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di: l'uno, in quanto egli è nella ragione, e nella volon tade, cioè il dispiacere del peccato, in quanto è offesa 81 di Dio: e in questo modo non puote esser troppo,

come non puote esser troppo l'amore della caritade, che s'ha a Dio; anzi quanto è maggiore, e più cresce l'amore di Dio, tanto più cresce il dispiacere del peccato, e il dolore, ch'è offesa di Dio. E però è detto di sopra, che 'l dolore nasce dall'amore: e secondo la quantitade dell'amore, 2 ha la quantità del dolore. L'altro modo si puote 3 considerare il dolore, in quanto è sensibile, cioè nella parte sensitiva, che è un contristamento afflittivo. E questo potrebbe esser troppo, come il digiuno, e l'altre afflizioni corporali, che si vogliono fare con modo e con misura, sì che si conservi la vita e la 4 santade, e la carne stea soggetta allo spirito, e la sensualità alla ragione. E questo dimostrò Santo Paolo quando disse: Rationabile obsequium vestrum : Il vostro servigio sia fatto con ragione. E a questo intendimento pare, che volesse 5 dire il Santo Profeta David, quando disse: Potum dabis nobis in lacrimis in mensura: Tu, Signore Iddio, ci darai uno beveraggio di lagrime con misura. A significare, che questo dolore sensitivo,

1 il dispiacimento. M. il dolore e'l dispiacimento del peccato, che è offesa di Dio. E. il dolore del dispiacimento del peccato, che è offesa di Dio. S.

2 e la quantità. E. M. S. 3 intendere e considerare. E. S. 4 sanità. M. sanitade. S. 5 andare. E. M.

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per lo quale l'uomo si contrista e piange, si de'fare con modo e con misura. E puossi anche intendere questa misura, che risponda alla quantità de' peccati; che quanto il peccato è maggiore, maggior dolore e dispiacere se ne dee avere. E così lo spone Santo Gregorio, dicendo: Tanto bea la mente lagrime di compunzione, quanto ella conosce d'esser diveHuta arrida, e partita da Dio per la colpa. E avvegnachè sia detto, che 'l dolore e la tristizia, ch'è nella parte sensitiva, debbia essere con modo e con misura; tuttavia, perocchè non è in nostra podestà, 82 come è il dolore, ch'è nella volontà, e nella ragione, nol possiamo sempre misurare a nostro modo. Onde interviene spesse fiate, che la persona il vorrebbe avere, per dolersi, e per piagnere i peccati suoi, o per mostrare compassione al prossimo, o per partecipare la passione di Christo, e non ne puote avere neente. E non però di meno si puote avere 1 nell' affetto e nella volontà dentro 2 sofficiente contrizione e alla fatica del prossimo caritativa compassione, e della passione di Cristo meritorio sentimento e participazione. Anzi interviene molte volte, che quanto meno n'ha di fuori, più n'ha dentro: e quanto di fuori n'ha più, dentro meno ne rimane. Così simigliantemente abonda nella parte sensitiva di fuori più dolore e più lagrime, che altri spesse volte non

nell'effetto. E. M. S. 2 sufficiente E. et è sufficiente. S

vorrebbe ; onde non è da imputare in se à difetto il non averio, nè a colpa averne troppo se non fosse già, che altri desse, o all'uno o all'altro, tal cagione, la quale fosse con difetto o con colpa. E che 'l troppo dolore, al mondo ch' io 'l prendo, non sia da imputare a colpa, uno esemplo, che si trova scritto,

ce n'i ammaesterrà .

Leggesi scritto dal maestro Jacopo de 2 Vittriaco, ch'e'fu una volta una giovane, la quale 3 stigata dal diavolo, peccava carnalmente col padre. La madre, perocchè 'l male si continuava, sen' avvide, e ripresene la figliuola : della qual cosa 4 adontata, diede il veleno alla madre, onde se ne morì. Venendo ciò a notizia del padre, garrinne alla figliuola, e ebbelane in odio. Onde sdegnata, dor83 mendo il padre una notte, gli segò 5 la gola: e rubando la casa di tutto arnese che v'era, sen' andò 6 in lontano paese, e diventò pubblica meretrice. Adivenne, che ritrovandosi ad una festa udi predicare: e tra l'altre cose, che 'l Predicatore dicesse, fu della misericordia di Dio, come era grandissima: è che niuno peccatore, quantunque scellerato fosse, mai non rifiutava: anzi stava colle braccia aperte a ricevere ogni peccatore, che volesse tornare a penitenza Alle quali parole compunta e contrita la peccatrice, fatta la predica, con molte lagrime si gittò a' piedi

1 ammaestra. E. 2 Vitriaco. E. M. S. 3 istigata. E. M. 4 la figliuola adontata. E. la figliuola adontata, avvelen la madre. S. 5 le veni. E. S. le vene. M. 6 in lungo . M.

del frate, cheggendo misericordia e penitenza. Il quale udita la sua confessione, ella domandò se la misericordia di Dio era così grande, com'egli avea predicato. E rispondendo il 1 predicatore, ch'è infinitamente maggiore, disse: Or mi date la penitenza, che che quantunque io sia grandissima peccatrice, io ho fidanza nella misericordia di Dio. Il frate per li molti e scellerati peccati, ch'ell' avea confessati, non occorrendogli di subito, che penitenza le si dovesse dare, disse ch' ella tornasse a lui, fatta la seconda predica, dopo il mangiare. Allora disse la femmina: io m'avveggo, che voi vi disperate della salute mia e però non mi volete imporre veruna penitenza. Non me ne dispero, disse il frate; anzi ho grande fidanza, che Dio t' ha perdonato, e accetterà la tua buona penitenza: e infino ad ora io t'ingiungo per penitenza, che tu m'aspetti, e torni a me, fatta la seconda predica. Rimase la donna nella Chiesa, aspettando il confessore: e in questo mezzo ripensando i peccati suoi, tanto dolore la compunse, e tanta tristizia lo cuore le strinse, tanto pianto soprabbondò, che la natura nol potè sostenere; anzi le scoppiò il cuore, e cadde morta. Fu 84 fatto a sapere al confessore quello, ch' era intervevuto della peccatrice: il quale con grande compassione e cordoglio la raccomandò al popolo, al quale egli predicava, e faccendo tutti orazion per lei ; inI il prete predicatore S.

nanzichè fosse seppellita, venne una voce da i Cielo: Non è bisogno di pregare per questa donna; ch'ell' è in Cielo 2 davanti da Dio, e puote ella pregare meglio per voi. 3 Donde tutta la gente rendè loda a Dio, che secondo la sua misericordia salva li peccatori.

CAPITOLO SECONDO.

Dove si dimostra, donde si dica questo nome contrizione: e quale è la differenza tra contrizione, e attrizione.

La seconda cosa, che seguita a dire della contri

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zione, si è, donde si dice questo nome contrizione. Dicono i dottori, che si dice da conterere, vel conterendo; -- cioè da tritare: come noi veggiamo in queste cose corporali, che alcuna cosa si dice tritata, quando si divide e rompe in minime parti, sicchè non vi rimanga neente del saldo. Così il cuore del peccatore, il quale il peccato fa duro, intero, e ostinato nel male, quando ha sofficiente dolore e dispiacere del peccato, quasi si rompe e trita in tal maniera, che l'affetto del peccato non v' ha parte nè luogo veruno, dove possa rimanere . E . E questo dolore si chiama contrizione, alla quale induce

1 Cielo, e disse. 2 dinanzi a Dio. E. dinanzi da Dio. MS.. 3 Onde E. M.

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