che si dee dire della confessio

ne, si è, da cui, e quando fu ordinata. Dove si dee
sapere, che in quattro modi puote il peccatore con-
fessare il peccato suo. L'uno modo si è confessarlo
nel suo cuore a Dio, e rendersi in colpa d'averlo of-
feso, e chiedergli perdonanza e mercè, siccome dice
il Profeta Isaia: Recogitabo tibi omnes annos meos
in amaritudine animae meae: Io ripenserò 4 da-
vanti da te tutti gli anni miei in amaritudine del-
l'anima mia. E Santo David: Tibi dixit cor meum:
A te, Iddio, disse il cuor mio. E più espressamente
altrove 5 è sposto: Dixi confitebor adversum me
2 sponendo. E. M.
4 dinanzi a te. E. M.

I che è tocco. E. M. S.
3 i peccati, E.

5 sposto di sopra. E. M.

103

iniustitiam meam Domino: Io confesserò a Dio contro a me la injustizia del mio peccato. E questa confessione è, e fu sempre di necessità: e sanza essa non si puote avere salute; che la legge, e la ragione naturale lo comanda. Onde eziandio nel tempo della legge della natura, che fu 1 anzi, che si desse la legge scritta a Moisè, era bisogno di fare questa cotale confessione mentale a Dio, ricognoscendo il propio peccato, e dolendosene, come ora è anche bisogno, e fassi nella contrizione. E ch'ella fosse di necessità al tempo della legge della natura, si dimostra in ciò, che Adamo e Caino, i quali non era104 no 2 subietti ad altra legge, sono ripresi, che non

confessaro il peccato loro. Il secondo modo, che si confessa il peccato, si è in giudicio, quando la persona accusata d'alcuno escesso, o per altro nodo judiciale, secondo l'ordine della ragione, è presentata dinanzi a legittimo giudice: e da lui domandata, et esaminata, dee confessare la verità, nou ostante la paura di qualunque pena o danno; altrimenti mentendo al giudice, il peccato commesso negando o scusando, pecca mortalmente, se non fosse già il peccato sì occulto, ch'al giudice non s'appartenesse di cercarlo. Il terzo modo di confessare il peccato, fu quello, che si tenea nella legge antica di Moisè: dove non bastava quello riconosci

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mento i mentale appo Dio, come nella legge della natura si facea; ma era di bisogno per comandamento di Dio, che per alcuno segno di fuori si protestasse il peccato, cioè si desse ad intendere, che l'uomo era peccatore; come si facea per lo sagrificio e per l'offerta dell'ostia per lo peccato, ch'era uno determinato sagrificio per la legge, che si dovea fare per colui, ch'avea peccato: e facevasi alcuna volta per tutto il popolo, alcuna volta per le singulari persone; 2 donde si dava ad intendere eziandio a'Sacerdoti, che riceveano l'offerta, e faceano il sagrificio, che coloro, che 'l faceano fare, e che recavano 3 il sagrificio, erano in peccato. E di ciò si poteano avvedere non solamente i ministri del Tempio, ma tutti coloro, che sapeano, o per udita o per veduta, che tale sagrificio si facea per le tali persone; non convenendo però, che distintamente si confessassero i peccati, nè le loro circustanzie, come conviene si faccia oggi nella nuova legge di Gesù 105 Cristo. Onde è il quarto modo, che 'l peccato si confessa, del quale principalmente dovemo parlare, è quando il peccatore, ricognoscendo il suo peccato, si sottomette al ministro della Chiesa, cioè al prete, il quale ha a dispensare il Sacramento della penitenza, per la quale si dà la rimissione de'peccati

1 mentale del peccato. E. M.
3 l'offerta. E. M. S.

Tom. I.

2 onde. E. M.

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