Il teatro grecoTreves, 1918 - 406 |
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abbiamo ADMETO Agamènnone Ahimè Alcesti Antigone Antistrofe Apollo Aristofane Atene Ateniesi bacchico bensí brani canto carattere casa Cassandra ché Ciclope CILLENE Clitennestra Coefore comico commedia attica contrasto corali CORIFEO coro Creonte Creusa d'Euripide danza DAVO Demèa dice DICEOPOLI dinanzi dionisiaca DIONISO DISCORSO INGIUSTO ditirambo donna dramma satiresco drammatico drammaturgia ecco EDIPO Egisto elementi Elettra ENTUSIASTA Epicarmo episodî Ercole Eschilo Euripide falloforie fanciulla figlio figliuolo Filocleone Filottete frammenti Giove giunge GIUSTO invece Ione LAMACO lascia lirica lungo madre Mènadi Menandro Menelao misero mitica mortale morte narra Neottolemo NICERATO Numi nuova Oreste padre PAFLAGONE parla parole Pàteco pedagogo Pentèo personaggi piglio poeta POLÈMONE Prometeo proprio psicologica pure ragazza reggia ROMAGNOLI SALSICCIAIO satiri scena scenico SCETTICO sembra SEMICORO sente servo SILENO SMICRINO Sofocle spettatori sposo Strofe svolge teatro greco Tebe terra TIRESIA tragedia tragico troviamo uccidere Ulisse varî vecchio vediamo vuole Xuto zione
Popularne fragmenty
Strona 76 - Furie vendicatnci ; e appena queste si assopiscono, le scuote e le incita con amara rampogna ad incalzare il matricida. In mezzo a questa orrida miscela di sentimenti perversi, un affetto sincero, immutabile: Egisto. Pochi tratti, ma rivelatori. Quando i vecchi la minacciano che dovrà scontare il suo delitto, proclama sicura : Sospetto e paura in casa mia non entrerà, finché sul focolare mio la fiamma accenda Egisto, e m...
Strona 246 - Satyros, ita vertere seria ludo, ne quicumque deus, quicumque adhibebitur heros, regali conspectus in auro nuper et ostro, migret in obscuras humili sermone tabernas, aut, dum vitat humum, nubes et inania captet.
Strona 14 - CORO Chi dice esser quest'uomo? e la sua patria? e il vestir? Giun.se con un grande esercito, con guerreschi apparecchi, o inerme e solo, qual mercante randagio sopra straniero suolo, forte cosi, valente e temerario, che fiaccò di tali uomini l'immane possa? Un Dio certo gli regge i passi, perché legge ai violenti ponga: ché difficile a chi ognor si cimenta, è da sventura serbar so stesso incolume.
Strona 79 - Come un lattonzolo convien nutrire un pargoletto, privo di senno ancora. Nulla dice il pargolo, se la fame o la sete, o se bisogno d'urinar lo molesta; e senza legge è dei bambini il piccoletto ventre. Io stavo sempre attenta: e pure, spesso giungevo tardi.
Strona 246 - Mox etiam agrestes Satyros nudavit et asper Incolumi gravitate jocum tentavit eo, quod Illecebris erat et grata novitate morandus Spectator functusque sacris et potus et exlex.
Strona 13 - Ioni signore, ond' è che da la bronzea fauce la tromba un cantico di guerra fe
Strona 321 - Sacre dell'arte armonica eran le avite leggi; | e chi buffoneggiasse, chi uscisse in quei gorgheggi | che piaccion tanto a quelli d'oggidì, della scuola...
Strona 350 - Il personaggio dalla rea memoria che comparir vedrete innanzi a voi non è già quel Nerone delle vecchie tragedie, una figura che spaventa con gli occhi, e lento incede sopra l'alto coturno, e fatti a suono di misura tre passi, dice una parola, anch'essa misurata e prescelta fra le truci di nostra lingua. Il mio Nerone — io dissi mio perchè sono il suo buffone — è un'altra cosa, egli è lieto sempre e buono mai. Ei volentier frequenta co...
Strona 14 - ... valente e temerario, che fiaccò di tali uomini l'immane possa ? Un Dio certo gli regge i passi, perché legge ai violenti ponga : ché difficile a chi ognor si cimenta, è da sventura serbar sé stesso incolume. E il lungo tempo ogni evento matura. EGEO Dice che due mortali l'accompagnano soli; e la spada giù dai fulgenti omeri pende, e due giavellotti ha ne la mano lucidi, e sui crin