La tempesta: drammaPresso Niccolo Capurro, 1815 - 160 |
Inne wydania - Wyświetl wszystko
Kluczowe wyrazy i wyrażenia
alcun allor ALONZO amendue Antonio e Sebastiano Arïel Ariele esce ARIELE PROSPERO ARPIA avanza avea Caliban CALIBANO cenno certo cervice ch'io Chè ciel colla CONTROMASTRO costui cotal coteste creder credo d'ogni DELL'ISOLA desio disegno dolce esperto Farmi FERDINANDO e MIRANDA figlia flutto forza fosti fratel gioja giorno giovi GIUNONE giuro GONZALO grave grida grotta guisa idria Imene indarno innanzi Invisibil IRIDE istesso l'idria leggiadro legno licor loco lungi malnato marinaj merto Milan mostro muggendo nave ninfe ognor Oimè opra orecchio padre Parla parmi Partenope periglio pianto piè pietà piglia Pon mente ponno posto in obblio potria prence pria procella prole quest'isola resta rive SCENA schiavo seguaci selvaggio sembianza sento sermon sguardo Sicorace sien signor sire soave sonno sovra spasmo speme spirto STEFANO Strano suon Tantalo tempesta terra TRINCALO vassalli vegga vivo vorrei vòto vuolsi ΑΝΤΟΝΙΟ
Popularne fragmenty
Strona 109 - Ale hanno late, e colli e visi umani, Pie con artigli, e pennuto il gran ventre: Fanno lamenti in su gli alberi strani. 1 5 E il buon Maestro: Prima che più elitre, Sappi che se' nel secondo girone, Mi cominciò a dire, e sarai, mentre Che tu verrai nell
Strona 25 - Cacciarli i del per non esser men belli ; Né lo profondo Inferno li riceve , Che alcuna gloria i rei avrebber d'elli.
Strona 139 - ... sui verdi tappeti finti poggi elevate, ove neglette l'erbe amare dipoi lascian gli armenti: e tu festivo dei silenzi azzurri popolo animator, quando la squilla, che ai domestici fuochi il fin prescrive, con patetico suon rompe la sera; bizzarra stirpe che in l'algide notti mollemente odoriferi boleti a un soffio germogliar fai tra i cespugli: o vasta infin, d'ogni bell'arte amica, invisibil progenie, che lo schietto con leggerissim'ali di farfalla aere trasvoli. Tu non se...
Strona 140 - ... cieli azzurro sollevai tal grido, che orrendamente fea mugghiar la terra. Te ministra, sovente, aerea prole, al fulmine trisulco il fuoco apposi; e la valida quercia, arbor di Giove, ei pini ei cedri, vincitor degli anni, bersagliai sì che dal paterno masso l'ime radici ne stridean divelte. E le roccie durissime, su vasta invitta base fieramente assise, rovinoso squarciai. Schiusi gli avelli, e dalle braccia dell'ignara morte la turba dei sepolti emerse al giorno; tanto dell'arte mia certo è...
Strona 139 - Tu non se' che vana, Gracil famiglia di lievissim'enti: Pur, tua mercè, quando più eccelso e vivo Sfolgoreggiava in sua carriera il Sole, Di gramaglia lo avvolsi : a un sol mio cenno Si...